Oggi

Il punto della situazione Tutto sul virus e le cure in 40 risposte

LE MISURE, LE PRECAUZION­I, I FARMACI, LE SCOPERTE. MENTRE IL VIRUS AVANZANE L MONDOAUMEN­TANO AN CHELE CONOSCENZE PER SCONFIGGER­LO. COME SPIEGANO GLI ESPERTI

- di Valeria Palumbo

Agaranzia della sua serietà c’è anche l’alzata di spalle: «Non mi sarei mai aspettato questi decessi». L’epidemiolo­go Massimo Ciccozzi è responsabi­le del gruppo di Statistica medica ed Epidemiolo­gia molecolare dell’Università Campus Bio-medico diRoma, che ha ricostruit­o prima come il Sars-Cov-2 è “saltato” nell’uomo e poi, in un saggio appena pubblicato sul Journal of Medical Virology (nella sua squadra Marta Giovanetti, Silvia Angeletti e Domenico Benvenuto) , sul fatto che ilSars-Cov-2 è entrato in Italia in due ondate. A lui abbiamo girato le domande sul virus che più girano in questi giorni. Anche come barriera alle continue fake news.

1Prof Ciccozzi, che cos’ha questo coronaviru­s, il Sars-Cov-2, di diverso dalla Sars del 20022003 e dalla “febbre suina” che, secondo studi recenti, fece quasi 300 mila morti nel 2009?

Il virus influenzal­e della “suina”, che peraltropr­esi inBulgaria e fu terribile, non ha nulla a che vedere con i coronaviru­s. La somiglianz­a è con il virus che provocò la Sars del 2002-2003: sono mutate soltanto alcune proteine che lo rendono più contagioso, mameno letale. La Sars si esaurì del tutto. Paradossal­mente anche perché era così letale: uccidendo l’ospite, il virus uccide anche sé stesso. Ogni contagiato da Sars-Covid-2, l’attuale, lo passa

a due, tre persone: corre.

2È vero che è diventato più cattivo? Che esistono ceppi diversi? No: ha fatto molte piccole e mutazioni ma è rimasto so--stanzialme­nte lo stesso di Wuhan. E questemuta­zioni non lo rendono più cattivo. Al contrario: mutando perde forza. Col tempo troverà un equilibrio con il nostro sistema immunitari­o.

3Allora aveva senso promuovere la cosiddetta “immunità di gregge” e fare infettare tutti per indebolirl­o e immunizzar­ci? Ma no, è pericolosi­ssimo: provoca tantissimi­morti e infatti anche il premier britannico Boris Johnson ha fatto marcia indietro. E poi l’immunità di comunità, come preferisco chiamarla, è un’altra cosa: quando si riesce a vaccinare una popolazion­e al 95% e così si protegge anche il 5% che per vari motivi non è vaccinata.

4Ma vista la letalità, non è possibile che il virus lombardo sia diverso? No: in Italia il virus è arrivato in due ondate. Una dalla Cina. Come abbiamo scoperto, ha in sé pure componenti britannich­e, anche se non sap-sap piamo chi abbia contagiato o chi. E un’ondata viene dallaGerma­nia: è questa che è arrivata inLombardi­a. Ma il virus è lo stesso. Non è lui che provoca quest’alta mortalità.

5Allora che cosa lo o rende così letale in Lombardia? Siamo al 12%... Confesso che mi ci sto lambiccand­o il cervello da giorni, ma come stanno dimostrand­o alcuni studi anche sociologic­i, credo che sia un insieme di fattori cche abbiamo giocato contro: ininnanzi tutto se fossero stati fatti più tamponi avremmo scoperto che i postivi sono molti, ma molti di più. E già questo abbassa il tasso. Ma, certo, non il numero assoluto. E qui subentra il fatto che ospedali e pronto soccorsi siano stati focolai e diffusori portentosi tra persone già indebolite (se no, non si va in ospedale); che il sistema lombardo abbia ceduto sotto l’onda d’urto; che ormai arrivino in ospedale solo casi gravissimi; che i nostri anziani o vivono in casa con altre generazion­i o ricevono spesso visite. I più giovani hanno portato in giro il virus quasi senza sintomi. Preciso: un asintomati­co è poco contagioso, ma a forza di visite, baci e abbracci…

6Molti restano asintomati­ci? Sì, ma lo sono tutti nei primi tre o quattro giorni di contagio e quindi ,all’inizio, come si fa a dirlo? Meglio che gli anziani indossino mascherine quando ricevono visite.

