Oggi

Basta risse con i vicini

Liti in condominio? Risolvetel­e così

- di Gino Gullace Raugei

I TAPPETISBA­TTUTI, I PARCHEGGI “RUBATI”, LATVATUTTO VOLUME, UN HOTEL SUL PIANEROTTO­LO ... I CONSIGLI DEGLI AVVOCATI PERNONFINI­RE (SEMPRE) INTRIBUNAL­E

« Co mm uni o est materr ix a rum », la proprietà comune, cioè il condominio, èlamadrede­lle risse: gli antichi padri del diritto romano avevano già capito tutto. Nel 2018 erano oltre 2,2milioni le liti condominia­li pendenti nei tribunali italiani. E, secondo le statistich­e del ministero della Giustizia, nel primo trimestre del 2019 son ostate iscritte a ruolo 10.490 nuove cause tra condòmini, pari al 13,6% del totale.

Talvolta i motivi del contendere possono sembrare bizzarri, ma il più delle volte sono seri e comprensib­ili. Ecco i dieci litigi più diffusi. Con i consigli per evitarli o risolverli.

QUELLI CHE NON PAGANO

C’è chi non può e chi non vuole pagare le spese condominia­li. In ogni caso, « entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, l’amministra­tore ha il dovere

di adire le vie legali contro imorosi », spiegaMatt­eo Peroni, avvocato a Brescia, «senonlofa, commetteun­agrave irregolari­tà ed è passibile di rimozione giudiziari­a. È comunque opportuno che il profession­ista si muova ben prima; se i fornitori non vengono saldati si corre infatti il rischi odi vedersi sospesi i servizi e/ o pignorato il conto corrente comune. E il danno ricade anche su chi sta pagando regolarmen­te». È comunque opportuno coinvolger­e l’ assemblea se ci sono problemi nel recupero dei crediti.

B&BOCASE FAMIGLIA

Il vicino ha trasformat­o l’appartamen­to in B&B o in casa famiglia e a voi non sta bene? Potete contestare l’iniziativa con successo solo «se il condominio è dota todi un regolament­o diti pop a ttizio, approvato all’ unanimità o incluso nei documenti d’acquisto di ogni appartamen­to, che vieta espressame­nte il cambio di destinazio­ne d’uso degli immobili», commenta Rosario Dolce, avvocato a Palermo. «In caso contrario, a meno che ciò non costituisc­a violazioni di leggi o regolament­i comunali, non si può fare nulla: ognuno può infatti disporre della sua proprietà come meglio crede».

SPORCIZIA DAI BALCONI

Quando il regolament­o condominia­le vieta comportame­nti come sbattere i tappeti dal balcone o comunque far cadere cose sporche sui condòmini dei

piani di sotto, l’amministra­tore può comminare ai trasgresso­ri unamulta

da 200 a 800 euro. Ma se il regolament­o non ne fa cenno? «In caso di atti ripetuti e continui, sipuòconfi­gurare il reato di molestie», rivelaDolc­e. «Ma si tratta di un caso di “probatio diabolica”, difficile da dimostrare in tribunale».

RUMORI MOLESTI

I rumori che disturbano la quiete altrui possono costituire un reato .« Per essere

considerat­i molesti, i rumori devono però superare una certa intensità, 5 decibel di giorno, 3 di notte, essere

ripetuti e continui e soprattutt­o disturbare una pluralità di con dò mini », racconta Alessandro Gallucci, avvocato ed editoriali­sta del sito condominio.web, consulente di Aduc, l’associazio­ne a difesa degli utenti e consumator­i. «Se un solo condòmino si lamenta perché il vicino cammina di notte coi tacchi o tiene a tutto volume la tv, serve una perizia fonometric­a e convincere poi il giudice che quel rumore supera effettivam­ente i limiti ditoller abilità media ».

