GRANI ANTICHI: DAVVEROSONO MIGLIORI DI QUELLI MODERNI?
LA SPESA CONSAPEVOLE
Tumminia, Saragolla, Verna, Gentil Rosso, Senatore Cappelli. Sono alcune delle varietà di grano cosiddette antiche, oggi contrapposte ai frumenti “moderni”, frutto di incroci e selezioni genetiche (che non hanno niente a che vedere con gli Ogm) per ottenere raccolti migliori e facilitare la lavorazione. C’è chi dice che il pane preparato con i grani antichi abbia un sapore ineguagliabile, chi invece sostiene che quelli moderni scatenino più spesso intolleranze e infiammazione. Ma si tratta di affermazioni attendibili? Le ha analizzate l’Istituto superiore di sanità per concludere che non ci sono prove scientifiche sufficienti a dimostrare la superiorità dei grani antichi. Sullamaggiore tollerabilità, gli studi sono o contrastanti: una ricerca pubblicata su u Food Resarch International ha concluso, per esempio, che i grani antichi hanno unamaggior componente proteica, quindi possono scatenare più facilmente la celiachia. E sebbene un limitato numero di ricerche ne abbia riscontrato l’effetto antinfiammatorio, i pareri non sono unanimi. Se l’azione sulla salute è equivalente a quella del frumento “moderno”, i grani antichi offrono però un grande vantaggio: il forte legame con il territorio. Ciò significa che possono essere lavorati conmetodi tradizionali, come lamacinatura a pietra che ne salvaguarda anche il patrimonio nutrizionale. Infine, i piccoli produttori sono più portati a garantire buone condizioni di coltivazione e di cura dellematerie prime.