MariaTeresaRuta «Cosìmi sono salvata da un tentato stupro» di Dea Verna
«AVEVO19ANNI, MI SONODIFESA TIRANDOCALCI MA POI SONOSVENUTA. E ALLORA...», ANNIDO PO RIFIUTÒ PESANTI AVANCE DA UN DIRIGENTE E FU MESSA DA PARTE. ADESSO È TORNATAINTV E LANCIAUNAPPELLO: «FATEMI CONDURRE UN TALK SHOW!»
Epensare che la proposta che le ha cambiato la vita le è arrivata all’ultimo, per puro caso. «Ho rimpiazzato Eleonora Brigliadori», raccontaMaria Teresa Ruta. «La produzione di Pechino Express mi ha telefonato un lunedì d’estate, per dirmi: “Puoi andare domani a fare le vaccinazioni e venerdì si parte per l’Africa?” ”. Non ho esitato un attimo perché seguo o il programma da sempre, ma non ero o mai riuscita a entrare nel cast». Il resto è noto: la Ruta, in coppia con l a regina delle televendite Patrizia Ros ssetti, ha trionfato a Pechino Express s, battendo aitanti surfisti e pimpant ti modelle ventenni. E ora la sua stella a è tornata a brillare. «Ho conquistato ili pubblico dei giovani», ci dice raggian nte. «Mi fermano per strada, mi scrivo o- no su Instagram. Unomi ha detto: “MiM ricordo che quando avevo tre anni e in tv c’eri tu, non si poteva cambiare canale”».
È stata la rivincita delle over 50? «Per carità, non ne facciamo una questione d’età. È passato il mio entusiasmo, la mia autoironia. Quando conduco programmi sono laRuta, se- ria, istituzionale. A Pechino sono stata Maria Teresa».
Negli ultimi 10 anni ha fatto l’opinionista, ma non le hanno più affidato programmi suoi. E lei ha avuto il coraggio di fare una denuncia forte. «Èuna cosa successa nel2004. Undirigentemi ha convocato nel suo ufficio per discutere del rinnovo del contratto. Quando sono entrata, mi ha fatto avancesmolto c pesanti. Al che ho sbattuto la porta e me ne sono andata».
E a quel punto niente rinnovo del contratto. «Non posso fare due più due, certo del contratto non se n’è più parlato».
Come si è sentita? «Umiliata, annichilita. Pensavo che la mia professionalità mi mettesse al riparo da queste situazioni. Quando hai 20 anni hai le antenne dritte, mentre dopo i 40 pensi di essere al riparo».
È l’unica esperienza di abusi che
ha subito? «A 19 anni mi è successo di peggio. EroaRoma, stavo tornando a casa. Sono stata aggredita di spalle, mi hanno strappato la collanina e gli orecchini, poi quando hanno visto che non c’era nessuno, hanno tentato di violentarmi. Mi sono difesa tirando calci, poi sono svenuta. Non sono riusciti a violentarmi perché avevo i jeans troppo stretti».
Ha denunciato? «Solo il furto. Erano altri tempi, non volevo che i genitori lo sapessero. Ero a Roma per tentare di fare questo lavoro, temevo mi riportassero a casa».
Sua figlia Guenda ha seguito con successo le sue orme, è regista e attrice teatrale. Cosa le consiglia per difendersi dai lupi? «Tra noi c’è grande complicità, le ho sempre raccontato tutto. Le ho spiegato di non mettersi in certe situazioni, a volte aiuta fare la “gnorri”, sorridere e andarsene. Ma se le molestie sono serie, bisogna denunciare. Io non l’ho fatto e ho sbagliato».
Che rapporto ha con i suoi figli? Non ha mai nascosto di essere stata una madre assente. «Quando erano piccoli, ero ai vertici della popolarità, avevo vinto cinque Telegatti. Uscivo la sera per andare a lavorare e loro pensavano andassi a divertirmi. Per quello ho iniziato a portarli con me, per fare capire che dietro i sorrisi e i brillantini c’è un lavoro vero, faticoso».
Da adolescenti? «Ho sempre ammirato gli americani e gli inglesi che spediscono i loro figli al college a 16 anni. Io non potevo farlo, così me ne sono andata io. Li ho lasciati a casa da soli: Gianamedeo ha imparato a cucinare a 14 anni».
E ora? «Sono orgogliosadi loro. Guenda è lanciatissima a teatro emi chiama sempre nelle sue produzioni. Gianamedeo ha appena preso la laurea specialistica in Ingegneria civile».
Con suo marito Roberto Zappul- la come va? Innamorati come il primo giorno? «Cerchiamo di resistere alle intemperie delle vita».
È vero che la prima volta che vi siete incontrati a Napoli, lui vestiva un pastrano nero stile Matrix? «Ce l’ha ancora, ma non lo mette neanche a carnevale. Lui è un produttore musicale, doveva scritturarmi per un programma, ma faceva di tutto per farmi dire di no, perché temeva costassi troppo. Parlava come un mafioso, poi peròmi ha guardato negli occhi e si è innamorato cotto. Io gli ho sparato una cifra notevole, mi ha compilato subito un assegno. Per lui è stato un colpo di fulmine, io ci ho messo un po’».
E ora che succede? Tornerà stabilmente in tv? «Non il sabato sera, sono una da quotidiano. Sono come il parmigiano, mi puoi spolverare dappertutto. Mi piacerebbe un talk showquotidiano, magari su Rete 4, con la mia amica Patrizia Rossetti».