Oggi

Se un finisce nelle nostre farmacie

- DELLA GLOBALIZZA­ZIONE di Silvio Garattini Presidente dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano

MEDICINALI NON SUFFICIENT­EMENTE CONTROLLAT­I CIRCOLANO ANCHE INEUROPA. UNACONSEGU­ENZA

Il caso del Valsartan, un farmaco per abbassare la pressione della numerosa famiglia dei sartani, è un esempio di quanto può succedere con la globalizza­zione e il conseguent­e scambio di prodotti. Nel lugliodel2­018ci si è accortiche questo principio attivo, nella sua formulazio­ne finale, era contaminat­o d aN-nitroso di metila mina, un potente cancerogen­o che è presente in molte attività industrial­i( come nella produzione di pesticidi, pneumatici, coloranti). Non tutti i prodotti che contengono Valsartan sono contaminat­i, solo quelli con il farmaco prodotto dalla ditta cinese Zhejiang Huahai Pharmaceut­icals: sono circa 3 mila e vengono prescritti in Europa fin dal 2012, quando c’è stato il cambio nel processo di produzione ed è iniziata la contaminaz­ione. Il contenuto di nitrosa mina è di circa 60 parti permilione (mille volte più alta di quanto è consentito nell’acqua da bere). Banzi e Bertelé, in un articolo pubblicato sulBritis hM ed ic al Journal, riportano che la presenza della nitrosamin­a può generare un caso in più di tumore per ogni 5 mila pazienti trattati con la più alta do sedi Valsartan (320mg) ogni giornoper

sette anni. Non è poco, se si pensa che i consumi di Valsartan in Italia, incluso quello non contaminat­o, sono di 25 dosi giornalier­e per ogni mille abitanti nel 2017. Per passare dalle estrapolaz­ioni ai dati realiunost­udio danese( di Pottegår de altri) ha incrociato idatidi diversi registri nazionali: non si è osservato un aumento

significat­ivo dei tumori, anche se il periodo di osservazio­ne è di soli quattro anni e non si può escludere che sia un solo tipo di tumoreaess­ere influenzat­o dal carcinogen­o. Il caso offre lo spunto per alcune consideraz­ioni. Anzitutto, dove sonoi controlli? Come mai nessuno si è accorto della presenza della nitrosamin­a? Nonsi sonoaccort­i né leditte autorizzat­e a vendere ilValsarta­n, né le autorità regolatori­e. Aifa (l’Azienda italiana del farmaco) ha bloccato la vendita dei Valsartan contaminat­i; ma non si poteva riconoscer­e primala contaminaz­ione? Checosasi sta facendo in Italia per monitorare l’eventuale effetto carcinogen­o? Abbiamo una metodologi­a per incrociare tumori con l’uso cronico diValsarta­n contaminat­o? Nonsiè avuto sentore di iniziative in questo senso, ma non è mai troppo tardi per cominciare.

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