Oggi

Il sacro vale una Biennale

AMENTONE, DIPINTI, SCULTURE E FOTOGRAFIE CONUN PRECISO FILO CONDUTTORE. E OP EREDI D ALÌ, BASQUIAT...

- Maria Giuseppina Buonanno

Nel giardino del Palace des Ambassadeu­rs, storico albergo di Mentone, in Francia, una grande scultura in bronzo attira lo sguardo: è la Madonna degli innocenti, opera di Daphné Du Barry, che è stata modella di Dalì e ha raffigurat­o anche Grace, Ranieri e Alberto di Monaco. Poi, appena entri, ti accoglie un angelo: è San Michele (sopra), imponente quadro del giovane Hugo Bogo. Queste e molte altre opere, anche di Dalì, Basquiat, Chagall, Baj,

Pistoletto, Hirst, oltre 200 tra dipinti, sculture e foto, sono esposte nelle sale e nei corridoi dell’hotel per la prima edizione della Biennale d’arte contempora­nea sacra. Intitolata Ode alla vita, è ideata da Liana Marabini per festeggiar­e i 10 anni del Festival del filmcattol­ico che organizza con passione (la nuova edizione si tiene dal 25 al 28 novembre, in Vaticano). Le opere raffiguran­o il mondo della fede, tra complessit­à e modernità: c’è la Madonna delle ciliegie (e bambino) di Amira Munteanu Bergmann, una cena che si trasfigura in crocefissi­one nel Convito di Bruno Cerboni Bajardi, l’attesa di infinito tra ombrelli colorati e nuvole nere nella Contemplaz­ione di Christophe Gastaldi. Il “manifesto” della Biennale è la scultura di Daphné Du Barry. La sua Madonna degli innocenti, in esposizion­e permanente all’Ambassadeu­rs anche dopo la chiusura della mostra (il 31 ottobre), piange mentre si china verso sette bambini rannicchia­ti ai suoi piedi. Hanno tutti il cordone ombelicale: una condanna dell’aborto. «Non cerco polemiche. Ho voluto rappresent­are la bellezza della cultura della vita», spiega pacata la scultrice. Aveva portato un disegno-bozzetto dell’opera a Giovanni Paolo II, e aveva ricevuto il suo apprezzame­nto. E ora dice: «Questa scultura è stata per anni nei miei pensieri. Poi la Madonna mi ha parlato e l’ho realizzata grazie al mecenatism­o di Liana Marabini».

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Daphné Du Barry e Liana Marabini.

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