VITTORIO SGARBI
A TREVISO, UNVIAGGIONELLAPITTURADELCINQUECENTO
Costituiscono parte della Collezione di Giuseppe Alessandra le 50 opere che ripercorrono la pittura del Cinquecento nella mostra Da Tiziano a Van Dyck. Il volto del ‘ 500, a Treviso negli spazi della Casa dei Carraresi fino al 3 febbraio. Con il primo acquisto nel 1956 di San Giuseppe con Bambino attribuito a Sante Peranda da Giuseppe Fiocco la raccolta prenderà un preciso indirizzo verso la scuola veneziana tra il XVI e XVII secolo, seppur nel tempo gli oltre 200 pezzi che la compongono seguiranno linee guida di ampio respiro tematico e temporale. L’esposizione snoda il suo percorso dal Rinascimento, passa per il Manierismo e giunge alle porte del Barocco. In risalto la pittura veneta sin dalla tradizione belliniana e dal rinnovamento di
Giorgione, sottolineando il lavoro delle grandi botteghe di Tiziano e dei Bassano prima di giungere ai dettami seicenteschi. Le prime due sezioni illustrano la pittura veneta dalla fine del ‘400 all’ultima parte del ‘500: Bellini, Giorgione, Tiziano e Tintoretto sono accanto agli artisti che frequentavano i loro laboratori, come Sebastiano del Piombo, Palma il Giovane e
Lodovico Pozzoserrato. Di Tiziano tra le altre opere il Ritratto di Ottavio Farnese (1545-46). Nella terza e quarta troviamo i dipinti dei colleghi loro contemporanei presenti in area lombarda e Centro Italia. L’influenza apportata nell’arte figurativa del Nord Italia dai pittori d’Oltralpe è rappresentata nelle pitture della penultima parte della rassegna dove troviamo di Hans von Aachen Ritratto di Gentiluomo e di
Van Dyck Testa di Carattere. Ultima, ma certamente non per l’importanza del suo essere “raccordo”, la sezione dedicata alle neonate vicende del Barocco.
Susanna Paparatti