Giacinto Canzona L’eredità di Maso è una bufala
IL LE GAL E(PLUR ISO SPESO DALL’ ORDINE) SAREBBE L AMEN TEDI GIUSTI T ALIA, ASSOCIAZIONE CHE DIFFONDE NOTIZIE DI FANTASIA. COME QUELLA DELL’ INSEGNANTE CHE LASCIA 850 MILA EURO AL RAGAZZO CHE NEL 1991 UCCISE I GENITORI. ECCO COME L’ ABBIAMO SMASCHERATO
Professoressa di Salernomuore all’etàdi 96 anni e nomina erede universale PietroMaso. La notizia è clamorosa. Come il tesoretto: 850 mila euro tondi tondi. Lasciati in blocco all’uomo che a 19 anni, il 17 aprile 1991, a Montecchia di Crosara ( Verona) s’era macchiato di un crimine atroce. Era entrato mascherato nella casa dei genitori e, con l’aiuto di due amici, li aveva massacrati per mettere le mani sui loro soldi.
Ma il tempo passa e l’insegnante, come forse avrà fatto con gli allievi più discoli e indisciplinati, ha rivolto uno sguardo benevolo su quel ragazzo sciagurato, che relegato agli ultimi banchi della società, aveva scontato la sua pena (condanna a 30 anni, scontati 22), si era pentito e cercava di rifarsi una vita. Sentendo la fine ormai vicina, come una figura da libro Cuore, la donna ha impugnato una penna e ha vergato un foglietto. Dieci righe dal tratto incerto, con cui manifestava la fermissima volontà di aiutare un essere umano risalito dall’abisso di orrore in cui era precipitato da ragazzo, e che ora cercava il suo legittimo riscatto.
Ripresa da giornali, settimanali, tv
e siti internet, la notizia si è lanciata in un galoppo sfrenato sui media di tutta Italia, alimentando valanghe di commenti che andavano dal commosso all’indignato. Ma, osservata con un certo distacco, s’è subito rivelata priva delle movenze dell’informazione di razza e alla distanza ha cominciato a manifestare l’andatura scomposta della bufala. Della storia inventata. O come si dice oggi, della fake news.
È UN MAESTRO DELLA CONTROINFORMAZIONE
Confezionata bene. Da un vero maestro della controinformazione, il cui nome inizialmente rimane avvolto nel mistero. L’autore si nasconde dietro il nome di Giustitalia, l’associazione romana a cui si sarebbe rivolta l’anziana insegnante per dare esecuzione e rendere pubblico il suo testamento a favore di Pietro Maso. Ma è come nascondere un elefante dietro un kleenex. La procedura è insolita, nessuno sa chi sia la vecchietta e il primo a suonare l’allarme è Marco Di Giorgio, storico avvocato di Pietro Maso, che alla nostra richiesta di conferme, ribatte scettico: «La notizia è priva di fondamento. E mi sembra riconducibile a un noto fabbricante di fake news». L’intuizione del legale è corretta. La sua affermazione merita
però di essere precisata. Perché non si tratta di «un noto fabbricante di fake news», ma del più noto in assoluto. La vicenda del testamento a favore di Pietro Maso, riporta in scena il genio creativo di Giacinto Canzona. L’avvocato romano, titolare di tre lauree, con due figli e tre divorzi alle spalle, solo negli ultimi dieci anni ha accumulato un curriculum stratosferico. Alcune delle sue bufale hanno fatto epoca: suor Tavoletta, beccata dai radar a 200 all’ora, i finti fidanzatini in crociera sulla Concordia portati in tv a piangere l’interruzione di gravidanza durante il naufragio e infine l’oscar alla carriera, con la vecchietta che lascia 15milioni di euro in eredità al gatto, ripresa anche dalla Bbc, santuario dell’informazione di rito anglosassone. Canzona da un po’ di tempo sembrava sparito dai radar. E intanto Giustitalia ne sparava di ogni.
LA SEDE INDICATA NEL SITO NON ESISTE
La prima e più innocente è l’indirizzo, largo Goldoni 47, Roma centro, dove non esiste traccia dell’associazione. Si passa poi al calendario 2020, dedicato ai personaggi condannati per omicidio, per finanziare le famiglie delle vittime. Non manca la classica vecchietta che scova sotto il materasso 4 mila lire in buoni fruttiferi tramutati in 80mila euro. Oppure il solito vecchietto che da un ritrovamento simile ricava quasi il doppio. Per finire col colpo da maestro di PietroMaso. Al numero di cellulare indicato sul sito di Giustitalia risponde una voce nota. Già ascoltata nei servizi di Striscia la Notizia, prima trasmissione a smascherare Mr. Bufala. E poi nelle interviste che Oggi ha dedicato al fuoriclasse della fake news. È la stessa voce che a distanza di poche ore risponde al numero privato di Canzona. L’avvocato, iscritto all’ordine professionale di Tivoli, dove ha collezionato sospensioni, nel 2012, nel 2015 e nel 2017, reagisce con una certa flemma: «Non c’entro nulla né con Giustitalia né con questa storia di Maso», dice. «Scusatemi, ma non ho lavoro, ho bisogno di guadagnare e sono in attesa di ottenere il reddito di cittadinanza. Anzi, se volete posso inviarvi una proposta di collaborazione gratuita come tirocinante».
NEL FACCIA A FACCIA CAMBIA VERSIONE
Peccato che a 24 ore di distanza, raggiunto attraverso un social, Canzona racconti qualcosa di completamente diverso. Apre immediatamente un
HO BISOGNO DI SOLDI E HO FATTO RICHIESTA PER AVERE IL REDDITO DI CITTADINANZA
contatto viaWhatsApp e scrive: «Alcuni colleghi e magistrati mi segnalano vicende giudiziarie e non solo, per sapere se hanno il requisito di notiziabilità. Naturalmente non posso farle uscire a nome mio per ovvi motivi. Se possibile vorrei parlarne di persona». È possibile.
L’incontro avviene in un bar di piazza Euclide. Davanti a un caffè Canzona chiede una mano per diffondere la notizia sulla donna più vecchia d’Italia che a luglio era stata data per morta e pochi giorni fa ha festeggiato il traguardo dei 113 anni. L’avvocato scende nei dettagli, parla di Giustitalia e ammette di collaborare con l’associazione. Il cerchio è chiuso. Don Guido Todeschini padre spirituale di Pietro Maso mantiene sulla vicenda un giusto scetticismo, ma sull’eredità della professoressa salernitana lascia spazio alla divina provvidenza: «Se son rose fioriranno», dice. Auguri. Ma il fatto che ci sia Canzona dietro Giustitalia fa credere che quelle rose non fioriranno. E che quell’eredità per Pietro Maso non esista.
AVVOCATI E MAGISTRATI MI CERCANO PER PIAZZARE NOTIZIE: MI POTETE AIUTARE?