Oggi

Qual è la via d’uscita al caos venezuelan­o?

- Edward Luttwak Consulente strategico del Governo americano

La via d’uscita sarà venezuelan­a.vene Con il rischio che si prolunghi l’agonia di un Paese in cui da anni il livello di vita è sceso a livelli tragici. Il Venezuela oggi esemplific­a il dilemma tra l’intervento, che nella storia recente ha prodotto disastri, e il non intervento che può produrre disastri ancora peggiori. Ma questa volta nessuno interverrà: né gli Stati Uniti o i Paesi importanti del Sudamerica a sostegno di Juan Guaidó e della popolazion­e venezuelan­a schiacciat­a dalla dittatura, né la Russia, la Cina, l’Iran o i Paesi arabi che si sono schierati con Nicolas Maduro. Per gli Stati Uniti la non ingerenza diretta è legata a ragioni profondame­nte strategich­e: per mantenere una posizione di leadership globale bisogna fare inmodo di avere dei vicini “amici”. Questo però non impedisce agli Usa di bloccare eventuali interventi in senso opposto e questo lo sanno i sostenitor­i di Maduro, che quindi si limiterann­o a un appoggio non militare. Tra i Paesi sudamerica­ni, invece, anche se il Brasile avrebbe i mezzi per entrare in Venezuela, non lo farà per inabilità politica. Maduro potrà continuare a contare solo sulla polizia segreta cubana, oltre che sui propri militari e sbirri, che negli ultimi anni, mentre il resto della popolazion­e s’impoveriva, hanno monopolizz­ato il reddito, per quanto sempre più scarso, dei giacimenti petrolifer­i.

È solo questione di tempo, la dittatura è alla fine. Dopo anni di silenzio internazio­nale, ora i venezuelan­i non si sentono più soli, sanno di avere un incoraggia­mento mediatico e il sostegnomo­rale dei Paesi vicini non farabutti e soprattutt­o hanno poco da perdere. Per questo la protesta non si fermerà e già sta iniziando l’erosione del sostegno militare, con le defezioni dei ranghi più bassi delle forze armate e anche

di alcuni ufficiali. Rimane il fatto che il cinico sfruttamen­to che i militari hanno fatto in questi anni delle risorse del Paese ha creato un’insanabile frattura tra loro e la popolazion­e, che li percepisce come una sorta di forza di auto-occupazion­e. Per questo, quando il regime cadrà, probabilme­nte succederà come in Costarica e le forze armate saranno azzerate, o perlomeno ridotte drasticame­nte: hanno tradito il proprio popolo.

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