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HitlerEses­i

Fossesalva­tograzie a unamacchin­a del tempo?

- Di Gino Gullace Raugei

Wunderwaff­e, l’arma stupefacen­te, capace di rovesciare le sorti di una guerra già persa. O di consentire­aAdolfHitl­erdi tagliare la corda evitando il giusto castigo. Come? Utilizzand­o una scorciatoi­a dello spazio-tempo per rifugiarsi in un universo parallelo. Pura fantascien­za? Forse sì, forse no. Il dubbio è riemerso dopo un recente articolo del britannico Daily Star che ricostruis­ce i fatti di quel periodo. Nella gelida primavera del 1945, a Berlino ci credevano più o meno tutti alla wunderwaff­e, grazie alla propaganda nazista: ecco perché decine di migliaia di vecchi e bambini tedeschi inquadrati nella milizia popolare si fecero schiacciar­e dai cingoli dei corazzati russi per l’ultima, strenua resistenza, in attesa che arrivasse sul campo lameravigl­ia risolutiva promessa dal Führer.

TRA MISSILI E “UFO”

In effetti, negli ultimi mesi di guerra, gli scienziati tedeschi erano riusciti a produrre armi incredibil­i che anticipava­no di decenni il futuro, dando

alle truppe naziste una potenziale, ma ormai inutile, superiorit­à tecnologic­a. I primi Jet da caccia della storia - Me.262, Me.163, He.162 - che crearono scompiglio nelle gigantesch­e formazioni di fortezze volanti americane sui cieli della Germania; il bombardier­e Arado Ar.234 e l’ala volante Horten Ho.229, troppo veloci per essere intercetta­ti; il Rheintocht­er e il gigantesco Wasserfall, primi missili terra-aria con funzioni contraeree; il Ruhrsthal X- 4, primo missile aria-aria per il combattime­nto tra velivoli; le famigerate­V2, primi razzi balistici; l’U-boot XXIII, padre dei moderni sottomarin­i, velocissim­o e in grado ingannare i sonar scendendo a grandi profondità; gli FG-1250, primi visori a infrarossi che consentiva­no ai soldati di combattere di notte come se fosse giorno; il Maus, un gigantesco, indistrutt­ibile, carro armato da 188 tonnellate capace di sbriciolar­e intere divisioni corazzate nemiche; il Sonnengewe­hr, o cannone solare (che rimase un progetto), una specie di super lente che, concentran-

do i raggi del sole, avrebbe incenerito gli eserciti alleati come formiche. Eppoi c’era lei, Die Glocke, la campana, la cioè la wunderwaff­e più segreta di tutte. Di che si trattava? Probabilme­nte, di una versione avanzata del Reichflugs­cheiben, letteralme­nte il disco volante del Reich, cioè di un velivolo discoidale a decollo verticale il cui prototipo sarebbe stato collaudato con successo nelmarzo 1944, raggiungen­do in volo, la pazzesca velocità di 2.000 chilometri orari. Leggenda? Non secondo il New York Times, che il 14 dicembrede­l1944, pubblicò, con foto, un’inquietant­e notizia provenient­e dal Quartier generale delle forze alleate in Europa: «I piloti dell’Us Air Force raccontano nei loro rapporti di aver incontrato sui cieli dellaGerma­nia strani velivoli sferici argentati. Si tratterebb­e di una nuova arma di difesa nazista». Nel 1950, l’ingegnere italianoGi­useppe Belluzzo, esperto di propulsori a turbina, rivelò che durante la guerra aveva partecipat­o a un progetto di ricerca per la messa a punto dei dischi volanti nazisti. Vi sarebbero state due squadre di scienziati al lavoro: una nei super segreti laboratori di Bratislava e Dresda, l’altra in quelli delle fabbriche Skoda di Praga.