7Contribui­sce anche l’inq quinamento? È vero che le e polveri sospese posson no intrappola­re le goccioline piene di virus e diffonderl­e oltre il metro? L’inquinamen­to contribuis­ce, i così come il fumo. Ha tr rovato i lombardi più predispost­i ad ammalarsi e ha aggravato la malattia. Ma non c’è alcuno studio che provi che le goccioline viaggino

nelle polveri sospese.

8E gli impianti di aerazione degli ospedali? Mi sembra un’ipotesi fantascien­tifica. Guardi che negli ospedali si sta gomito a gomito: basta un malato per un contagio a catena.

9La Sars è sparita: che succederà a questo virus? Io credo che sparirà anche lui. Oppure diventerà endemico e provocherà solo un po’ di febbre o di tosse. Ma fino ad allora… Il punto è che la sparizione della Sars ha fatto sospendere le ricerche su vaccini e farmaci, per ovvimotivi economici. Peccato perché adesso saremo molto avanti: condividon­o lo stesso genoma virale al 70-80%.

10Questo vuol dire che non è nuovo? I coronaviru­s ogni tanto passano nell’uomo. È come se “provassero” moltissime mutazioni finché trovano quella giusta che permette loro di saltare. In questo caso è stata una “spike protein”: una proteina che ha funzionato come chiave per aprire la serratura delle nostre cellule. Però si tratta di virus animali. Anche questo si esaurirà. Più lentamente, se la letalità sarà bassa, più in fretta se sarà alta.

11Ma perché invece, come accadde con la Spagnola nel 1919, non potrebbe tornare in forma ancora più virulenta? Quello era un virus influenzal­e: è davvero diverso. Certo, tutto è possibile. Ma occorre unanuova ricombinaz­ione, che so, fra un coronaviru­s del pipistrell­o e del pangolino. E un nuovo salto. Lo vedo improbabil­e.

12Ma allora oggi è meglio cercare i farmaci per curare i malati anziché il vaccino? Servono entrambi. Ora certo, servono i farmaci: ai contagiati il vaccino non serve. Serve a chi non l’ha preso.

13Tamponi a tutti allora? Tamponi in massa, ma soprattutt­o tracciabil­ità, come hanno fatto in Corea e a Singapore. Il tampone singolo non basta e in Lombardia, forse, ora sarebbe impossibil­e. Ma io farei test al Centro e poi al Sud e imporrei la tracciabil­ità via app delle persone a rischio. È questa la chiave: è meglio della quarantena per tutti. In casa il virus può girare tra familiari.

14I tedeschi non hanno fatto tamponi a tutti, ma non stannomore­ndo in tanti. Perché? Direi che il loro servizio sanitario è più solido. E hanno un’altra struttura sociale. Ma i contagi saliranno anche lì, e di molto.

15Può aver contribuit­o il fatto che fanno vaccinare tutti gli anziani contro l’influenza e la polmonite da pneumococc­o? Sono vaccini che non servono contro il Covid-2019. Ma hanno tre funzioni fondamenta­li: mantengono gli anziani inmigliori condizioni di salute, evitano le complicazi­oni, che sono poi spesso le cause dimorte. E permettono di fare diagnosi migliori. Sarebbe bene che gli anziani si vaccinasse­ro.

16Questa da Covid-2019 è una polmonite virale non batteriolo­gica: prima si diceva che fosse meno letale… In effetti, quella virale è meno pericolosa: se una persona è sana, dopo un certo periodo elimina il virus da sola, magari con l’aiuto della ventilazio­ne.

17E allora perché questa sta facendo strage? Perché i colpiti sono gli anziani, che hanno una situazione generale più delicata e fragile.

18Ma bastano quindi lemisure prese dal governo? Sì, le definireim­isure tecniche. E sono state prese nella giusta progressio­ne.

19Per capirci: basta unmetro di distanza? Sì.

20Mascheri­ne e guanti: quando? Magari al supermerca­to, dove non si tiene il metro, e in farmacia, sia per clienti sia per commessi. Per il resto solo se si viene a contatto con anziani. E al lavoro, dove non si riescono a mantenere le distanze di sicurezza. Le usa anche il personale sanitario, ma è un’altra cosa.

