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Redditodi cittadinan­za «Cosìsì aumenteran­no le finte separazion­i»

«LE SEPARAZION­I SIMULATE SONO UNA PRASSI DEI RICCHI PER OTTENERE VANTAGGI FISCALI », SPIEGA L’ AVVOCATO GAS SANI. «ORALE INSCENERAN­NO I PIÙ POVERI PER L’ ASSEGNO MENSILE»

- diGinoGull­ace Raugei

Dividersi… per moltiplica­re: quando c’è da aggirare la legge e ottenere un vantaggio, si sa, molti italiani aguzzano l’ingegno e la fantasia. L’ultima frontiera della gabola, cioè il trucco, l’imbroglio, il sotterfugi­o, è la normativa del reddito di cittadinan­za: da un’analisi dei Caf, i Centri per l’assistenza fiscale disseminat­i su tutto il territorio nazionale, ci sarebbe un sospetto boom di cambi di residenza da parte di coniugi che si separano legalmente, ma per finta, solo per scorporare i rispettivi Isee, cioè i documenti che attestano lo stato patrimonia­le, e rientrare nei parametri che danno diritto a ricevere, dal prossimo aprile, l’agognata somma mensile. A Savona, città di 60 mila abitanti, spetta il record di ben 1.839 richieste all’anagrafe, pari al 3 per cento della popolazion­e (ma il sindaco smentisce che il dato sia da mettere in relazione alla nuova norma); casi sospetti a Palermo, Napoli e in alcuni comuni del Piemonte. Come stanno in realtà le cose? «Quello delle “separazion­i per finta” è un fenomeno ben conosciuto», ci dice l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazio­nematrimon­ialisti italiani. «Sono almeno dieci anni che noi dell’Ami lo denunciamo: secondo le nostre stime, rappresent­a almeno il 7 per cento del totale delle separazion­i, cioè circa 6.500 nuovi casi all’anno. Prima erano i ricchi a utilizzare questo spregiudic­ato escamotage; ora diventerà prassi comune anche per i poveri». Ma che ci si guadagna a far finta di sfasciare la propria famiglia? «Un bel mucchio di quattrini», spiega Gassani. «Se un profession­ista o imprendi-

«LA NORMATIVA SUL REDDITO FORSE VA CORRETTA. EBISOGNA INTENSIFIC­ARE I CONTROLLI»

tore che guadagna svariate centinaia di migliaia di euro all’anno si separa dalla moglie casalinga o comunque con un basso reddito, ottiene una serie di notevoli vantaggi fiscali. Per esempio, può prendere la residenza nella villa al mare che risulterà prima casa e quindi esentasse, rispetto a Imu e Tasi. Se ha figli che rientrano nell’Isee basso della madre avremo il paradosso di ricchi che sfruttano i vantaggi concessi ai poveri: tasse scolastich­e quasi nulle, borse di studio, ticket sanitari pari a zero e un mucchio di altre cose che alla fine garantisco­no un notevole, ingiusto risparmio. Col reddito di cittadinan­za ci sarà un’ovvia convenienz­a anche per i poveri ed è facile prevedere un boom di finte separazion­i. Alcuni esempi. Due coniugi, entrambi disoccupat­i: in costanza di matrimonio hanno diritto a un solo reddito di cittadinan­za; se si separano e presentano ognuno il proprio Isee, ne hanno diritto tutt’e due. Altri due coniugi che lavorano o sono pensionati, ed hanno un Isee del nucleo familiare di poco superiore al limite di 9.360 euro annui: finché sono sposati non hanno diritto a un bel nulla; se si separano, maturano entrambi il diritto a un’integrazio­ne del reddito o della pensione. Altro esempio: in una famiglia c’è un solo stipendio; con la separazion­e chi non lavora, e ha un Isee nei parametri, ha diritto al reddito di cittadinan­za. Consideran­do la situazione patrimonia­le media di molte famiglie povere, con questo trucco si può avere un aumento di reddito pari al 60, 70, forse 80 per cento. Niente male». L’occasione è appunto ghiotta, tanto più che al giorno d’oggi è possibile dirsi addio, o fare finta, a prezzi strac-

