Ormoni nel latte? No, se è italiano
A COLAZIONE NON SONO TRANQUILLA DA QUANDO MI HANNO DETTO CHE IL LATTE PUÒ CONTENERE ORMONI. È VERO? QUAL È IL SUOCONSIGLIO? Cara Rossana, è una lecita preoccupazione interrogarsi, come consumatori, nei confronti di eventuali sostanze con effetto biologico, come gli ormoni, nei prodotti di origine animale. Infatti, così come le sostanze nutritive consumate dall’animale possono essere secrete nel latte, e le conferiscono le peculiari caratteristiche organolettiche, così può accadere anche per eventuali sostanze somministrate dall’esterno. Il trattamento degli animali di allevamento con promotori della crescita o ormoni ha l’obiettivo di stimolare il metabolismo degli animali e aumentare il loro ritmo di crescita. In questo modo l’animale aumenta di peso in tempi più brevi, con conseguente risparmio per l’allevatore sulle spese di alimentazione e di gestione dell’allevamento. Benché queste sostanze siano ancora permesse in alcune parti del mondo, come gli Stati Uniti, il loro uso è stato bandito damolti anni in Europa,
e quindi anche in Italia. Il nostro Paese è inoltre particolarmente sensibile ed è l’unico in Europa che, oltre ai controlli minimi previsti dalle norme, aggiunge verifiche sperimentali: “tolleranza zero” quindi nei confronti dell’utilizzo di ormoni o stimolanti. Controlliamo bene le etichette e la provenienza del latte che acquistiamo: scegliamo sempre un prodotto che proviene da animali allevati in Italia, così non dobbiamo temere la presenza, nel latte, di ormoni o stimolanti per la crescita. CONTROLLATE