California Nell’inferno dell’incendio
L’ ULTIMO L INCENDIO HA DISTRUTTO 300 ETTARI D ID TERRITORIO E FATTO EVACUARE ANCHE ALCUNI A VIP. «QUANDOSOFFIA IL “VENTO DDI SATANA” SUCCEDONOGUAI», RACCONTA IL L NOSTRO ARMANDO GALLO, CHE VIVE NNELL’AREADI LOSANGELES. ECCO COSA HA VISTO
Non piove mai in California. Quando lo fa, di solito tra gennaio e febbraio, l’erba cresce altissima per poi seccarsi diventando invitante combustibile. Quando poi l’autunno fa soffiare i venti di Santa Ana, o “vento di Satana” come i vecchi ancora lo chiamano, si salvi chi può. Amo Los Angeles, L.A. La pronuncia «è lei» vi dice tutto. Ci abito dal 1975: spiaggia, colline di Hollywood, Echo Park, SantaMonica e ora Culver City, accanto ai leggendari Studios della MGM, ora Sony Pictures. E ogni autunno questi misteriosi venti di Satana creano scompiglio, incendi e tragedie. Culver City ha appena compiuto 100 anni e così anche le altre zone che formano il grande bacino di Los Angeles. Tutto è cresciuto in fretta, senza tener conto della storia e dei posti dove gli indigeni evitavano di vivere, come Malibu, facile preda dei venti di SantaAna. I pali della luce erano spesso alberi di sequoia. Forti, resistenti, ma i trasformatori che raccolgono l’elettricità spesso sono ancora quelli di 5070 anni fa. E quando i venti di Santa Ana soffiano dai deserti dell’Est, arrivando a valle a 100kmorari, curvando la vegetazione e spezzando interi rami d’albero, qui succedono guai.
«TUTTI A GUARDARE ILCIELODENSODICENERE»
La scorsa settimana un grosso ramo si è abbattuto su un vecchio palo della luce mandando in scintille i vecchi trasformatori e incendiando l’erba alta e secca sottostante, proprio accanto al Getty Museum. In un baleno la zona si è trasformata in un rogo apocalittico che, spinto dal vento, ha avvolto una dozzina di ville di Brentwood prima che i pompieri potessero lottare con le fiamme e organizzare l’evacuazione dell’area residenziale dove abita anche Arnold Schwarzenegger. L’attore ha rinviato la prima di Terminator - Destino oscuro programmata quella sera e lodato i pompieri definendoli i veri eroi. Autostrade chiuse, traffico sconvolto e tutti incollati alla tv a vedere le fiamme oppure a guardare il cielo invaso da ceneri che cadevano ovunque. La mia auto, lavata il giorno prima, era già coperta da una pellicola di cenere e per alcuni giorni siamo stati tutti
colpiti da problemi di respirazione, panico, dolori muscolari e momenti di irascibilità: tutti regali dei venti di Satana. Perfino Raymond Chandler ne parlava in Vento rosso:
«Soffiava il vento del deserto quella notte. Era uno di quei Santa Ana torridi e secchi che scendono dai passi tra le montagne e ti arricciano i capelli, ti fanno saltare i nervi, ti irritano la pelle. In notti come questa ogni bevuta finisce in una scazzottata. Mogliettine mansuete passano il dito sul filo dei coltelli da cucina e studiano il collo dei mariti. Può succedere di tutto. Puoi anche berti un bel bicchiere di birra in una sala da cocktail».