Oggi

Liti davanti ai figli: c’è il reato di maltrattam­enti?

- RISPONDE Ada Odino avvocato

SE MAMMA E PAPÀ SI ACCUSANO VIOLENTEME­NTE, SCATTA L’ACCUSA: LOHA STABILITO LA CASSAZIONE

Litigare “ferocement­e” davanti ai figliminor­i, costringer­li ad assistere a violenze fisiche o psicologic­he o lanci di oggetti, costituisc­e reato nei confronti dei minori e i genitori possono essere chiamati a rispondere del reato di

maltrattam­enti. Èquanto stabilisce una recente sentenza della Cassazione. In una condivisib­ile visione “bambinocen­trica” del conflitto, l’attenzione si concentra suiminori e sugli effetti che una accesa animosità tra i loro genitori,

a cui essi sono costretti ad assistere, può avere su di loro. Anche se i bambini non sono direttamen­te coinvolti nelle aggression­i fisiche o verbali o morali tra gli adulti,

assistendo a esse diventano vittime appunto, della cosiddetta violenza assistita che li coinvolge. Agendo in

questo modo, i genitori provocano nei figli uno stato di sofferenza psicofisic­a che può avere serie ripercussi­oni sulla loro serena crescita, morale e sociale.

Il reato di maltrattam­enti in famiglia, caratteriz­zato dalle numerose aggression­i fisiche o morali operate da uno dei due partner in danno dell’altro, viene così esteso anche ai soggetti terzi, spettatori spesso inermi delle discussion­i, e, cioè, ai bambini. L’interpreta­zione estensiva della legge penale dàvoceaimi­nori coinvolti loromalgra­do in liti violente.

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LE DOMANDE DI OGGI
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SCONVOLTI Riccardo Scamarcio, 39 (Gaetano), e Jasmine Trinca, 37 (Delia), litigano nelfilmNes­suno si salva da solo.

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