Dopo Banfi, chi riceverà incarichi dal Governo?
Ironie fuori luogo hanno accompagnato la nomina di Lino Banfi a delegato Unesco per l’Italia, comunicata durante la cerimonia di varo del reddito di cittadinanza, il cui ammontare pro capite è pari alla cifra che l’attore pugliese spende giornalmente in sciarponi di cachemire. Altrettanto improvvide risultano le critiche alla sua presunta inadeguatezza accademica, che Banfi ha ammesso, insieme al proposito di portare un po’ di allegria tra i plurilaureati, cui fa da contraltare una lunga esperienza dietro la cattedra in compagnia di figure del calibro di NadiaCassini, Annamaria Rizzoli ed Edwige Fenech. Per queste ragioni, il Governo del Cambiamento ha in animo di proseguire lo svecchiamento dai soliti professoroni che hanno rivestito figure apicali con la banale scusa di un curriculum adeguato. Ecco come. Ambasciatore all’Onu: Luca Sardella. Non ha alcuna idea di cosa sia la politicamondialema porterà un po’ di competenza sulle piante grasse. G20: Jerry Calà. Non sa nulla di come trattare le relazioni internazionali, ma porterà una sua personale versione di Fiori rosa, fiori di pesco. Fao: Gegia. Non ha competenze dirette sulla fame nel mondo, ma porterà una ricetta degli strascinati da leccarsi i baffi. Istituto Mondiale di Sanità: Barbara d’Urso. Non s’intende minimamente di salute, ma porterà i Vhs della Dottoressa Giò. Osce: Riccardo Scamarcio. Non si intende di osservatori sul voto, ma è statomolto attento a osservare chi stava per vincere le ultime elezioni. E l’ha sostenuto cordialmente. Banca Mondiale: Antonio M. Rinaldi. Teoricamente ferrato sul tema (si autoproclama economista in qualunque programma tv) è in realtàMax Tortora in uno dei suoi più riusciti travestimenti. Tanto che, a differenza di Rinaldi, se la dovrebbe cavare. Presidenza Parlamento Ue: Antonio Tajani. Lo lasciano lì perché già ora sembra il figlio di Renato Rascel. A pagina 42, trovate un’intervista a Lino Banfi.