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Pupo «Quante bugie ho detto alle mie 600 donne» di Cristina Rogledi

«PER VEDERE LE AMANTI INVENTAVO CONCERTI ALL’ESTERO. HO AVUTO ANCHE 14 RELAZIONI IN CONTEMPORA­NEA. E UN GIORNO HO DOVUTO DIRE AMIA MOGLIE CHE AVEVO UN’ALTRA FIGLIA», RACCONTA. «PER LAVOGLIADI­CONQUISTE E ILGIOCOD’AZZARDOHOR­ISCHIATOLA­VITA»

- di Cristina Rogledi

Sono stato un Pinocchio per tutta la vita e quando mi hanno proposto di portare questo straordina­rio personaggi­o in teatro non ci ho pensato due volte. La sua storia, è la storia dellamia vita». Si presenta così Pupo, senza troppi preamboli. Il 15 dicembre a Montalcino e il 16 a Montecatin­i, salirà sul palco per raccontare le vicissitud­ini del bambino diventato burattino: «Leggerò il libro e canterò le canzoni di Fiorenzo Carpi accompagna­to dall’orchestra». Una perfetta occasione per chiedergli conto delle sue di bugie («una cifra incalcolab­ile...», dice), dei suoi funambolis­mi per restare in piedi in un’esistenza costellata di trionfi e disfatte. Denaro a palate e debiti. Donne, amanti, flirt e persino qualcosa un filo più hard. «Le presento Patricia, lei è una delle mie donne e la mia manager», butta lì subito a conferma della sua baldanza. Non per niente dici Pupo e pensi subito alle sue due famiglie: quella con la moglie Anna, sposata nel 1974, e quella con Patricia Abati, sua compagna dal 1989. Tempo fa dichiarò che nella vita aveva avuto circa 600 donne. Ha esagerato? «Ho sparato perché non le ho mai contate, ma ne ho avute tantissime. E ho avuto più fortuna di Pinocchio perché ho incontrato tante Fate turchine, due su tutte: Anna e Patricia. Un’altra fatina fu Donatella Milani, la corista di cui mi innamorai e che partecipò a Sanremo nel 1983. Per lei lasciai persino mia moglie. Insieme abbiamo scritto le canzoni più belle della mia carriera. Dopo di lei, sono arrivato ad avere una decina di flirt in giro per il mondo e tre, quattro in Italia. Inventavo con- certi inesistent­i, esibizioni private, riunioni, contratti da firmare. Poi prendevo la mia Jaguar e portavo le mie amanti a Venezia al Cipriani o al Danieli. Quante sberle mi sono beccato perché confondevo i nomi delle donne!». Donatella fu un amore importante. Per lei fece pazzie. «Lei per me fu un’ossessione. Mi rivolsi persino a una maga perché mi

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