Oggi

JODIE FOSTER

« QUESTAMIAF­ACCIAMI PIACE. NON SONOMAI STATA LA BELLA RAGAZZA INNOCENTE», CI DICE. MA AMMETTE CHE, DOPO ESSERE DIVENTATAM­ADRE, CERCA DI EVITARE DI VOLARE

- Di Edmund Brettschne­ider/Story/R.v.B.

La diva a Oggi: «Non mi serve nulla, se non la mia famiglia».

Jodie Foster, due premi Oscar come miglior attrice protagonis­ta, un’infinità di premi collateral­i, due figli che portano il suo cognome, un’ex compagna e una moglie, è una persona riservatis­sima. Per lei è un vanto. Anche se, in occasione del nuovo film Hotel Artemis uscito negli Stati Uniti, si racconta a Oggi. L’ultima volta l’avevamo vista durante la consegna del Golden Globe 2013, dove accettò il premio alla carriera e tenne un discorso che toccò il cuore, il primo in cui parlava pubblicame­nte della sua vita privata. Jodie Foster, dove era finita? «Ero impegnata come regista. Come attrice ormai posso permetterm­i di scegliere, così possono passare anni prima di trovare un ruolo speciale». E che cosa l’ha attirata in Hotel

Artemis, dove interpreta un’infermiera 70enne? «Ero stanca di recitare solo in ruoli della mia generazion­e, trasformar­mi in un’anziana è stato molto diverso. Mi è piaciuto molto». Di solito le attrici sopra i 40 anni fanno di tutto per sembrare più giovani. «Ho 55 anni e credo che tra 10 anni assomiglie­rò alla donna che interpreto. Anzi, sa che cosa le dico? Questa visione mi piace. Non sono mai stata la bella ragazza innocente o la sposa glamour. Nascondere rughe e zampe di gallina non è un mio problema». Davvero non ha paura di invecchiar­e? «No, l’anzianità mi ha sempre incuriosit­o, non mi ha mai fatto paura». Non ha paura di niente? «Naturalmen­te, ho paura. Quando una donna partorisce cambia tutto. Tutto va in secondo piano, anche la carriera. I miei figli sono lamia vita, sono tutto. Il mio ego è concentrat­o sulla loro protezione. Avere figli ti fa pensare alla durata della tua di vita. Prima della loro nascita, non temevo le montagne russe o viaggiare in aereo con le turbolenze. Oggi tutto questomi fa paura, cerco di evitarlo perché temo lamorte, ho paura di lasciare i miei figli da soli».

Sua madre aveva le stesse paure? «Allora erano altri tempi. Quando noi quattro figli uscivamo, nostra madre diceva sempre: “Guardate questa fontana. Questo è il vostro ufficio degli oggetti smarriti. Se vi doveste perdere, vi aspetterò qui.” Quante volte mi hanno cercato con l’altoparlan­te dicendo: “La bambina Jodie è pregata di recarsi all’ufficio oggetti smarriti!”». E lei con i due figli maschi? «Ormai sono grandi, ma da piccoli non li homai persi di vista. Mia madre eramolto meno sensibile dime». Si sarebbe comportata diversamen­te con una femmina? «Unamadre ha con i maschi un rapporto quasi romantico. È commovente vedere un ragazzo grande dipendere da te. Il rapporto tramadre e figlia ha una dinamica diversa: da giovane ho sempre cercato di metteremia madre da parte, di differenzi­armi da lei». È soddisfatt­a di come ha svolto il suo ruolo di madre e di attrice? «Se avessi la possibilit­à di tornare indietro, avrei meno paure. Sembra buffo, ma ha a che fare con lamia gioventù. Dall’età di tre anni sono cresciuta sul set, questo può sembrare emozionant­e, ma non ha niente a che fare con l’infanzia normale. Per questo con i miei figli volevo fare tutto diversamen­te. Volevo che frequentas­sero una scuola normale, che andassero in giro in bicicletta, quelle cose che io non ho potuto fare. Il mio desiderio era che diventasse­ro dei normali ragazzi americani, volevo che facessero tutto quello che avevo visto in tv e a grandi linee loro hanno seguito questa via». E dunque? «E dunque se oggi potessi tornare indietro, farei diversamen­te: direi ai ragazzi: “Andiamo un anno in Africa. Viviamo all’avventura...”. Avere la possibilit­à di conoscere il mondo, ti accompagna ac per tutta la vita». Lei L è rimasta molto tempo con sua madre. Si è allontanat­a quando ha pensato che il controllo fosse diventato ossessivo. «Non deve credere a tutto quello che sente in giro. Sono rimasta più tempo con miamadre perché ero la più piccola. Se fossi cresciuta conmio padre, sarebbe stato diverso. I padri, almeno quelli della mia generazion­e, dicevano: “Dai, vola via, chiamami quando hai finito la benzina…”». Torno alla prima domanda che le ho fatto: perché si fa vedere in giro così di rado? Non le interessa godersi la fama? «Non trovo alcun lato buono nella fama. Per questo la gente mi lascia in pace. Mi vede soltanto sul tappeto rosso se devo fare pubblicità a unmio film o a film di amici. Naturalmen­te, ha anche un lato pratico vivere lontano dai riflettori: truccarmi, indossare abiti eleganti... per me è fatica. Dopo una giornata di riprese, ho soltanto il desiderio di tornare a casa e non di lavorare sul mio look». Se non ha bisogno di Hollywood, di cosa ha bisogno per una vita felice? «In fondo non mi serve nient’altro oltre quello che ho già: un lavoro interessan­te, mia moglie, delle scarpe comode e due figli che rispondono sempre al cellulare quando li voglio rintraccia­re».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy