VITTORIO SGARBI
UNA OSCURA STORIA DI FRONTIERA MAI RACCONTATA
ULa storia narrata si intreccia con quelle del fratello di Pier Paolo Pasolini e dello zio di Francesco De Gregori. na maestrina comunista, un incontro clandestino (forse un amore) in un albergo sperduto, una lapide con la più feroce delle iscrizioni: «Qui giace Cruchi/uomo iniquo e perverso/pregare per lui/è tempo perso». Sono i tre elementi da cui inizia il viaggio nella storia di Angeli Terribili, l’insolito libro di Gianni Barbacetto. Insolito perché lontano dai temi cari al giornalista del Fatto Quotidiano, ma bastano poche pagine per capire che in realtà Barbacetto si muove esattamente come in tutti gli altri suoi lavori: col metodo ferreo dell’inchiesta giornalistica, anche quando saltabecca tra aneddoti autobiografici e ricostruzioni storiche. Ad animare Angeli Terribili sono battaglie partigiane in cui è difficile tracciare un confine stabile tra buoni e cattivi. Battaglie che si consumano proprio in una terra di confine, la Carnia, quella d’origine di Barbacetto, e che quel confine spostano continuamente. Partendo dall’iscrizione sulla lapide di Cruchi, rimasta impressa nella sua memoria di bambino, il giornalista ricostruisce la vita di quell’oscuro personaggio e - come sempre accade quando si inizia a tirare il filo di una storia minuscola – si ritrova a raccontare gli eventi con cui si concluse la Seconda Guerra Mondiale, la sventurata sorte della Brigata Osoppo, del partigiano Guido Pasolini (fratello di Pier Paolo) e di Francesco De Gregori (zio dell’omonimo cantautore).