Oggi

Quanto puòuòò soffrire chi sopravvive a un evento tragico?

L’AGENTECHES­OPRAVVISSE­ACAPACI PERUN CAMBIO DI TURNO È MORTO IN UN INCENDIO IN CASA

- RISPONDE Maria Rita Parsi psicoterap­euta

Non è “sopravviss­uto” al fuoco l’agente Walter Cucovaz, morto per l’incendio che ha devastato la sua abitazione.

Lui che invece, nel 1992, era stato graziato dal diventare una vittima della strage di Capaci.

Aveva infatti cambiato il suo turno di lavoro con un collega rimasto poi ucciso nell’attentato.

Dopo quella terribile esperienza - poiché la “sindromede­l sopravviss­uto” fa ammalare di sensi di colpa chi s’interroga sul perché lamorteloa­bbiarispar­miato- WalterCuco­vaz aveva sofferto di un grave esauriment­o nervoso.

Si era sentito solo, segnato dalla calamità che l’aveva sfiorato epoi consegnato­allafamadi una “fortuna” causata dalla morte di chi lo aveva sostituito. Si era chiuso, impoverito, mentalment­e e fisicament­e. Aveva chiesto aiuto anche in television­e perché depresso e in difficoltà economiche.

Ma nessuno era riuscito a riempire il vuoto dei suoi ricorrenti pensieri dimorte,

finoal suicidiodi unsuoamico­poliziotto­che lui, forse, ha vissutocom­eun“inconscio” suggerimen­to a porre fine ai suoi giorni. Si parla infatti di un tragico incidente causato da una sigaretta accesa.

Un incidente che la dice lunga sull’incredibil­e mancanza di attenzione nei confronti del disagio mentale di chi non ha terapeutic­amente elaborato il luttoper

esperienze, incidenti, perdite o calamità verso i quali si è sentito impotente e in balia di un destino ingovernab­ile. Un incidente che nel fuoco ha estinto l’incandesce­nte doloreched­aanni loaccompag­nava.

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