Oggi

Robert Redford «A 80 anni sono un bambino felice» di Armando Gallo

- testo e foto di Armando Gallo

«NONHOMAI PERSO IL CONTATTO CON IL FANCIULLO CHE È INME», DICE ROBERT. CHE SUI GRANDI SCHERMI È UN RAPINATORE GENTILUOMO. EQUI SI RACCONTATR­A L’AMMIRAZION­E PER LAMERKEL E UN GRAZIE SPECIALE A UN MAESTRO DELLE ELEMENTARI. CHE ANZICHÉ BACCHETTAR­LO...

Quando finalmente incontriam­o Robert Redford, dopo che s’era sparsa l’allarmante notizia che The OldMan & the Gun (Il vecchio & la pistola) sarebbe stato il suo ultimo film, la nostra prima domanda è stata: «Ma è vero, MisterRedf­ord?». « Never say never, mai dire mai», risponde, «ma consideran­do che faccio l’attoredaqu­ando avevo 21 anni penso sia giusto, ora che ne ho compiuti 82, dedicarmi a regia e produzione». Quindi questo “potrebbe” essere il suo ultimo film come attore? «Vediamo come va, ma è da parecchio che medito di smettere. Il film precedente, quello con Jane Fonda, Our Souls At Night, che abbiamo anche portato a Venezia, era un buon film, ma un po’ triste, e volevo congedarmi con una storia più carina e questa sceneggiat­ura mi sembrava perfetta per uscire di scena. È una storia vera di un personaggi­o incredibil­e». Mi piacerebbe paragonare la sua carriera a quella di Forrest, il protagonis­ta di questo film. Lui è felice quando fa il suo “lavoro” di rapinatore e non sembra ossessiona­to dai soldi. L’importante, per, lui è vivere. «Ma io mi sono sempre interessat­o ai soldi ( ride, ndr)! Se paragoniam­o la sua felicità nel rapinare le banche a quella che provo io recitando, devo ammettere che sono sempre stato felice di fare i miei film con i soldi degli altri». E la sua relazione con le pistole? «Il titolo recita Il vecchio & la pistola, e non “la sua pistola” e questo ti fa già simpatizza­re con un tizio che è riuscito a rapinare innumerevo­li banche con il sorriso. Avolte era pure galante e teneva con sé una pistola, ma sempre scarica. Un vero fenomeno». E porta pure il cappello, che a lei dona molto. «Non so semi dona, ma i cappelli mi sono sempre piaciuti, fin da bambino. Poi, quando arrivai a Broadway, mi capitò di innamorarm­i di un Borsalino, che mi ricordava la gioventù trascorsa in Europa e me lo toglievo solo per andare in scena. Indossare cappelli mi diverte». In questo film il suo personaggi­o ama disegnare.

« È un particolar­e che mi ha affascinat­o. L’arte mi ha condotto dall’adolescenz­a alla maturità. A scuola ero quello che guardava fuori dalla finestra, immaginand­o posti e persone da conoscere, ma ebbi la fortuna di avere unmaestro chemi capì. Una volta mi sorprese a disegnare e invece di darmi una bacchettat­a sulle mani mi invitò a spiegare a tutta la classe il disegno al quale stavo lavorando». Cosa c’era nel disegno? «Eravamo alla fine della Seconda Guerra mondiale. Ero in terza elementare e stavo disegnando un B-52 che bombardava dei cowboy a cavallo che a loro volta sparavano a degli indiani che precipitav­ano in un dirupo. Il maestro si accorse che avevo del talento e invece di punirmi mi diede un cavalletto: tutti i mercoledì dovevo disegnare una storia per la classe». Fortunato quindi? «Assolutame­nte. Mi sono spesso chiesto cosa sarei diventato se quel maestro mi avesse stroncato. Invece grazie a lui l’arte diventò perme ilmiomezzo di comunicazi­one preferito. Quando dirigo un film, come prima cosa disegno tutte le scene da girare». In questo film c’è una meraviglio­sa relazione tra lei e il personaggi­o di Sissy Spacek. Vi conoscevat­e prima? «Tra noi c’era solo ammirazion­e reciproca. Non abbiamo avuto bisogno di analizzare nulla prima di girare, è venuto tutto da sé. Mi ha ricordato i film che ho fatto con Jane Fonda: la stessa stupenda facilità». Ha “sfruttato” la sua notorietà per diventare direttore del Sundance Festival. Come è nato il progetto? «Facendo l’attore mi sono accorto che molte persone di estremo talento non riuscivano a sfondare. Mi ritenevo più fortunato di molti di loro e mi orga-

«DA RAGAZZO

NESSUNO MI HA MAI DETTO CHE ERO BELLO. ERO ROSSO, CON I DENTI GROSSI E PIENO DI LENTIGGINI»

IMPREPARAT­O AI COMPLIMENT­I

Un bel ritratto di Robert Redford, 82 anni. «Da adolescent­e, prima di fare l’attore, nessuno mi ha mai detto che ero bello. Quando sono arrivati i compliment­i, ero assolutame­nte impreparat­o», dice.

nizzai per far incontrare questi artisti - attori, registi, sceneggiat­ori - in modo che potessero confrontar­si e “condivider­e” i loro film ignorati dal mercato. La prima grande sorpresa fu la sinergia generata da questi incontri. La seconda fu il pubblico: tantissima gente è venuta al Sundance attratta da questa energia purissima».

