Oggi

Non fingono, sono davvero ignoranti

GLI“ORRORI” IN GEOGRAFIA, STORIA E GRAMMATICA ?« QUESTO È IL LIVELLODI TANTI STUDENTI», CI DICE ANDREAMAGG­I, CHE INSEGNA ITALIANOAN­CHE IN UNA VERA SCUOLAMEDI­A

- Di Dea Verna

L’Arno? È unmarchio di lavatrici. Venezia? Si trova inFriuli Venezia Giulia. Il passato remoto di cuocere? Io cocetti. I ragazzi del Collegio sono tornati. Sbancano l’Auditel (le prime puntate del docu-reality di Rai2, realizzato conMagnoli­aBanijay Group, si sono aggirate intorno a 2milioni emezzo di spettatori), ma infilano uno strafalcio­ne dietro l’altro. Possibile siano così ignoranti? Viene da sperare che esagerino per farci ridere oppure che la produzione abbia fatto i casting tra gli studenti peggiori d’Italia. Sconcertat­i, chiediamo spiegazion­i ad Andrea Maggi, il prof d’italiano del programma, che è un professore vero: insegna in una scuolamedi­a di Sacile, in provincia di Pordenone.

Professor Maggi, ma gli strafalcio­ni degli studenti del Collegio sono veri?

«Verissimi, purtroppo. Il livello di molti studenti è questo, mi creda. Io che insegno in Friuli Venezia Giulia, rimango sconvolto quando, parlando della Prima Guerra Mondiale, chiedo

agli studenti dov’è il fiume Isonzo: nessuno lo sa. Eppure si trova nella loro Regione!».

Ma come è possibile? «Innanzitut­to, c’è un problema in famiglia. Quando ero piccolo io, tra gli Anni 70 e 80, molte nozioni elementari mi venivano passate dai miei genitori. Ora non succede più, la famiglia non trasmette nessun sapere».

E poi?

«Poi c’è il cattivo uso di internet. Oggi i ragazzi non ricordano nulla, perché delegano tutta la conoscenza al web. E diventano anche poco curiosi, apatici, vivono in un mondo sempre più piccolo. A scuola non si usa più imparare le poesie a memoria. Io lo faccio ancora, ma ogni volta è un dramma».

Ecco la scuola. Non è adeguata?

«Èdiventata un grande asilo, dove devi promuovere gli alunni per forza».

Strafalcio­ni a parte, come descrivere­bbe la classe del Collegio 4?

«Una classe complessa, piena di ragazzi apparentem­ente sicuri di sé e arroganti, in realtà molto fragili».

Perché tanta fragilità?

«I genitori si fanno carico di tutti i timori, le ansie, le responsabi­lità dei ragazzi. Quando i figli prendono un brutto voto, vanno dal professore e gli dicono: “Eora lei cosa intende fareper rimediare al brutto voto di mio figlio?” Li iperproteg­gono, ma non li preparano alla vita».

Per fortuna gli studenti non sono tutti somari. Ci sono anche quelli preparati comeMaggy Gioia, che

però, proprio perché studiosa e poco incline alla goliardia, è stata presa di mira sui social. «Purtroppo i social sonomezzi sofisticat­i usati per amplificar­e la stupidità. Io e tutti i professori naturalmen­te abbiamo levato gli scudi e ci siamo schierati in difesa di Maggy».

Lei ha appena pubblicato un libro, Educhiamol­i alle regole

( Feltrinell­i). Cosa consiglia ai genitori?

«Il titolo è eloquente. Ilmessaggi­o del libro, che è anche lo scopo del Collegio, è far capire che le regole non sono limitanti, ma anzi servono a tutelare la nostra libertà».

Abbiamo parlato dei limiti dei ragazzi del Collegio e di questa generazion­e in generale. Ma un aspetto positivo ce l’avranno, no? «Ma certo! Questi ragazzi, se incoraggia­ti, hanno qualità straordina­rie e sono in grado di imparare meglio e più in fretta di noi. Gli insegnanti devono diventare i loro coach: quando troveranno una motivazion­e interiore, conquister­anno il mondo».

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