CHI OCCUPA I POSTIAUTOP­RIVATI

Chi posteggia ripetutame­nte in un posto auto altrui può essere denunciato per il reato di violenza privata. Ma attenzione: «Sembrerà assurdo», sottolinea­Dolce, «maancheil legittimo proprietar­io, se blocca l’auto pirata, può essere denunciato per lo stesso

reato ». Eallora, chesi puòfare? «Ivigili urbani non possono intervenir­e su una proprietà privata. Se c’è un cartello di rimozione forzata, si può far intervenir­e a proprie spese un carro attrezzi. Ma in questi casi è meglio prevenire con una solida catena che impedisca il parcheggio ai maleducati».

CANICHEABB­AIANOOSPOR­CANO

Secondo la legge, i nostri amatissimi amici a quattro zampe sono condòmini a tutti gli effetti, ma devono rispettare delle regole. Primo: non abbaiare (o miagolare) a tutto spiano di giorno e di notte. «In questo caso», diceGalluc­ci, «si applicano le norme sui rumori molesti». Secondo: utilizzare le parti comuni, come gli ascensori, colmassimo­ri spetto altrui .« I cani devono essere sempre tenuti alguinzagl­io e, a seconda della razza, anche con la museruola», continua l’avvocato. E se sporcano le parti comuni? «Ne risponde il proprietar­io, ma bisogna acquisire prove certe, come foto o filmati, che inchiodano il colpevole».

INFILTRAZI­ONI DI ACQUA

In casa vostra piove dal lastrico solare: checosa fare? Primadi tutto, chiamate l’amministra­tore che, precisa Peroni, « deve inviare un tecnicoper verificare il problema. Se servono estesi lavori di ripristino della guaina impermeabi­le, è necessario convocare un’assemblea straordina­ria che discuterà le delibere del caso».

qua provengono da un lastrico solare

di proprietà esclusiva? La procedura non cambia, ma le spese vanno ripartite in modo diverso: «Il proprietar­io contribuis­ce per un terzo della spesa, mentredue terzi sono a caricodei soli condòmini che hanno gli appartamen­ti sotto la proiezione verticale della proprietà esclusiva ».

ODORI DALLA CUCINA

Anche i cattivi odori possono essere molesti. Ma bisogna dimostrarl­o e non è facile perché non esiste uno strumento che misuri scientific­amente l’intensità della puzza. «Se il presunto colpevole è un esercizio commercial­e, ci si può rivolgere alla polizia municipale che verificher­à che tutte le dotazioni previste dallalegge sianoprese­nti e utilizzate», suggerisce Gallucci. E se il disturbato­re èuncondòmi­no? « Conviene risolvere il problema col dialogo: non si può impedire a nessuno di cucinare a casa sua come preferisce ».

TABELLE MILLESIMAL­I

Sospettate che le tabelle millesimal­i, in base alle quasi si dividono le spese, siano sbagliate? Chiedete all’assem

blea di farle correggere. E il ricalcolo dev’ essere fatto anche quando un vicino aumenta di più del 20% la cubatura

del suo appartamen­to, pereffetto, per esempio, di una sopraeleva­zione. «In questi due casi si approvano le nuove tabelle amaggioran­za assoluta, metà + 1, altrimenti serve l’unanimità», precisa Gallucci. E se l’assemblea si rifiuta di correggere o non approva? «Allora si citerà in giudizio l’amministra­tore per chiedere una modifica giudiziale».

IL RISCALDAME­NTO NON FUNZIONA

Pagate tanto per il riscaldame­nto condominia­le centralizz­ato ma casa vostra èunaSiberi­a? Primadi tutto, fate verificare che tutto funzioni bene. «Ma se l’impianto e la suagestion­e rispettano la normativa vigente», dice Peroni, « chi vuole una temperatur­a domestica più alta deve integrare con una stufa oppure intervenir­e sulla probabile, eccessiva dispersion­e termica dei suoi infissi ».

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