La legittima difesa secondo la legge (attuale)
Fredy Pacini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, aveva il diritto di sparare per difendersi? La questione che dovranno affrontare i magistrati, all’esito dell’autopsia sul corpo di Mircea Vitalie e degli esami balistici, è tutta qui. L’articolo 52 del Codice Penale, infatti, afferma che «non è punibile chi ha reagito perché costretto a difendere un diritto proprio o altrui, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa». In sostanza: se un ladro entra in casa mia, armato di fucile, ho il diritto di temere per la mia incolumità e di sparare. Se scavalca la finestra per rubare ma è disarmato, no. Se a Pacini verrà riconosciuta la legittima difesa, sarà assolto. Ma se i cinque proiettili esplosi contro il moldavo fossero giudicati una reazione eccessiva, potrebbe essere condannato per omicidio colposo (pena dai sei mesi ai cinque anni). Questo, con la legislazione attuale. Le cose però cambieranno radicalmente se verrà approvato il ddl sulla legittima difesa in esame alla Camera, il cui testo è ancora in discussione. La novità più importante, se fosse approvata nell’attuale stesura, è quella che giustifica l’uso delle armi se chi reagisce si trova in uno «stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto». Una condizione quasi scontata e totalmente soggettiva, dunque difficile da provare e, soprattutto, da escludere, il che renderà più facili le assoluzioni.