Pamela Prati
«Dopo la tempesta risorgo con un disco»
La quiete dopo la tempesta sembra mostrare una buona dose di sensualità, nella sua resilienza. Calze di seta, tessuti impalpabili, tacchi a spillo, pose languide: questa è Pamela Prati, dopo. Chi la osserva mentre scatta nella suite di Palazzo Lavaggi, nel cuore di Campo Marzio a Roma, non può non rimanere colpito dal corpo perfetto di questa donna che di primavere, non solo dell’anima, ne ha vissute 60.
Le gambe chilometriche si muovono sinuose con eleganza, mentre il fotografo scatta: l’obiettivo della Nikon le fruga addosso, ma lei appare perfettamente a suo agio. Sembra una pin-up contemporanea, che gioca e seduce senza però essere volgare. Una bellezza d’altri tempi, esplosiva, che le resta incollata addosso, fedele e autentica come nessun uomo è riuscito a essere davvero con lei. Il corpo come scrigno sicuro di un’anima vulnerabile, al netto di amicizie che non erano tali, inganni e fake news.
Pamela, ma come fa a restare così? Nemmeno la sofferenza sembra scalfire la sua forma. «Ho un dono che la vita mi ha dato: ho cura del mio corpo come è giusto che sia perché madre natura con me, devo riconoscerlo, è stata generosissima. Pensi che da piccola ero magra come un chiodo e mi lamentavo continuamente conmiamadre guardando le mie sorelle, che invece erano piene di forme. Lei mi rassicurava dicendomi che sarebbero venute anche a me prima o poi... E infatti eccole qui!».
Le piace esser guardata?
«Sono sempre stata un po’ forastica, quasi selvaggia. I complimenti degli uomini per strada mi innervosivano. Ma poi tornavo alle parole di mia madre e me la ridevo quasi inorgoglita. Anche oggi lo sguardo su di me resta una piacevole conferma».
Le foto che pubblichiamo sono ardite, Pamela: perché ha accettato di farle?
«Me le ha chieste una donna che rispetta le donne, e io mi fido di questo genere di donne. Amo giocare con la mia femminilità, lo faccio comunque con ironia. Trovo che l’immagine che esce da questo shooting mi rispecchi nella sua essenza: sono coraggiosa in ogni mia espressione. Le mie debolezze e le mie fragilità mi hanno fatto cadere? Ora parto proprio coraggiosamente da ciò che di bello so di avere e lo mostro con fierezza, perché ho
LE MIE FRAGILITÀ MI HANNO FATTO CADERE, MA IO SONO CORAGGIOSA
sempre pensato che la bellezza salverà ilmondo. Sa, il bello lo guardi a prescindere: io sono attratta dall’arte, vado per mostre continuamente e anche a casa, nel mio piccolo, cerco di circondarmi di bellezza. Un mazzo di ortensie, una riproduzione del Tintoretto, piuttosto che un volto intenso di Frida Kahlo a sorridermi».
Dunque la sua, è tornata a essere una vita a colori adesso? «Colorata lo è a prescindere, perché io sono una donna colorata. Nostalgica, magari a tratti, ma sempre a tinte forti».
Come lo è il suo nuovo disco,
Corazón de vacaciones, con cui è tornata a cantare. Segno che sta bene?
«Quando guardo il video del disco mi sembra di tornare ai miei vent’anni. Ho rivissuto tutti i miei sognimusicali mentre lo realizzavo, le mie speranze. I ritmi sudamericani hanno un sapore speciale per me. La leggerezza in fondo è la chiave per ripartire in ogni ambito della vita. E io sto ripartendo. Ho voglia di fare tante cose, di rimettermi al centro, di circondarmi di persone positive, di respirare un’aria briosa. Sento tornarmi l’energia, il desiderio di dare ancora tutto quello che ho di buono a dispetto dei rimpianti di un passato che mi ha certamente tolto molto, ma che mi lascio alle spalle».
Fra gli uomini che l’hanno amata ce n’è uno che rimpiange? «Quando ero molto giovane mi innamorai di un uomo con cui ebbi una relazione durata sei anni. Avevo appena iniziato a fare questo lavoro con un discreto successo quando mi pose un aut-aut. Per lui era troppo impegnativo dividermi con il mio mondo. Era una persona solida, quadrata e molto rigorosa. Ci lasciammo, non sono pentita della scelta che feci allora, ma a pensare oggi a quel suo amore così discreto e rispettoso un po’ di magone mi viene. Chi sa come sarebbe stata la mia vita accanto a lui? So che vive a Londra e che si è fatto una famiglia, ma non ci siamo mai più visti né sentiti».
Si ricorda cosa gli piaceva di più di lei? «I miei occhi. So che piacciono tanto agli uomini perché mi dicono spesso che sono come due carboni ardenti e che sembrano mani addosso».
Pamela, ora è più arrabbiata o amareggiata? Roberto D’Agostino nel programma Non è l’Are
na di Massimo Giletti non le ha fatto sconti.
«Iomi sento stupita, con la “t” mi raccomando, perché avevo di fronte una persona che da una parte mi aveva, forse neanche coscientemente, salvata. Ma dall’altra non capiva forse neanche come. Roberto aveva due o tre argomenti da esporre, legittimamente per carità, ma oltre non voleva andare. Non si confrontava con i tecnici in studio, l’avvocato e la psicoterapeuta, che avrebbe potuto coinvolgere per arrivare a una soluzione del problema, che è generalizzato. Poteva essere di aiuto a tante donne, ma evidentemente non era ciò che voleva in quel momento. Ha una bella intelligenza ma forse dovrebbe accoppiarla a una maggiore sensibilità. In ogni caso io continuo a ringraziarlo perché sono libera. Lui ha diritto di continuare a parlare. Io inizierò ad aiutare donne in difficoltà».