Luciano SpinelliParla il redel social TikTok
«SONO TIMIDO. HO COMINCIATO A FARE VIDEO QUATTRO ANNI FA », RACCONTA A« OGGI» IL DICIANNOVENNE DI MILAN OCHE HA OLTRE 7 MILIONI DI SEGUACI NEL MONDO .« IL BOOM È ARRIVATO CON LE CLIP DI 15 SECONDI, FINCHÉ FIORE NON MI HA VOLUTO AL SUO FIANCO»
Quanto dormi, Luciano? «Poco, soffro d’insonnia. Ma non è colpa dei social, sono sempre stato così, notturno».
Di’ la verità, sei uno 007 cinese. Quanto ti pagano da Pechino per spingere al successo TikTok, la loro app, sul mercato italiano? «Giuro, non mi pagano! ( ride). E poi non mi interessa il denaro. Per me
fare video resta un gioco».
Anche se hai 7 milioni e 100 mila follower e adesso sei finito su Rai
Play con Fiorello?
«Assurdo... Fiorello ha postato un video dicendo di essere un mio fan: “Luciano, chiamami”. Sono a casa, un’amica me lo invia, lo apro e non mi sembra vero. Mi piace un sacco Fiorello!».
Facciamo un passo indietro. Per chi,
comeme, fino a poco tempo fa non sapeva nemmeno che cosa fosse TikTok né chi fosse la star del momento, Luciano Spinelli. Ilnome retrò fa pensare a un signore in età. Sbagliato. Luciano ha 19 anni, la voce di un bimbo buono, un sorriso dolce, il ciuffo sapientemente arricciato, qualche brufolo malandrino. Ha conquistato la fama soprattutto con questo social nato in Cina con il nome Douyin, che aiuta a mixare hit musicali ed effetti speciali per realizzare video di circa 15 secondi. Luciano incatena ai cellulari una platea immensa. Che cosa fa? Niente. Niente di eccezionale. Imita mamma e papà, monta facce buffe su audio di Gerry Scotti, balla il rap (ma non è
un rapper), lancia sfide ridicole o serissime campagne sociali. Dal 4 novembre lo vediamo tiktokkare insieme a Fiorello su Rai 1 e dal 13 faranno coppia fissa su RaiPlay, la piattaforma in streaming della Rai.
Come hai cominciato?
« Come YouTuber, quattro anni fa. Raccontavo la mia vita, imitavo i miei, postavo video divertenti. Ero timido, sul web mi sono tirato fuori».
Un successo improvviso?
«No, una crescita graduale. All’inizio lo facevo per me, col tempo le persone sono diventate sempre di più. Due anni fa, il botto. Quando è uscito il mio primo libro Insieme, ho visto tutta quella gente che mi assediava. Pazzesco!».
E i tuoi genitori?
«Mi hanno sempre supportato. All’inzio mia madre non sapeva bene che cosa facessi, si è fidata».
In famiglia lavorano già nel mondo dello spettacolo?
«No. Mamma è in un’azienda farmaceutica. Giampaolo, il suo compagno che considero un padre, è alla Sony ma fa l’informatico. Poi c’è Gabriele, mio fratello di 11 anni al quale sono legato tantissimo».
In due parole: che cos’è TikTok? «Impossibile dirlo, bisogna provarlo. Scaricatelo: in 15 secondi o unminuto, puoi esprimerti al 100 per cento. Ballare, cantare, fare gag divertenti».
Studio, addio? «No, dopo lamaturità, che è andata benissimo - 75 in Scienze dell’amministrazione-, mi sono iscritto a un’accademia di recitazione. Voglio entrare nel mondo dello spettacolo».
Consigli da Fiorello?
« Nessuno. Per imparare basta guardarlo. Lui non lavora. Lui si diverte. Alla sua età... fa scintille, ha sempre idee». È uscito Per
sempre, tuo secondo libro per Rizzoli di disegni e poesie. Come ti senti quando incontri le ragazzine? Un sex symbol? «No, per alcune un fratello maggiore. Cerco di rimanere in contatto con i miei follower. TikTok mi ha dato la possibilità di parlare con tante persone: in Turchia, America, Francia, Germania... la mia fanbase è grande».
Sei fidanzato?
«Al momento... Vi do un indizio: so solo che voglio andare a Parigi».
Quante ore stai sul telefonino ogni giorno?
«Lo uso tanto. Ma nella maniera corretta, lo dico sempre a chi mi segue».
Quanto?
«Mah, almeno dieci ore. O forse ho “sparato”, forse è troppo».
Puoi resistere sconnesso per...? «Un giorno?». È lungo, un giorno.