Liti davanti ai figli: c’è il reato di maltrattamenti?
SE MAMMA E PAPÀ SI ACCUSANO VIOLENTEMENTE, SCATTA L’ACCUSA: LOHA STABILITO LA CASSAZIONE
Litigare “ferocemente” davanti ai figliminori, costringerli ad assistere a violenze fisiche o psicologiche o lanci di oggetti, costituisce reato nei confronti dei minori e i genitori possono essere chiamati a rispondere del reato di
maltrattamenti. Èquanto stabilisce una recente sentenza della Cassazione. In una condivisibile visione “bambinocentrica” del conflitto, l’attenzione si concentra suiminori e sugli effetti che una accesa animosità tra i loro genitori,
a cui essi sono costretti ad assistere, può avere su di loro. Anche se i bambini non sono direttamente coinvolti nelle aggressioni fisiche o verbali o morali tra gli adulti,
assistendo a esse diventano vittime appunto, della cosiddetta violenza assistita che li coinvolge. Agendo in
questo modo, i genitori provocano nei figli uno stato di sofferenza psicofisica che può avere serie ripercussioni sulla loro serena crescita, morale e sociale.
Il reato di maltrattamenti in famiglia, caratterizzato dalle numerose aggressioni fisiche o morali operate da uno dei due partner in danno dell’altro, viene così esteso anche ai soggetti terzi, spettatori spesso inermi delle discussioni, e, cioè, ai bambini. L’interpretazione estensiva della legge penale dàvoceaiminori coinvolti loromalgrado in liti violente.