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Simona Ventura e Gerò Carraro - Doppia intervista esclusiva «Ecco perché ci siamo lasciati»

«DOPO L’AGGRESSION­E A MIO FIGLIO IO SONO CAMBIATA», DICE, «E PROBABILME­NTE CON GERÒ CERCAVAMO ALTRO. MA CONTINUERE­MO A VOLERCI BENE, IL NOSTRO È STATO UN GRANDE AMORE». E CARRARO, PERLAPRIMA­VOLTA, ESCEALLOSC­OPERTO ULTIME TENEREZZE

- di Sabina Donadio

C’è una parola che non è contemplat­a nel vocabolari­o personale di Simona Ventura: banalità. E lei sembra davvero incapace di esserlo, banale. Ogni qualvolta ha dovuto prendere una decisione, di lavoro o affettiva, la tigre di Chivasso è sempre stata spiazzante. Mai scontata. Così venerdì 9 novembre sulla sua pagina Instagram, seguita da un milioneeme­zzo di follower, ha postato un video in cui, occhi negli occhi col suo (ex) amato Gian Gerolamo Carraro, (Gerò per gli amici), suo compagno negli ultimi otto anni, annunciava via social la fine della relazione, promettend­ogli rispetto e affetto eterno! Un capolavoro della comunicazi­one. Simona, ci ha spiazzati. E anche un po’ fregati…

Milano. Simona Ventura, 53 anni, in un bel ritratto. Nella sequenza qui sopra, eccola con Gian Gerolamo Carraro, 53 (Gerò per gli amici), nel video dell’addio che la conduttric­e ha pubblicato sulla sua pagina Instagram. La Ventura e Carraro sono stati legati per otto anni.

«Sto vivendo una fase della vita in cui non voglio spine con nessuno. La verità è che negli ultimi sei mesi sono molto cambiata. Sono sempre stata una persona buona, ho cercato di aiutare chimeritav­a di esserlo, ma ho fatto pace col mio passato, con le persone con cui sono stata in conflitto. A un certo punto i miei parametri sono cambiati, pur restando medesimi i valori. Ho vissuto uno choc il 1° luglio, quando mio figlio Niccolò è stato aggredito fuori dalla discoteca. Ha rischiato la vita. Mi ritengo fortunata ad averlo ancora, e da quel momento ho pensato che non valeva la pena provare rancori. Sono stata invidiata in passato e c’è stato chi mi ha fatto molto male, ma prima non avevo la forza di reagire, ora sì: ho perdonato tanti, ma non tutti. E comunque non vale la pena arrabbiars­i».

Sì, va bene la fase zen, signora Ventura, ma qui parliamo di separazion­e consensual­e a mezzo social: nessuno da noi lo aveva ancora fatto. «Ecco il motivo della mia lunga premessa: volevo concludere senza guerre e senza rancori un percorso così bello, così importante come un matrimonio, perché pur non essendoci di fatto sposati io e Gerò per tutti questi anni abbiamo convissuto. Siamo riusciti a fare questo passo pubblico insieme: abbiamo vissuto una storia meraviglio­sa e Caterina, la nostra bambina adottiva che lui ha cresciuto insieme a me, andava protetta dai possibili attacchi dei social media».

Ma perché è finita fra voi? «La visione della vita è differente. Quando una donna arriva così vicino a perdere un figlio, inevitabil­mente cambia. Non in peggio, e non in meglio, ma cambia. Ora è come se volessi avere uno sguardo ancora più concentrat­o sui miei figli. Senza sentirmi in colpa, senza sentirmi dilaniata perché magari sottraggo del tempo a un rapporto che giustament­e merita attenzione e dedizione».

Come le è venuto in mente di fare un video? «In ore di elucubrazi­oni notturne, mi sono resa conto che non volevo ripetere quello che avevo già vissuto quando mi sono separata da Stefano ( Bettarini, ndr). I giornali ci sono andati avanti anni. Così ho realiz- zato che comunicare il fatto di potersi lasciare volendosi ancora bene sarebbe stato rivoluzion­ario. Mi occupo di case-famiglie da sempre e imparo dalle esperienze e dai dolori che ho incontrato: so che cosa vuol dire una separazion­e conflittua­le. I figli ne fanno sempre le spese, quando ci si riversa rancore e odio a vicenda, per difesa o per attacco. Non volevo succedesse a Caterina, che amamoltiss­imo Gerò. Non volevo essere strumento di nessuno, di un giornale contro l’altro, di un gruppo di persone in conflitto fra loro, e in questa mia fase voglio solo essere serena, ho scelto di fare una cosa dirompente di cui sapevo non potevano esserci seconde, terze o quarte letture. Ne ho parlato con Gerò che inizialmen­te è rimastounp­o’ spiazzato ma poi fidandosi di me ha scelto di fare quel video con gioia».

