Avolte spiegarsi aggrava una crisi
ESPRIMERE MALESSERI E MALUMORI SOTTERRANEI ALLA RICERCA DI UN CHIARIMENTO PUÒ ACUIRE UN PASSEGGERO MOMENTO“NO” E SCATENARE REAZIONI SPIACEVOLI
Cara Maria
sei anni fa io e miomarito ci siamo sposati programmando una famiglia. Ma pochimesi dopo, io ho subito una isterectomia a causa di un tumore e non ho più potuto avere figli. Siamo molto legati, abbiamo entrambi un lavoro gratificante e, dopo aver chiarito di non volere un’adozione, miomarito non ha mai più affrontato l’argomento figli. Purtroppo io avverto di tanto in tanto un senso di vuoto e di malcontento… Lui è davvero sereno come afferma e appare? Perché non scaviamo mai a fondo nel nostro rapporto?
Irene, e-mail
Ragiona, Irene. Pochi mesi dopo il matrimonio tuo marito è stato in ansia per te e sicuramente il sollievo per la tua guarigione è statomolto più forte di unamancata paternità. Dopo aver chiarito una volta per tutte di non voler un’adozione, ha riprogrammato il futuro basandolo su una serena vita di coppia e un lavoro appagante. Il discorso figli, come scrivi, è stato accantonato per sempre.
Purtroppo tu non riesci a credere che questa sia davvero la vita che voleva e che ti consideri la sua compagna ideale nonostante non sia riuscita a dargli un figlio. E quando ricorrono i momenti “no”, ti maceri nel pessimismo e nei cattivi pensieri. Vorresti coinvolgere tuomarito, direi quasi “estorcendogli” la conferma che i tuoi dubbi non sono infondati. Il bisogno di spiegare è una debolezza comune e soprattutto femminile.
Ma questo non significa che gli uomini siano insensibili a sfoghi e messe a punto. Anche loro possono avere sacche di scontento o rimpianti sepolti. Perché materializzarli? È come svegliare il can che dorme… Quello che era sfumato prende contorno, quello che era un vago disagio diventa un malessere concreto. La conclusione è un consiglio ovvio che ho spesso dato anche a me stessa: risolviamo in silenzio le paturnie dei nostri momenti “no”.