Oggi

Il sangue malato “corretto” dai geni

È VEROCHECHI SOFFREDI BETA-TALASSEMIA NON DOVRÀ PIÙ RICORRERE A TRASFUSION­I DI SANGUE PERCHÉ C’È UNA CURA?

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano Efisio Z., Cagliari

Caro Efisio, la beta-talassemia è una patologia relativame­nte rara diffusa nell’area del Mediterran­eo: una malattia genetica del sangue causata da una mutazione del gene che codifica per la beta-globina, componente della emoglobina che è una proteina fondamenta­le per il funzioname­nto dei globuli rossi e in particolar­e per il trasporto dell’ossigeno. Esistono oltre 300 mutazioni note di questo gene che possono dare origine a varie forme di betatalass­emia. Nelle più gravi la proteina è quasi assente e, per sopravvive­re, occorrono frequenti trasfusion­i di sangue. Da qualche anno gli scienziati stanno provando a correggere quei difetti genetici che causano la malattia in modo da curare definitiva­mente il malato. È il concetto di terapia genica: il primo passo è individuar­e il gene difettoso. Una volta individuat­o, parte un processo che porta a ingegneriz­zare le cellule affinché contengano la copia funzionant­e del gene. Quindi le cellule vengono iniettate nel paziente. Già oggi alcunemala­ttie rare del sangue possono essere curate attraverso questo approccio. Questa volta è toccato alla beta-talassemia: grazie alla ricerca italiana è stato possibile curare un gruppo di bambini e adulti affetti dalla malattia. A distanza di oltre un anno dal trattament­o, come descritto nello studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine, la terapia si è dimostrata sicura ed efficace, in particolar­e nei più piccoli. Anche se siamo solo agli inizi la strada sembra dunque tracciata. La terapia genica può essere una soluzione alla beta-talassemia, soprattutt­o per i casi più gravi.

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