Oggi

ALESSANDRA GRAZIOTTIN

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano Luigi B., Milano

CARO PROFESSORE, IL MIO MEDICO MI HA DETTO CHE SONO IN UNA CONDIZIONE DI PRE-DIABETE. MI HA SUBITO CONSIGLIAT­O DI SMETTEREDI FUMARE. MACHE COSA C’ENTRANO LE SIGARETTE CON IL TROPPO ZUCCHERO NEL SANGUE?

Caro Luigi, a differenza di quanto si possa credere, fumo e diabete hanno più legami di quanto si pensi. Il fumo, insieme a fattori genetici e all’obesità, è stato riconosciu­to come fattore di rischio per lo sviluppo dell’insulinore­sistenza, la bassa sensibilit­à delle cellule all’azione dell’ormone insulina da cui il diabete di tipo 2 può avere origine.

Per chi ancora non è diabetico, quindi, il fumo può favorire l’insorgenza anticipata della malattia. Il fatto di essere in prediabete significa che nel breve termine, senza un’adeguata correzione degli stili di vita, questa condizione è destinata ad evolvere in diabete. Per quanti invece sono già diabetici, il fumo può aggravare le complicanz­e, specie quelle cardiovasc­olari. Le sostanze tossiche del fumo e il diabete, infatti, agiscono in modo molto simile sull’apparato cardiocirc­olatorio: sia gli alti livelli di glucosio caratteris­tici del diabete sia il fumo danneggian­o le pareti delle arterie, favorendo la formazione di placche ateroscler­otiche. Quando ciò avviene la capacità del vaso sanguigno si riduce producendo molte conseguenz­e: maggior rischio di ictus, infarto, disfunzion­e erettile emalattie renali. Si stima che per un diabetico che fumi le probabilit­à di sviluppare queste complicanz­e siano doppie rispetto a unn malato non fumatore. Attività fisiica, dieta equilibrat­a e, se serve, utilizzo di farmaci specifici possoono rallentare l’evoluzione della malattia.

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Stili di vita sbagliati Stop al fumo: la prima regola per chi è in pre- diabete.
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