Se un finisce nelle nostre farmacie
MEDICINALI NON SUFFICIENTEMENTE CONTROLLATI CIRCOLANO ANCHE INEUROPA. UNACONSEGUENZA
Il caso del Valsartan, un farmaco per abbassare la pressione della numerosa famiglia dei sartani, è un esempio di quanto può succedere con la globalizzazione e il conseguente scambio di prodotti. Nel lugliodel2018ci si è accortiche questo principio attivo, nella sua formulazione finale, era contaminato d aN-nitroso di metila mina, un potente cancerogeno che è presente in molte attività industriali( come nella produzione di pesticidi, pneumatici, coloranti). Non tutti i prodotti che contengono Valsartan sono contaminati, solo quelli con il farmaco prodotto dalla ditta cinese Zhejiang Huahai Pharmaceuticals: sono circa 3 mila e vengono prescritti in Europa fin dal 2012, quando c’è stato il cambio nel processo di produzione ed è iniziata la contaminazione. Il contenuto di nitrosa mina è di circa 60 parti permilione (mille volte più alta di quanto è consentito nell’acqua da bere). Banzi e Bertelé, in un articolo pubblicato sulBritis hM ed ic al Journal, riportano che la presenza della nitrosamina può generare un caso in più di tumore per ogni 5 mila pazienti trattati con la più alta do sedi Valsartan (320mg) ogni giornoper
sette anni. Non è poco, se si pensa che i consumi di Valsartan in Italia, incluso quello non contaminato, sono di 25 dosi giornaliere per ogni mille abitanti nel 2017. Per passare dalle estrapolazioni ai dati realiunostudio danese( di Pottegår de altri) ha incrociato idatidi diversi registri nazionali: non si è osservato un aumento
significativo dei tumori, anche se il periodo di osservazione è di soli quattro anni e non si può escludere che sia un solo tipo di tumoreaessere influenzato dal carcinogeno. Il caso offre lo spunto per alcune considerazioni. Anzitutto, dove sonoi controlli? Come mai nessuno si è accorto della presenza della nitrosamina? Nonsi sonoaccorti né leditte autorizzate a vendere ilValsartan, né le autorità regolatorie. Aifa (l’Azienda italiana del farmaco) ha bloccato la vendita dei Valsartan contaminati; ma non si poteva riconoscere primala contaminazione? Checosasi sta facendo in Italia per monitorare l’eventuale effetto carcinogeno? Abbiamo una metodologia per incrociare tumori con l’uso cronico diValsartan contaminato? Nonsiè avuto sentore di iniziative in questo senso, ma non è mai troppo tardi per cominciare.