La post@ dei lettori
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LA LEGGE DEL MARE E I MIGRANTI
Caro direttore, magnifico l’articolo sulla legge del mare! Ezio Santini Caro direttore, un buon padre di famiglia, pur generoso e altruista che sia, prima di accogliere e assistere estranei, pensa a sfamare i propri figli, soprattutto se i figli sono tanti e in casa non c’è molto benessere. Ong o scafisti a parte, credo che di tutta questa nostra umanità gli immigrati ne stiano un po’ abusando. Anche milioni di italiani indigenti avrebbero bisogno di tanta umanità, pacatamente, ma concretamente. Marco Broi Caro direttore, ho letto la sua pacata riflessione che a mio avviso tanto pacata non è. Lei abilmente ha posto delle premesse che stridono con le affermazioni categoriche che seguono. Sì alle regole della legge del mare ma no a Salvini che applica le leggi della nostra Costituzione. Lei ha voluto accontentare tutti ma si è schierato con coloro i quali in nome della legge del mare non rispettano le leggi del nostro Stato. Ennio Tozzo Caro direttore, l’altra sera, da Fabio Fazio, un medico parlava di tragedie del mare, che restituisce corpi di bimbi che cercano di arrivare in Europa con barconi improbabili. Ma quello che mi ha sconvolto è stato il racconto di una giovane donna quasi moribonda per le sevizie e gli abusi subiti. Era accompagnata dalla sua figlioletta di quattro anni. Inizialmente le persone che si sono occupate della piccola le hanno offerto dei biscotti, che lei ha sbriciolato per poterli far mangiare alla sua mamma. Era diventata la custode di colei che avrebbe dovuto proteggerla. Quando le hanno offerto un giocattolo, lo ha rifiuta- to. Non era più una bambina, dopo gli abusi subiti. Cosa aspetta l’Europa a intervenire e annientare questi delinquenti dei nuovi campi di concentramento in Libia? Parliamo di Giorno della memoria e non facciamo niente per ciò che succede ora. Clara Caro direttore, ma una come Lorella Cuccarini, che ha tutto, cos’ha da temere dai migranti? Perché li odia così tanto? La facevo una donna migliore... Io dico sempre ai miei figli: non temete gli stranieri, ma chi ne sa più di voi e i raccomandati! Che brutta Italia...
Giuliana Roveda Caro direttore, Lorella Cuccarini ha dato voce alle migliaia di mamme preoccupate per il futuro dei loro figli e nipoti: non ho avvertito altro nella sua intervista a Oggi. Carla
Care lettrici e cari lettori, vedo che il temamigranti continua a tenere banco, nonostante gli sbarchi siano praticamente cessati. La cosa fa riflettere. In ogni caso, c’è un dettaglio che mi dà grande soddisfazione: continuano ad arrivarmi lettere sia di chi la pensa in un modo, sia di chi la vede all’opposto. Una conferma che il nostro non è un giornale “di parte”, come insinua qualcuno di voi. Ma dà spazio a tutte le opinioni, purché siano esposte in modo civile. Caro C direttore, sono una vostra lelettrice da quando ero ragazzina, il vostro settimanale mi piace sesempre di più! E non lo dico tanto pper dire ma perché lo penso vveramente: Oggi fa venire voglia di leleggerlo perché non dice mai nnotizie buttate lì tanto per fare scscoop e vendere copie, ma notizie vvere di attualità e cronaca vera!
Luisa
VOLGARITÀ NEI REALITY
Caro direttore, alla signora che ha criticato il vocabolo “cesso”, da lei usato nell’editoriale del numero scorso, vorrei chiedere quale tipo di tv guarda: ho il sospetto che veda i vari reality infarciti di volgarità. Se così non fosse le faccio lemie scuse, ma penso di non sbagliarmi. Claudia
DUBBI SU BOSSETTI
Caro direttore, il mio pensiero è che è meglio un colpevole libero che un innocente in galera. Premesso questo, ammiro il vostro giornale che evidenzia le anomalie sul caso di Massimo Bossetti. Mi sorge un solo dubbio: la prova sul papà ufficiale di Massimo, cioè Giovanni Bossetti, ha confermato che non era veramente il padre naturale? Gianpiero Fenoglio
Caro Gianpiero, l’esame del Dna su Giovanni Bossetti ha confermato che Massimo non è suo figlio.
QUOTA 100MANONPERME
Caro direttore, mi associo alle persone che sono indignate per la quota 100. Credevo di aver capito che il 100 doveva essere dato dalla somma tra l’età e gli anni versati di contributi (es. 59+41 oppure 60+40). Per avere questi anni si è comunque cominciato a lavorare quarant’anni fa...È lo Stato che mi fa capire che ho sbagliato tutto?
Rosi