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ALESSANDRA GRAZIOTTIN

L’INTOLLERAN­ZA PUÒ CAUSARE DIFFICOLTÀ DI CONCENTRAZ­IONE E DEPRESSION­E. MA BASTA ELIMINARE IL GLUTINE PER EVITARLO

- di Alessandra Graziottin

«Amia figlia di 17 anni è stata diagnostic­ata la celiachìa. Aveva le mestruazio­ni molto irregolari. Adesso con la dieta stamolto meglio. Ho letto però che la celiachia può dare anche disturbi cerebrali: l’anno scorsomia figlia è stata promossa per miracolo, era triste, non riusciva a studiare, diceva di avere “la nebbia in testa”. La sgridavo pensando fosse svogliata, ma potrebbe c’entrare la celiachia? Se sì, perché? E come evitarlo? Grazie di cuore!» Mamma angosciata che si sente in colpa

Gentile signora, capisco la sua preoccupaz­ione. La celiachia, che sembrava una “semplice” allergia al glutine, stamostran­doun voltomolto­più complesso, perché l‘infiammazi­one conseguent­e a cibi contenenti glutine non si limita alla parete in testina le,tt il ma coinvolge il potente cervello viscerale, o Sistema nervoso enterico (Sne), che circonda l’intestino, e le ghiandole endocrine, ovaio intesta. E può arrivare a condiziona­re anche il Sistema nervoso centrale (Snc). I disturbi cognitivi sono variabili. La rassicuro subito: sono pienamente reversibil­i, se la diagnosi di celiachi a è precoce, come è il ca sodi sua figlia, e se l’ eliminazio­ne del glutine è rigorosa e permanente. Le cause del coinvolgim­ento cerebrale sono diverse e spesso associate: il malassorbi­mento può causare deficit di ferro e di vitamine del gruppo B, con anemia sideropeni­ca, che può causare depression­e, difficoltà di concentraz­ione e di memoria. L’infiammazi­one della parete intestinal­e provoca l’aumento nel sangue di sostanze chiamate “citochine”, che infiammano sia il cervello viscerale, sia il Sistema nervoso centrale. La neuro infiammazi­one e la riduzione della serotonina( il neurotrasm­ettitore che regola l’ umore è contenuto per il 95% neln cervello viscerale) possono ulteriorme­ntel contribuir­e all’umore triste, al senso di debolezza e di malessere, alle difficoltà di concentraz­ione («ho la nebbia in testa») e di calcolo. In positivo, come dicevo, una dieta rigorosa e tempestiva e l’uso clinicamen­te appropriat­o degli integrator­i possono riportare alla piena normalità l’energia vitale, l’umore e tutte le funzioni cognitive superiori.

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E L’ALIMENTAZI­ON
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