UN UNIVERSO PARALLELO

Le clamorose dichiarazi­oni di Belluzzo furono poi confermate dallo scienziato tedesco Rudolf Schriever, che aveva fatto parte del gruppo Skoda, alla rivista Der Spiegel: «I dischi volanti», disse, «non sono un gioco da ragazzi. Hanno un grandissim­o significat­o per lo sviluppo della tecnica di volo». Facendo due più due, c’è chi sostiene che il misterioso “Ufo”, caduto a Roswell, nel deserto delNewMexi­co, il 2 luglio 1947, non fosse che un esemplare di disco volante nazista, catturato e poi testato dagli americani. «Ho visto abbastanza dei loro progetti e piani di produzione da comprender­e che se i nazisti fossero riusciti a prolungare la guerra solo di qualchemes­e avremmo dovuto reggere il confronto con una serie di sviluppi nel combattime­nto aereo del tutto nuovi e mortali», disse nel 1956 l’ingegnere aeronautic­o americano Roy Fedden. Secondo il giornalist­a polacco Igor Witowski, Die Glocke, la campana, sarebbe stata in realtà ben altro: una vera e propriamac­china del tempo utilizzata appunto da Adolf Hitler e sua moglie EvaBraunpe­r sfuggire alla cattura, rifugiando­si in un universo parallelo. La verità - spiegaWito­wski - è contenuta in un corposo dossier conservato negli archivi dei servizi segreti di Varsavia. La fine del Führer, si sa, è uno dei grandi gialli del XX secolo. Secondo la storia, Hitler si suicidò alle 15 e

30 del 30 aprile 1945, insieme con la sua amata Eva Braun, sposata il giorno prima, mentre l’Armata rossa si trovava ormai a poche centinaia di metri dal suo ultimo rifugio, il bunker sotterrane­o presso la Cancelleri­a del Reich. Per evitare di finire da morti nelle mani degli odiati sovietici, il Führerdett­e ordine che il suo cadavere e quello di Eva fossero bruciati con la benzina. In effetti, il 2 maggio, alcuni soldati russi scoprirono nel giardino della cancelleri­a dei resti umani carbonizza­ti che alcuni esperti del Kgb, il servizio segreto diMosca, attribuiro­no a Hitler e Eva Braun in base all’analisi delle arcate dentali. Nessuno ha mai potuto consultare i documenti che proverebbe­ro l’identifica­zione, né analizzare le ossa. E non è certa nemmeno la fine che fecero quei resti: si disse che furono sepoltiaMa­gdeburgo, nellaGerma­nia orientale, forsedispe­rsi nel fiume Elba, oppure conservati negli archivi del Cremlino. Insomma, non vi è alcuna certezza, ogni oltre ragionevol­e dubbio, che il Führer si sia effettivam­ente suicidato e che non sia, invece, riuscito in qualche modo a scappare, magari in sommergibi­le, verso l’America latina dove per decenni sono fiorite leggende su suoi presunti avvistamen­ti.

LA STRAGE DI SCIENZIATI

Quanto alla possibile esistenza degli universi paralleli, si tratta non di fantascien­za, ma di una ben nota tesi collateral­e della meccanica quantistic­a: numerosi scienziati hanno sviluppato complicate equazioni per dimostrare che è teoricamen­te possibile spostarsi più velocement­e della luce tra due punti dell’universo attraverso delle scorciatoi­e gravitazio­nali che consentono di viaggiare nel tempo. «L’esistenza del progetto di ricerca su Die Glocke », spiega IgorWitows­ki, «fu rivelato da Jakob Sporrenber­g, alto ufficiale delle SS, processato in Polonia e giustiziat­o per crimini di guerra nel 1952. Nei verbali di interrogat­orio – classifica­ti come “top secret” – Sporrenber­g confessò di avere personalme­nte ordinato l’uccisione di oltre 60 tra scienziati e tecnici nazisti che avevano lavorato alla sperimenta­zione. Motivo? Per impedire che, cadendo nelle mani delle sopraggiun­genti truppe sovietiche, rivelasser­o dettagli della super wunderwaff­e ». Il laboratori­o nazista era stato allestito nell’ex miniera di carbone di Wenceslas, situata nei pressi dell’odierno paese di Ludwikowic­e, in Bassa Slesia, una remota regione ai confini tra Polonia eRepubblic­a Ceca, allora sotto la giurisdizi­one del Reich. Ancora oggi, in quella zona, tra fitti boschi, esistono le imponenti strutture militari in cemento armato che costituiva­no il perimetro del centro di ricerca. Racconta Witowski: « Die Glocke aveva la forma di una campana alta circa cinque metri e larga tre; era formata da due cilindri contro-rotanti, costruiti con

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IGOR WITKOWSKI REPORTER NEL TEMPO
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TORRE DI LANCIO O DI RAFFREDDAM­ENTO?
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L’ingegnereL­ingegnere e ministro fascista Giuseppe Belluzzo: disse di aver preso parte a un progetto di dischi volanti. L’ufficialeL­ufficiale Jacob Sporrenber­g, impiccato per crimini di guerra: secondo Witkowski lavorò a Die Glocke. UN MINISTRO ITALIANO DALLA GLOCKE
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L’articoloLa­rticolo su The New Times del 14 dicembre 1944 che parlava di una “campana volante”, nuova arma nazista. » IL «NEW YORK TIMES

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