Il Conte di Montecristo
Così inizia la storia
«Il 24 febbraio 1815 la vedetta di Nostra Signora della Guardia segnalò il tre-alberi Pharaon che arrivava da Smirne, via Trieste e Napoli. Come al solito, un pilota costiero partì immediatamente dal porto, costeggiò il castello d’If e raggiunse la nave tra il Capo Morgiou e l’isola di Rion. E tosto, come al solito, il belvedere del forte Saint-Jean si riempì di curiosi poiché a Marsiglia l’arrivo di un bastimento, soprattutto se è stato costruito, attrezzato e stivato nei cantieri della vecchia Fhochée e appartiene a un armatore della città, è sempre un grande avvenimento...».
Perché leggerlo oggi?
È mozzafiato. Anche quando le atmosfere si incupiscono, anche nei momenti più terribili, è dura smettere di leggere. D’altra parte, le avventure del conte, descritte da Alexandre Dumas (padre), sono state pubblicate a puntate a partire dal 1845: Dumas le concepì apposta in modo che i lettori non potessero fare a meno di comprarle tutte.
Il personaggio indimenticabile Edmond Dantès.
È un giovane idealista; ma, dopo aver subito una tremenda ingiustizia, diventa un uomo che vive per la vendetta. Ha una inventiva ineguagliabile: i suoi nemici sono davvero nei guai.