IN DIFESA DEI GATTI
Fra le tante categorie in cui si divide l’umanità si distinguono gli “amici” dei cani e gli “adoratori” dei gatti. Campione di quest’ultima categoria: Ernest Hemingway. Lo scrittore che aveva offerto di sé un’immagine dura - combattente per la libertà, cacciatore spietato, inguaribile tombeur, bevitore - aveva riservato un piano della sua villa a Cuba a 57 gatti. Quando viaggiava per il mondo non dimenticava di chiamare casa per aver notizie dei suoi prediletti Crook, Ecstasy e Friendless. «Mettete il collirio a Crazy», si raccomandava. Un sociologo, interpellato, tagliò corto: «Chi preferisce il cane ama comandare. Chi sceglie il gatto ha idee anarco-pacifiste». Contento lui. Su altri aspetti possiamo concordare meno impegnativamente: ciò che ci affascina del gatto è il portamento regale di chi ritiene tutto dovuto. Tiene la coda diritta (se scodinzola è incazzatissimo), si concede alle
carezze e fa le fusa quando decide lui. Per quanto gli si prepari una cuccia in vimini e cuscini scozzesi (ne ho vista in vetrina una da 110 euro) dorme dove gli gira sulla Frau, sull’opera omnia di Tolstoj, oppure va sul classico: il piumone matrimoniale. Più semplice ammaestrare una foca di un gatto. In compenso ci siamo sbizzarriti nel modificare le sue fattezze secondo demenziali canoni estetici. È recente l’allarme lanciato da un’èquipe di etologi durante un concorso di bellezza in Inghilterra. Il fanatismo degli allevatori nella selezione delle razze porta al loro progressivo indebolimento e, nel lungo termine, alla loro estinzione. La diffusione della chirurgia estetica fra gli umani ha incrementato la ricerca della perfezione (?) artificiale anche negli animali.Con una (ovvia) differenza: una bocca ad air bag o le tette amango costituiscono un intervento a posteriori sui “modesti” risultati dimadre natura. In altre parole la figlia della strafemmina siliconata sarà per fortuna una bambina normalissima. Invece, per ottenere zampe e code più lunghe o più corte si procede a un’autentica mutazione genetica. Il sogno segreto di certi allevatori è un gatto in fibra di carbonio e con zampe in lega. Un amico veterinario mi porta l’esempio del persiano. A forza di rincagnarglielo, il naso è sparito e in compenso sporgono gli occhi a periscopio. Risultato: gli infelici gatti ristrutturati respirano malissimo e lacrimano in continuazione. Penso alla ricerca della rosa assoluta; spettacolosa, ma senza profumo. E penso pure ai pomodori splendidima insapori. Forse alcuni animali domestici verranno declassati al regno vegetale.