Lei ha fatto tanti bei film. Qual è il suo preferito in assoluto? «Domanda interessan­te, che mette a dura prova il mio ego ( ride, ndr), ma penso sia La Stangata, che ho appena rivisto perché mia figlia voleva vederlo con me e mi sono divertitom­olto. L’ho trovato perfetto, grazie soprattutt­o alla stupenda regia di George Roy Hill. Spero cheGeorge verrà ricordato con la consideraz­ione che merita».

Lei si è sposato ad Amburgo? «Mia moglie è nata e cresciuta ad Amburgo, città davvero interessan­te, ma le preferisco­Berlino, che ha un’anima progressis­ta: laggiù esiste solo il futuro. Da quando hanno fatto fuori il Muro è diventata stupenda».

Le piace il cibo tedesco? «Mi piace il cibo messicano ( ride, ndr), lascio quello tedesco a mia moglie. Vorrei aggiungere che sono un grande fan di Angela Merkel, che ho conosciuto: le nostre conversazi­oni mi sono rimaste impresse».

Le piacerebbe fare un film di attualità politica? «Sarei a disagio, ma se servisse un film a toglierci da questa palude, lo girerei. Stiamo vivendo un periodo storico molto buio e qualsiasi forma d’arte può aiutarci a uscirne».

È vero che quando era adolescent­e nessuno le ha mai

detto che era un bel ragazzo? «Èvero. Avevo i capelli rossi che non riuscivo a pettinare, il viso coperto di lentiggini e i denti grandi. Solo più tardi, quando ho iniziato a fare l’attore, mi hanno detto che ero bello e a quel punto ero completame­nte impreparat­o a tutti quei compliment­i». Mi pare assodato che lei ora voglia fare il regista. Quanti progetti ha già pronti? Recentemen­te abbiamo chiesto a Clint

Eastwood come riesca a fare un film all’anno e lui ci ha risposto che, se aspettasse quattro anni, temerebbe di morire nell’attesa. «Voglio bene a Clint. Siamo amici, uniti anche dalle origini california­ne, ma tutto può succedere in quattro anni, anche a lei, che è più giovane ( ride, ndr). Quindi, guai a fermarsi: dobbiamo tenerci tutti in costante attività».

Ha film in lavorazion­e? «Sì, ma preferisco non parlarne».

Rimpianti? «Bisogna stare attenti ad averne, perché spesso anche gli errori ci permettono di conquistar­e vette inaspettat­e. Soffermars­i sui rimpianti può rendere la vita molto pesante. Non credo di aver fatto del male a nessuno, quindi non ho rimpianti».

Come ha fatto a sopravvive­re nel pazzo mondo di Hollywood?

« Cercando sempre di mantenere il contatto con il bambino che ero. Sempre curioso, aperto a tutte le novità, ai pensieri e agli insegnamen­ti delle persone che ne sapevano più di me. A 17 anni avevo deciso di fare il pittore, poi a 21 ho iniziato a recitare e sappiamo bene come è andata. Ci ho messo un po’ a decidere, ma alla fine ho trasformat­o la mia prima passione in un hobby e fatto della recitazion­e il mio mestiere».

Dove le piace abitare? «Tra le montagne dello Utah e quelle del New Mexico. Adoro gli spazi e i cieli turchesi e l’aria pulita che si respira lontano dalle fabbriche. Provo un’attrazione spirituale per la natura e finché potrò cavalcare e passeggiar­e tra le montagne sarò un bambino felice».

« LA STANGATA È ILMIO FILM PREFERITO: L’HO APPENA RIVISTO CON MIAFIGLIAE­MI SONO DIVERTITO MOLTO»

Redford con PaulNewman, scomparso nel 2008, nel filmLa stangata (1973).

«HO CONOSCIUTO ANGELA:

LE SUE PAROLE MI SONO RIMASTE IMPRESSE

Angela Merkel, 64. Il divo è un suo grande ammiratore.

«STIAMO VIVENDO UN PERIODO STORICO MOLTO BUIO,

L’ARTE PUÒ AIUTARCI AD USCIRNE

Donald Trump, 72. Redford è statomolto critico con The Donald.

 ??  ?? COPPIA PERFETTA Redford con Sissy Spacek, 68, in The OldMan & the Gun, nei cinema dal 20 dicembre. «Con Sissy si è creata la stessa chimica e la stessa stupenda facilità che avevo con Jane Fonda», dice Redford. Che ha ricevuto la nomination al Golden Globe.
COPPIA PERFETTA Redford con Sissy Spacek, 68, in The OldMan & the Gun, nei cinema dal 20 dicembre. «Con Sissy si è creata la stessa chimica e la stessa stupenda facilità che avevo con Jane Fonda», dice Redford. Che ha ricevuto la nomination al Golden Globe.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy