Oggi

L’extravergi­ne

Scegliete sempre

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In Italia esistono 538 cultivar di olive, come frantoio, leccino, coratina, ogliarola, mocellara, che danno vita a tante tipologie di olio. Qualunque sia quello che scegliete, verificate che sia extravergi­ne e sia nuovo, più fresco e profumato. Per riconoscer­e l’olio di qualità, fate come i veri assaggiato­ri. Versatelo in un bicchierin­o di vetro. Annusatelo per percepire le sensazioni: il fruttato, che è l’odore dell’oliva, e l’erbaceo. Passate all’analisi gustativa: prendetene un sorso, tenetelo tra lingua e palato, quindi fate ispirazion­i decise, , due o tre risucchi per sentiremeg­lio i composti volatili. Se l’olio è senza difet tti, può avere un sapore fruttato, amaro, piccante. Se non è di qualità si avverte e il cosiddetto sapore di morchia (è il fondo), muffa-umidità, metallo, rancido, di “vecchio” (che ricorda un po’p il gasolio), di terra, di cetriolo e di legn no umido: note negative che impediscon­o o di definire un olio “extravergi­ne d’oliva a”. Quando un assaggiato­re ufficiale le percepisce, lo declassa a olio vergin ne d’oliva o a olio “lampante”, che diventa a olio d’oliva solo dopo essere stato raffinatoe­mischiato al vergine. Ecco perché acquistare l’extravergi­ne è una maggiore garanzia di qualità.

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