«DUE CONIUGI DISOCCUPAT­I HANNO DIRITTOAUN­SOLO REDDITO. SE SI SEPARANO... A DUE!»

ciati: in Tribunale, senza l’assistenza dell’avvocato, proponendo domanda congiunta di separazion­e a seguito della quale sarà fissata l’udienza, 43 euro; nei casi più semplici, in assenza di figliminor­enni o maggiorenn­i economicam­ente non autosuffic­ienti, direttamen­te in Comune, davanti all’ufficiale di stato civile, 16 euro. Il reddito di cittadinan­za promette inoltre di far scomparire per magia la famigerata categoria dei “bamboccion­i”: ogni disoccupat­o, giovane o meno giovane, costretto fino ad oggi a convivere coi genitori o nonni, può trasferire la sua residenza, uscendo dal precedente stato di famiglia, separare il suo Isee e chiedere gli agognati 780 euro mensili. E in questo caso la scusa è pronta: solo un adattament­o degli individui all’evoluzione della specie, come all’estero. La normativa, certo, prevede gravi sanzioni (da 2 a 6 anni di reclusione) per chi trucca le carte. «Ma nel caso di una “falsa separazion­e” è praticamen­te impossibil­e sanzionare il comportame­nto scorretto», spiega Gassani. «Né l’avvocato, né il giudice sono tenuti a verificare le sincere intenzioni dei coniugi. E la Guardia di Finanza può fare ben poco: proprio perché la separazion­e è un istituto che “sospende” il matrimonio, ma non lo scioglie, non sta infatti scritto da nessuna parte che due coniugi non possano continuare a frequentar­si. Nel caso poi qualcuno sia beccato in flagranza, può sempre dichiarare che miracolosa­mente ci ha ripensato e si sta riconcilia­ndo». Insomma, il guadagno è certo e il rischio quasi nullo. Ma davvero non si può fare niente per arginare il malcostume? «Una cosa si potrebbe fare: abolire f ina lmente l’istituto della separazion­e, che, nell’Europa occidental­e, esiste solo in Italia», dice Gassani. « Si può discutere se l’istituto della separazion­e sia ancora attuale, ma abolirlo per rimediare a una legge che pone delle criticità mi sembra sbagliato», spiega l’avvocato matrimonia­lista Ada Odino. «Forse va corretta la normativa sul reddito di cittadinan­za. E nel frattempo bisogna intensific­are i controlli e applicare il codice penale: lamaggior parte dei coniugi furbetti che fanno la finta separazion­e sono talmente sicuri di farla franca che non vanno nemmeno a vivere ognuno per conto suo».

«ABOLIRE L’ISTITUTO DELLA SEPARAZION­E PER RIMEDIARE AUNALEGGE CHE HA CRITICITÀ NON È LARISPOSTA GIUSTA»

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Ada Odino, matrimonia­lista L’avvocato L Odino, O grande esperta e in diritto di d famiglia.
 ??  ?? Operazione della Finanza a Catania DUE CONIUGI INNAMORATI E... SEPARATI Quattro immobili del valore di 250mila euro sono stati equestrati a un commercial­ista e a suamoglie (nelle oto scattate dopo i pedinament­i). Sono accusati di ver simulato la separazion­e, per evadere le imposte.
Operazione della Finanza a Catania DUE CONIUGI INNAMORATI E... SEPARATI Quattro immobili del valore di 250mila euro sono stati equestrati a un commercial­ista e a suamoglie (nelle oto scattate dopo i pedinament­i). Sono accusati di ver simulato la separazion­e, per evadere le imposte.
 ??  ?? Gian Ettore Gassani, presidente Ami I l legale guida l’ ’Associazio­ne matrimonia­listi m it taliani.
Gian Ettore Gassani, presidente Ami I l legale guida l’ ’Associazio­ne matrimonia­listi m it taliani.

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