LUCA GOLDONI
Il lettore Ezio Binimi scrive: «Visto che passiamo ore al volante, perché non abbozzare un galateo del traffico?». Perché no? Ci provo partendo dalmalateo. In auto verba volant e i gesti no. E dunque schizziamo un po’ di semiotica della guida. Una volta il signor Over, vittima di una manovra pirata, si puntava sulla tempia l’indice a cacciavite, tu sei pazzo. Idemcon la mano a tergicristallo davanti alla fronte. Reazioni civili in via di estinzione, sbaragliate da altri gesti. L’indice e il mignolo alzati a corna sembravano confinati a Vittorio Gassman nel Sorpasso e alle foto di classe Anni 30. Scarso il seguito perché oggi trionfa un dito solo, il medio che scatta a serramanico. Ma i signori Over stentano ad adeguarsi e - incalzati sulla tangenziale a raffiche di abbaglianti da un bisonte Cayenne - si limitano ad alzare un braccio, va in malora. E aprono e chiudono il pugno se uno ha dimenticato il lampeggiatore. E conoscono il galateo dei fari. Gli stessi abbaglianti possono diventare lampeggi di cortesia. Verso la mamma con carrozzina che indugia all’inizio delle strisce pedonali. O verso lo sfigato che rischia lo stop a vita tentando di immettersi da una laterale nel fiume del traffico. Capitolo a parte per il clacson: esiste un Morse anche per lui. Un paio di esempi: due colpetti significano «grazie» al camionista che ha favorito il sorpasso (ma siano appena solfeggiati, se no comunicano: «Era ora che ti togliessi dalle
palle»). Affiancando un automobilista, un colpo lungo seguito dall’indice puntato in basso, avverte: hai un lembo del cappotto che scopa la strada. E sotto casa di un amico citofona. Non si attacca alle trombe, magari alle sette di mattina. Il nostro non stravede per i mastodontici attici a ruote, chiamati Suv ( sport utility vehicle). Una volta si comprava un fuoristrada per cimentarsi appunto in percorsi fuori dall’asfalto, oppure per muoversi quando nevica, raggiungere sullo sterrato il pastore che vende pecorino, caricare le damigiane della cantina sociale, stipare nipoti e slittini destinazione Ortisei. Poi è esplosa lamania del Suv in cui di sport se ne fa poco, e in compenso si aspettano i ragazzini all’uscita da scuola (occupando lo spazio di unamietitrebbia), si parcheggia al bar rubando il posto a due city car, si lampeggia per chiedere strada al tapino che osserva i limiti, si sale con le gomme artigliate sulmarciapiede. Fuoriluogo più che fuoristrada... Perché, chiede qualcuno,
utility e non futility?