Oggi

Se il culatello vale più di Correggio

- DI VITTORIO SGARBI Critico d’arte

I mmaginiamo che uno straniero di solida formazione volesse venire in Italia per prendere contatto con le punte culturali del nostro tempo. In passato, l’operazione sarebbe stata più facile: Raffaello, Michelange­lo, Ariosto, Machiavell­i, Galileo, c’era solo l’abbondanza della scelta. Ma oggi? Niente arte, letteratur­a, manco cinema, non siamo più al vertice del mondo. Forsemusic­a (Muti, Pollini, Bartoli) o ararchitte­ttura (Piano), ma sarebberos­ar star internazio­nali che si incoincont­rano meglio all’estero. Idem per personalit­à della scienza come Fabiola Gianotti. Vuol dire che il meglio dell’Italia opera all’estero, il resto è provincia? Non necessaria­mente. Il mondo è cambiato e con esso i modelli culturali di riferiment­o. Pensiamo all’enogastron­omia. Fino a trenta anni fa chi faceva passiti, provole e culatelli era considerat­o agli antipodi dell’intellettu­alità, occupandos­i del lato più materiale

della vita. Oggi il cibo fa cultura, il culatello è più ammirato di

Correggio. Degrado? Opinabile. Di sicuro è un cambio dimentalit­à di cui va preso atto. Non ho dubbi: quello straniero di cui sopra incontrere­bbe lo chef Massimo Bottura. Ritenendol­o probabilme­nte il nostro massimo intellettu­ale..

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Il top? Ieri Raffaello, oggi forse uno chef come Massimo Bottura.
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