Oggi

« Sono una donna libera egliuomini li ho lasciati io »

«SONOINCOST­ANTE, POCOFEDELE», CONFIDALAG­RANDE ATTRICE, ORA A TEATRO CON MEMORIE DI ADRIANA. «SPOGLIARMI SUL SET PER TINTOBR ASSO SUL PALCO PER VISCONTIMI DIVERTIVA. NON RIMPIANGON­ULLA»

- di Cristina Bianchi

Sul palco una piccola donna sta appollaiat­a su una colonna. Racconta dell’“Altra”, l’attrice chiusa in camerino, che è stanca, e ha paura di farsi vedere. Dopo mezz’ora di attesa, battute e interludi al pianoforte, l’annuncio: «Lo spettacolo finisce qui, la signora Adriana Asti non verrà in scena». Siamo a Milano, al Teatro Franco Parenti, per Memorie di Adriana, il monologo ideato e diretto da Andrée Ruth Shammah per la grande attrice, scoperta da Visconti nel 1955, amica e musa di Pasolini. Una pièce da gustare fino in fondo (si replica fino al 10 febbraio). Adriana Asti, «riluttante» sul palco, a Oggi si concede tutta in questa intervista. Ci accoglie nel suo camerino, minuscolo, e lei lo è ancora di più. È truccata per la prossima recita: porta una coda di cavallo raccolta di lato, la frangetta sul viso affilato, le gote rosate, sulle labbra un rossetto deciso. Gli occhi guizzano. Si capisce che ama e teme le interviste, un genere senza copione. È una diva leggendari­a. Fortissima. Signora Asti, ha fatto così tanti film e spettacoli che non si sa da dove cominciare. Cominciamo dal presente? « Certo, volentieri. Il presente è que-

sto monologo in cui mi racconto. E chemeravig­lia vedere il teatro sempre pieno per me! Non me lo aspettavo». Non se l’aspettava? Qui c’è lei al cento per cento. Il contrario di Celentano in tv - scusi il paragone - che parla dietro le quinte, o sbuca per pochi minuti. «Oh, ma lui è un grande, può permetters­i di fare ciò che vuole, il pubblico in scena lo applaude comunque». Qui lei c’è tutta, anima e corpo. L’anima è la stessa dei vent’anni? «Sì, assolutame­nte. Sono liberissim­a come allora. Mi sveglio allegra. Sono ancora una donna che ama cambiare, fuggire, come sono scappata presto dai miei genitori per unirmi al circo del teatro. Ma mi piace anche l’ozio, stare a casa da sola, sul divano».

In Memorie di Adriana ricorda

anche le sue malattie e i piccoli acciacchi: il corpo ci tradisce? «Quando ho avuto un tumore mi ha colpito più di tutto la reazione del medico di Parigi, che dopo le analisi mi ha accolto così: “Madame, ma lo sa che ha un cancro?”, con un tono di rimprovero. Un po’ scioccante». Ai tempi si è mostrata nuda a teatro con Visconti, poi in molti film, come Caligola di Tinto Brass. Nessun imbarazzo? «No, anzi, quando Luchino mi chiese di recitare nuda nel 1973 per Old Times di Pinter è stato liberante. Ho capito che potevo dire qualsiasi cosa, recitare malissimo, tanto nessuno se ne sarebbe accorto». Oggi si spogliereb­be? «Non ci sono registi così scriteriat­i da chiedermel­o». Parliamo d’amore. È vero che gli uomini li mollava sempre lei? «Sì, vero. Ho questo senso della vita sempre proiettato verso il futuro. Ho lasciato io anche il mio primo marito, Fabio Mauri. Ho mollato uomini che amavo. Non sono stata molto fedele. Ha presente quando uno dice: “Cara, esco a prendere le sigarette” e non torna più? Io sono così». Il suo compagno di oggi, Giorgio

«AI MIEI TEMPI SONO STATA MOLESTATA MA NON HO MAI DENUNCIATO E NONHOMAI CEDUTO PER AVERE UNA PARTE »

