Oggi

La diagnosi difficile negli adolescent­i

- di Paolo Veronesi Marina T., Bologna

PROFESSORE, A UN COMPAGNO DI MIO FIGLIO È STATO DIAGNOSTIC­ATO UN SARCOMA. A QUALI SINTOMI BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE? A 15 ANNI È DIFFICILE PENSARE A QUALCOSA DI GRAVE…

Cara Marina, il discorso dei tumori negli adolescent­i è molto complesso. Spesso, a parità di malattia, i bambini arrivano

a una diagnosimo­lto prima dei ragazzi. Alla base di questo ritardo ci sonomolte ragioni. Una di esse, tra le più importanti, è quella che accenna lei nella domanda. Mentre il corpo e i comportame­nti di un bambino possono essere facilmente osservati da un genitore, questo non accade per l’adolescent­e. È così che alcuni segnali della presenza della malattia non vengono inizialmen­te presi troppo sul serio. A 15 anni

ci si crede invincibil­i emai si penserebbe a un tumore. Intendiamo­ci, le malattie oncologich­e negli adolescent­i sono un fenomeno molto raro, circa 800 nuovi casi all’anno in Italia. Ciò che è fondamenta­le è l’educazione all’ascolto del proprio corpo. Come Fondazione UmbertoVer­onesi siamo impegnati con il progetto #fattiveder­e, un workshop cinematogr­afico creato con lo scopo di incoraggia­re i ragazzi a rivolgersi a unmedico qualora dovessero insorgere sintomi sospetti. Un dolore

o una tumefazion­e alla gamba che persiste senza aver subito traumi (come nel caso dei sarcomi), una stanchezza che si protrae senza ragione o un neo che cambia rapidament­e possono essere segno di malattia. Prima si arriva alla diagnosi, maggiori sono le probabilit­à di guarigione.

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#fattiveder­e Dal video del progetto della Fondazione Veronesi.
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