Il ruolo di Elena Pilli nella ricerca del Dna mitocondriale
HA COLLABORATO ALLE INDAGINI CON LA PROCURADI BERGAMO: ECCO COM’È ANDATA
Sono Elena Pilli, antropologa molecolare forense esperta in campioni degradati/complessi e, per tale motivo, ho avuto il compito di collaborare con la procura di Bergamo ed il Ris nel corso delle indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio. Al riguardo, ho letto l’articolo «C’è materiale genetico» a firma di Giangavino Sulas, pubblicato in data 28 novembre 2019 sul settimanale Oggi, nel corpo del quale è contenuta la dichiarazione virgolettata, a me arbitrariamente attribuita: «Tutto il materiale genetico l’ho riconsegnato al colonnello Lago». Voglio, a tale proposito, evidenziare che non ho fatto e, comunque, non avrei potuto fare tale affermazione, perché essa non corrisponde a verità. Sia perché non l’ho pronunciata sia perché con quella mi si vuole attribuire una azione (la restituzione al colonnello Lago di tutto il materiale genetico) che, in realtà, non ho compiuto. Elena Pilli
Ne prendiamo atto, aggiungendo però che nell’intervista registrata la dottoressa Pilli dice testualmente: «Tutto il lavoro lo ha fatto il colonnello Lago». Bene. Dunque la ricerca del Dna mitocondriale è stata portata avanti a Firenze, nell’istituto dove lei lavora, e non a Parma, nel laboratorio del Ris, perché in quella sede, allora, non si poteva analizzare il mitocondriale. Quindi, visto che «il lavoro lo ha fatto tutto Lago», il materiale genetico lo ha tenuto (o avuto, non cambia) il colonnello. Questa è la sostanza. E lei dottoressa Pilli quindi non lo ha conservato. Perfetto, è quello che volevamo sapere! Gg. S.