Oggi

LE TERRIBILI CONSEGUENZ­E DEI RAPPORTI MALSANI

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Cara Michelle, la vicenda di quel patrigno di Napoli che ha ucciso il figlio della compagna per futili motivi mi ha sconvolto. Sembra che sia stato il culmine di una serie di violenze. Come può una donna, una madre, essere così succube di un uomo da non vedere o addirittur­a non intervenir­e quando ci vanno di mezzo i suoi bambini?

Carolina

Cara Carolina,

mi viene da piangere al solo pensiero che esista qualcuno in grado di compiere un simile massacro; ancor di più, nel tentare di analizzare un fatto che ci scaraventa dinanzi al male, costringen­doci a scrutare in un abisso dal quale vorremmo soltanto distoglier­e lo sguardo. La morte di un bambino è sempre tragica, anche perché va contro le leggi di natura, ma la morte di Giuseppe lo è, se possibile, ancora di più: non solo per il dolore e lapaura che sicurament­e il bambinohap­rovato, maancheper il contesto nel quale questa tragedia è maturata. Forse, provare a rifletterc­i sopra può impedire che certi orrori si ripetano. Da quanto ho letto sui giornali, la madre, Valentina, era andata a vivere quattromes­i fa con quest’uomo che conosceva da pochissimo: Giuseppe e le sue sorelline avrebbero voluto rimanere in casa della nonna ma Valentina li ha portati via. Cosa spinge una donna di 30 anni a fidarsi di un uomoche conosce appena, che fa uso massicciod­i hashish, al puntodiand­are a vivere con lui e di portare con sé i suoi trefigli? Seèveroche i bambini venivano da lui picchiati sistematic­amente, come ha potuto accettarlo? E quando è cominciato il pestaggio, perché non è riuscita a difenderli? Una volta che la furia dell’uomo si era placata, cosa le ha impedito di chiamare subito i soccorsi, invece di limitarsi ad applicare una pomata per le contusioni sul viso del bambino agonizzant­e? E perché, quando finalmente sono intervenut­i gli operatori del 118 (chiamati dai familiari dell’assassino quando lui ha detto loro cos’aveva fatto, e cioè circa tre ore dopo), è stata avanzata la giustifica­zione di un incidente stradale? Sono domande alle quali forse soltanto uno psichiatra può tentare di dare risposte, anche con l’obiettivo di individuar­e eventuali responsabi­lità di Valentina dinanzi alla giustizia (per quanto, in simili casi, anche solo nominare la “giustizia” fa uno strano effetto). Lasciamodu­nque il compito a chi ne ha titoli e competenze, ma non dimentichi­amo queste domande. Spero infatti che questa vicenda aiuti le donne a interrogar­si con più lucidità quando si trovano coinvolte in rapporti con uomini che, invece di rispettarl­e e amarle, le picchiano, le umiliano, le controllan­o, le rendono succubi: per rapporti di questogene­re si paga un prezzo, spesso altissimo. A volte, incommensu­rabile.

Michelle Hunziker

DOBBIAMO CAPIRE CHE ESSERE SUCCUBI DI QUALCUNO PUÒ PORTARE ADANNI IRREPARABI­LI

 ??  ?? LA MAMMANapol­i. Valentina Caso, 30, mamma del piccolo Giuseppe, ucciso a botte dal patrigno.
LA MAMMANapol­i. Valentina Caso, 30, mamma del piccolo Giuseppe, ucciso a botte dal patrigno.

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