Il Grana Padano celebra le sue origini nell’Abbazia di Chiaravalle
LE ANTICHE MURA DEL MONASTERO ALLE PORTE DI MILANO HANNO FATTO DA CORNICE ALLA FESTA CHE HA RICORDATO LA NASCITA DEL FORMAGGIO DOP PIÙ FAMOSO E CONSUMATO AL MONDO
C on la sua bella chiesa, uno dei primi esempi di gotico nel nostro Paese, l’Abazia di Chiaravalle è una delle più grandi che sorgono a Sud di Milano. E la tradizione vuole che sia fra le sue antichemura che i monaci cistercensi abbiano dato vita a quello che oggi è il formaggio DOP più consumato al mondo: il Grana Padano. E per celebrare questa nascita si è svolta una festa che ha coinvolto l’intero borgo. Un evento cui ha partecipato anche Il Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP e che è stata l’occasione per celebrare l’eccellenza, il lavoro dell’uomo e il legame con il territorio. Una storia millenaria quella che appartiene al Grana Padano DOP, prodotto caseario porta bandiera del made in Italy e fiore all’occhiello del vastissimo territorio della Pianura Padana. Una storia che è partita proprio fra le mura dell’Abbazia, si narra che attorno all’anno 1000 i monaci, per non sprecare l’abbondanza di latte fresco che altrimenti non si sarebbe conservato, ebbero l’idea di cuocerlo in apposite caldaie all’interno del monastero, aggiungervi il caglio e sottoporlo a salatura e stagionatura, dando così vita al «bisnonno» del Grana Padano DOP. Il risultato era un formaggio a pasta dura che conservava inalterati tutti i preziosi principi nutritivi del latte e che fu chiamato caseus vetus, in latino «formaggio vecchio o invecchiato», per distinguerlo da quelli freschi. Ma il popolo, che non masticava con padronanza il latino, iniziò a chiamarlo «grana», considerando le peculiarità della sua pasta granulosa. In occasione della festa, nel porticato del mulino dell’Abbazia si è potuto assistere alla produzione di quel formaggio millenario che è il Grana Padano DOP. In questo luogo a breve sarà inaugurato uno spazio dedicato, in cui si promuoverà la conoscenza dei valori del Grana Padano DOP.