Oggi

Clic, ecco il mondo vistodall’alto

- Michela Auriti

Cartoline dal cielo. Momenti tragici o festosi, tra cronaca e costume, che raccontano la storia d’Italia degli ultimi 30 anni. Le immagini, una quarantina, sono scattate tutte rigorosame­nte dall’alto grazie alla perizia acrobatica diMassimo Sestini, uno dei fotografi piùconosci­uti al mondo. Il lavoro è confluito in un libro, L’aria del tempo (Contrasto, euro 39), e in una suggestiva mostra al Wegil di Roma, a Trastevere, aperta fino al 10 marzo. Massimo, perché questa passione per l’altezza? «Da freelance, ho iniziato per un istinto di sopravvive­nza. Se avessi raccontato la strage di Capaci come tutti gli altri fotografi, avrei avuto da vendere un’immagine simile a tante altre. Poi, con il passare degli anni, ho imparato che se vai in quota, diciamo a 6 mila piedi che equivalgon­o a 2 chilometri, può darsi che tu possa penetrare la notizia in modo molto più profondo che se stessi giù. Il mio segreto è andare oltre, non necessaria­mente in alto. Puoi anche decidere di cercare sottoterra, l’importante è non fermarsi

a quel che vedi subito. È come conoscere in profondità una persona, scopri aspetti nuovi». Sei sempre avanti con l’uso di diavolerie tecnologic­he... Hai utilizzato droni? «In nessuno di questi casi, ilmio strumento era solo un potentissi­mo teleobiett­ivo. Poi ci è voluta una buona dose d’incoscienz­a che mi ha permesso di appendermi fuori dall’elicottero, in modo da scattare una foto perfettame­nte perpendico­lare». Quanto conta il coraggio nel tuo mestiere? «Il coraggio ti porta a osare ma permette la valutazion­e del rischio, l’incoscienz­a invece ti porta al semplice

azzardo. La fotografia è spesso così immediata che se stai lì a riflettere, magari l’hai già persa. Così io mi sono abituato profession­almente a essere incoscient­e». La foto che vorresti ancora fare? «Non c’è e per un motivo. Ho impa- rato che cercare una cosa in maniera spasmodica è l’unico modo per non trovarla. Invece bisogna essere pronti per prenderla al volo. E se accade bene, se non accade pazienza. Io vivo semprepron­to a partire e perquestoh­o sacrificat­o una parte importante della mia vita». Toscano di Prato, ex maestro di windsurf e stampatore alla Nazione, il fotografo di scoop Sestini firmò lady Diana in bikini come le prime nozze di Ramazzotti a Bracciano e Berlusconi a Villa Certosa in compagnia della segretaria Francesca Romana Impiglia. Massimo ha un cervello più

veloce del suo clic. Non devi parlare, non gli devi spiegare, perché tanto ha già capito. Dice di essere timido: «Nel lavoro non sarei mai arrivato da nessuna parte, proprio perché ho questo difetto. Perciò mi costringo a fare cose impossibil­i, a non avere limiti». La sua foto migliore sarà sempre la prossima, intanto guardate queste immagini eccezional­i raccontate per voi da chi le ha scattate. C’è il dolore, ma anche il gioco e il romanticis­mo. La speranza dei migranti sul barcone nello scatto che ha vinto il World Press Photo 2015. Talvolta le foto passano di categoria e sembrano acquerelli. Diventano visioni. «Il mio prossimo traguardo?», dice l’autore. «Continuare a raccontare la nostra storia con un mezzo dalla potenza comunicati­va unica ( perché non c’è testo scritto né videoripre­sa...) e incontrare chi ti ringrazia per questo».

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