Però lui sembrava guardarla ancora con occhi sognanti. «Ma nooo… Lui mi guardava con occhi imbarazzat­i perché in vita sua nonavevama­idetto unaparola inpubblico. Non è abituato a stare davanti a una telecamera. Ma condividev­a appieno il messaggio positivo che stavamo dando: si può scegliere di non

stare insieme, pur volendosi ancora molto bene!».

E come si farebbe? «Volendosi bene veramente. Solo così viene naturale parlare e dialogare a mente libera, avendo la capacità di essere onesti con se stessi e chi si ha davanti».

Mica ho capito però perché è finita… «Nel mio caso la chiave è stata l’aggression­e a mio figlio, anche se l’esperienza di Temptation Island Vip, in cui mi sono immedesima­ta negli altrui dolori, nelle emozioni e nelle verità, mi ha dato comunque una prospettiv­a diversa dell’amore. Negli ultimi mesi io e Gerò ci capivamo sempre meno, probabilme­nte io non ero più la donna per lui e lui l’uomo giusto per me. Cercavamo altro, in fondo. Ma, detto questo, ci siamo amati moltissimo e so che ci sarò sempre per lui come spe- ro che lui possa esserci per me. Sono totalizzan­te nei miei rapporti. Come mi innamoro divento assoluta e creo delle aspettativ­e enormi. Aspettativ­e che talvolta possono essere distorte rispetto a chi sono io, ovvero anche quella che desidera la famiglia allargata a 360 gradi. Un progetto che di fatto io e lui non siamo stati in grado di realizzare. Resta però innegabile che ciò che ci lega oggi è un affetto profondiss­imo».

Amare SuperSimo cosa richiede? «È tosta come cosa, lo confesso. Sono una che si porta dietro un bagaglio non indifferen­te, che non tutti possono sostenere. Non è facile per chi non è di questo ambiente, anche se, sia chiaro, le persone delmio ambiente io proprio non le voglio. Sono complessa nel mio essere Simona Ventura personaggi­o, anche se come donna sono dolcissima e generosiss­ima».

Non ha nascosto di aver passato un periodo complicato. «In passato mordere un’opportunit­à non è stato sempre facilissim­o, perché vedevo che c’era molta acrimonia nei miei confronti. C’è stato un momento in cui mi son venute meno le energie. Ne ho sofferto, ma poi le forze sono tornate. All’Isola dei famosi ci sono voluta andare a tutti i costi. Poteva sembrare lamia morte profession­ale, ma è stata una grande opportunit­à per recuperare lemie energie e tornare a essere quella che ero sempre stata. Perché nella vita tutto torna, e io ci credo».

Sicura che torna? «Sì! Sono diventata molto paziente ma ho sempre visto tornare tutto. “Viene sera a casa di chi se lo merita”, dico spesso, perché c’è un tempo per tutto. Chi fa del male riceve male, chi fa del bene riceve bene. Io ho fatto del gran

«COME DONNA SONO DOLCISSIMA ENONSERBO ALCUN RANCORE »

bene anche a chi non se lomeritava e il benemi è tornato col miracolo della vita salvataami­o figlio. Sono la persona più felice delmondo oggi perchémi rendo conto che cosa significa il dolore di una madre che perde il proprio figlio, ci sono stata a un soffio. E come le dicevo, sono cambiata. È lo sguardo alle cose a essere mutato».

Anche il successo di Temptation però non guasta... «Sono tornata a poter spaccare il mondo non solo con quel programma, ma anche per quel programma. In questo Maria ( De Filippi, ndr) e la Fascino sono state determinan­ti. È stato un successo inaspettat­o pure per l’azienda stessa, ed è bello oggi avere proposte e nuovi traguardi a cui puntare. Vivo una grande serenità in cui non c’è più spazio per le recriminaz­ioni. Quel che è stato è stato, ora voglio andare avanti con una rinnovata lucidità e consapevol­ezza».

Farà la Pupa e il secchione su Italia 1? «Sto vagliando le proposte chemi hanno fatto con grande entusiasmo. Ringrazio l’azienda per le opportunit­à che mi offre, avremo tempo di parlare di programmi futuri. Ora sono concentrat­a sul processo per l’aggression­e a Niccolòemi sto godendoGia­como che ha appena festeggiat­o i suoi 18 anni. Mi sembra incredibil­e sia diventato così grande. Vederlo in smoking mi ha emozionato».

Nik & Jack, lei li chiama così: che ragazzi sono? «Sono i miei uomini e io ne vado molto orgogliosa. Per i sogni di cui sono pieni. Per le opportunit­à che si stanno costruendo piano piano con grande impegno. Mi piacciono così tanto».

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