Ferrara, sarà preoccupat­o. «No, stiamo insieme da così tanti anni! Con lui sono fedele» ( mi sussurra). Come vi siete innamorati? «Ci siamo conosciuti in aereo, nel 1970, mentre andavamo a New York per l’Orlando Furioso di Ronconi. Io ero seduta lato corridoio, lui al finestrino. All’atterraggi­o, quando l’aereo si mette tutto storto, guardavo le luci della città. Giorgio pensava guardassi lui. È cominciata così. Alla fine ci siamo messi insieme». Ha fatto lei il primo passo? «No, non lo faccio mai. Aspetto sempre l’iniziativa, tanto arriva». Come vivete nel quotidiano? Lei ha mai cucinato un uovo? «No, al massimo metto su il tè. Per fortuna abbiamo chi cucina per noi. Ma Giorgio è bravo ai fornelli». Da ragazza cominciò l’analisi dal grande Cesare Musatti: fu amore tra voi? «No, fu un legame profondiss­imo. Era un gigante. Arrivai da lui che stavo malissimo, mi consumavo, non riuscivo più a recitare. Mi ci portò papà, dopo innumerevo­li tentativi con maghi, santoni, guru dell’elettrosho­ck (che per fortuna non feci). All’inizio mi vergognavo a entrare nella portineria del professore, mi portavo dietro i libri fingendo di essere studentess­a di psicologia. La mia analisi durò 30 anni. Un viaggio alla scoperta di sé». Non ha mai avuto figli. Rimpianti? «Nessuno. Sono sempre statamolto figlia, molto infantile, lo sono ancora». Il regista Fausto Brizzi è stato appena assolto dalle accuse di violenza sessuale, che ne pensa? «Non conosco bene il caso specifico. Ma oggi il discorso sul #MeToo mi pare esagerato. Ai miei tempi tutti siamo stati toccati, molestati, ma chissenefr­ega. Non mi è mai venuto in mente di denunciare. Le “molestie” le considerav­o come gentilezze, attenzioni. Certo, se una viene violentata è un’altra storia. Comunque ho la fortuna di non aver mai avuto bisogno di dire di sì, per avere una parte». Ha ricevuto molti premi per il teatro e il cinema: un Oscar non le piacerebbe? «Eh, per quello dovrei prendere un aereo, andare a girare un film a LosAngeles». Potrebbe prendere il volo con suo marito. E mettersi lei al finestrino.

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 ??  ?? Ha gli stessi occhi da gatta di ieriSSopra, AdAdrianai AAsti, i 87 anni. A sinistra, l’attrice sul set del film Amore eGinnastic­a nel 1972. «Non ero una cosiddetta bellona, ma recitare svestita non mi metteva in imbarazzo», dice.
Ha gli stessi occhi da gatta di ieriSSopra, AdAdrianai AAsti, i 87 anni. A sinistra, l’attrice sul set del film Amore eGinnastic­a nel 1972. «Non ero una cosiddetta bellona, ma recitare svestita non mi metteva in imbarazzo», dice.
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 ??  ?? DA PASOLINI A VISCONTI, HA LAVORATO CON I GRANDI Sopra, da sinistra: Adriana Asti con Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante nel 1965; con il regista Luchino Visconti nel 1972, ai tempi del film Ludwig; con l’amico Franco Zeffirelli a Roma nel 1978.
DA PASOLINI A VISCONTI, HA LAVORATO CON I GRANDI Sopra, da sinistra: Adriana Asti con Pier Paolo Pasolini ed Elsa Morante nel 1965; con il regista Luchino Visconti nel 1972, ai tempi del film Ludwig; con l’amico Franco Zeffirelli a Roma nel 1978.
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Con il marito e oggi a teatro
 ??  ?? SI AMANO DAL 1970 Sopra, con il marito Giorgio Ferrara, 72, (direttore del Festival dei Due Mondi). A destra, in Memorie di Adriana.
SI AMANO DAL 1970 Sopra, con il marito Giorgio Ferrara, 72, (direttore del Festival dei Due Mondi). A destra, in Memorie di Adriana.
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