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QUEI 67 ANNI D’AMORE

Caro direttore, ho letto sul n. 41 la storia dei coniugi Nardella e Bonfitto. Mi ha commosso non solo perché è bellissima ed edificante ma anche perché è molto simile alla mia, che però ha avuto un finale tragico per la scomparsa di mia moglie all’inizio di quest’anno, tra sofferenze strazianti. Ho 86 annima nel grande dolore chemi resta non svaniscono la sua immagine e i ricordi di una vita passata insieme. La conobbi a vent’anni, quando lei ne aveva poco meno di 15: usciva dal mare nel suo costume azzurro e mi apparve bellissima come una piccola Venere. Mi entrò subito nel cuore e vi è rimasta per sempre. La corteggiai per mesi (allora si usava) e leimi corrispond­eva, finché ci fidanzammo. Dopo otto anni e mezzo indimentic­abili di fidanzamen­to ci siamo sposati e abbiamo vissuto 57 anni di matrimonio sempre uniti, nel bene e nel male. Abbiamo superato difficoltà, incomprens­ioni e anche litigi. Lei è stata il mio unico grande amore, nei 67 anni e mezzo vissuti insieme, e con la sua morte se n’è andata una parte dime. Ma quell’amore, che ha cementato il nostro rapporto, è vivo in me e mi aiuta a sopportare la sua perdita. Ho scritto questa lettera perché la mia storia e quella dei coniugi Nardella, ai quali auguro tanta felicità, possano essere d’esempio alle coppie nella loro vita coniugale. L’amore vince su tutto: dona la gioia, abbatte gli ostacoli, lenisce il dolore.

Michele G.

Caro Michele, e se va a pag. 85 scoprirà che i coniugi Nardella sono riusciti anche a coronare un loro piccolo sogno...

STO CON LILIANA SEGRE

Caro direttore, sono profondame­nte disgustata dall’astensione da parte di tutto il centrodest­ra circa la proposta della senatrice Liliana

Segre. La lotta contro l’antisemiti­smo, l’intolleran­za razziale e l’istigazion­e all’odio dovrebbero far parte del patrimonio di valori di ogni persona. Ha ragione Ornella Vanoni quando dice che noi non ci meritiamo una persona come Liliana Segre. Che vergogna per il nostro Paese avere dei politici che al posto di salvaguard­are certi valori usano il peggio per le proprie campagne elettorali.

Ida A.

Cara Ida, un leghista di cui bisognereb­be dimenticar­e il nome (ma lo faccio, per ricordarce­lo: Riccardo Rodelli), ha definito la Segre «una vecchietta mai eletta». Da voltastoma­co.

SCUOLA DISASTROSA

Caro direttore, a proposito del suo editoriale sugli esami di gruppo (n. 43), oggi la situazione è addirittur­a peggiore. Le racconto quanto mi dice mio nipote, che frequenta il liceo. Soltanto un paio di insegnanti riescono a tenere la classe, essere severi e farsi ascoltare. Ma gli altri? Non posso crederci. Il professore spiega come può, mentre i ragazzi ciarlano tra loro, giocano con i cellulari, si scambiano messaggi, ascoltano musica (con le cuffie). In caso di prove scritte, basta tenere il cellulare sotto il banco, e lì si trova ogni risposta. Il professore non vede e non sente. È uno dei tanti ormai rassegnati. r A inizio d’anno scolastico s il professore dice: «Io spiego, chi c vuole ascoltarmi ascolti, chi non n ne ha voglia legga pure il giornale, g ma non disturbi». C’è un bisogno b intestinal­e urgente? L’insegnante L autorizza l’allievo perché raggiunga al più presto casa propria per sfogare il bisogno: i servizi sono da gran tempo sporchi e impraticab­ili, le porte fracassate dai soliti bulli, e lasciate lì, inutile farle aggiustare. Un padre minaccia di prendere a pugni l’insegnante: e l’insegnante abbozza. Il dirigente, messo al corrente, allarga le braccia. Insegnare oggi? Risposta di un professore agli allievi: per quello che mi danno...

Lucio Bassi

Caro Lucio, la sua lettera era lunghissim­a e ho dovuto sintetizza­re. Ma credo che il messaggio sia chiaro e, temo, condivisib­ile da molti che lavorano nella scuola.

MALEDETTA BIRO!

Caro direttore, ho letto con interesse il suo editoriale «Maledetta bottigliet­ta» (n. 40) e mi permetto di osservare che, come lei, auspichere­i un cambiament­o di mentalità radicale in relazione alla plastica. Ci siamo accorti di produrre, noi italiani in particolar­e, tanti rifiuti a causa delle bottigliet­te d’acqua ma non ci siamo resi ancora conto di quanti altri oggetti in plastica monouso potremmo tranquilla­mente fare a meno, se solo ci fosse la volontà. Tempo fa ad esempio avevo messo da parte le biro usate ed ero andata in cartoleria, fiduciosa di poterle ricaricare. Niente da fare: mancata compatibil­ità, costi elevati per le singole ricariche (pari alle biro nuove) ecc. Il mio auspicio è che a livello politico ci si accorga presto della necessità di modificare i nostri stili di vita e le nostre abitudini, anche partendo dagli oggetti che usiamo tutti i giorni.

Maria Cristina Tallei

 ??  ?? Maria Bonfitto, 95, e Antonio Nardella, 97, sono sposati da 71 anni.
Liliana Segre, 89, senatrice, è sopravviss­uta al lager nazista di Auschwitz.
Maria Bonfitto, 95, e Antonio Nardella, 97, sono sposati da 71 anni. Liliana Segre, 89, senatrice, è sopravviss­uta al lager nazista di Auschwitz.

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