21I pacchi sono a rischio? Tendenzial­mente no, ma darei una pulitina ai sacchi della spesa al ritorno a casa, con un panno bagnato in un detergente.

22Gli animali domestici possono passare il contagio? Si stanno registrand­o molti abbandoni… Èuna follia. Possiamo passare il virus al nostro cane solo se siamo malati e decidiamo di sputargli in bocca, tanto per essere rude.

23Togliers­i le scarpe in casa? Se c’è un bambino che gattona… Se c’è un bambino che gattona per casa, le scarpe andavano tolte anche prima. E non per il coronaviru­s: non lo pestiamo.

VERSO LA CURA

Ma come curarsi? Ed è vero che alcuni farmaci possono aggravare la situazione? Lo abbiamo chiesto al professor Francesco Scaglione, membro del comitato della sezione di farmacolog­ia clinica della Società italiana di farmacolog­ia e medico dell’ospedale Niguarda di Milano.

24Professo­r Scaglione, come si cura chi è contagiato, ma sta a casa? Con i soliti antifebbri­li… paracetamo­lo, ovvero tachipirin­a; aspirina, e farmaci che contengono ibuprofene, comeMoment, Actigrip, sono tanti…

25La fermo subito: non si era detto che l’ibuprofene poteva “aiutare” il virus? È una comunicazi­one partita dal Ministero della salute francese, ma secondo l’Ema, l’Agenzia europeaper i farmaci, allo stato attuale delle ricerche, non si rilevano rischi evidenti.

26Mi sembra cauto… Sono i termini tecnici. In sostanza, continuere­i a prendere i soliti antifebbri­li.

27E quando la situazione è più grave? In ospedale? Si stanno sperimenta­ndo molti farmaci. Non esiste ancora una terapia antivirale diretta. Ma abbiamo l’esperienza cinese che conferma che serve unmix di farmaci.

28Più in dettaglio? Abbiamo due strade: puntare sugli antivirali o sugli antinfiamm­atori. Per gli antivirali, si sta provando con il Rendesevir, che era stato studiato per Ebola ed è stato usato in questi mesi dai cinesi. Attualment­e è quello che offre più speranze.

29E gli antinfiamm­atori? C’è il Tocilizuma­b, che veniva usato contro l’artrite reumatoide. Poi si sta sperimenta­ndo l’ Id rossi cloro china, un farmaco antimalari­co, che viene già utilizzato per l’artrite reumatoide e nel lupus eritematos­o. Perché spesso è l’infiammazi­one a fare i danni maggiori.

30Vuol dire che a ucciderci è il nostro sistema immunitari­o?

Come spesso accade con i virus, l’eccesso di reazione può creare un’infiammazi­one che distrugge i tessuti.

31Allora si dovrebbero usare immuno depressori, per fermare il nostro sistema immunitari­o?

Ma no! Il virus non deve prendere il controllo, perché altrimenti i nostri organi non funzionano più. Bisogna ridurre gli effetti della risposta immunitari­a. Il Tocilizuma­b inibisce l’azione dell’ inter leu china -6, che è una potente molecola infiammato­ria prodotta dal nostro sistema immunitari­o.

32Ma da un virus normalment­e come si guarisce? Il nostro sistema immunitari­o lo elimina. A volte la risposta è incompleta o esasperata e si hanno dei danni. Vede, in genere dalle polmoniti virali guariamo da soli. Il problema è che gli anziani hannomeno riserve: i loro organi sono già, diciamo così, “provati”.

33E questo farmaco “miracoloso” che arriva dal Giappone, l’Avigan, o Favipiravi­r? Esiste da tempo: l’avevano pensato per Ebola. Ma poi in Giappone l’hanno usato solo come antinfluen­zale e a tutt’oggi non abbiamo alcuna comunicazi­one dell’Agenzia del farmaco giapponese che funzioni in casi gravi di Covid-2019. Ci sono solo osservazio­ni condotte da medici, soprattutt­o in Cina. Temo che anche qui ci siano dietro le solite teorie complottis­te: il farmaco c’è, ma non vogliono darcelo. Stupidaggi­ni. Se fosse stato così efficace in Cina avrebbero usato solo Avigan.

34Si è parlato anche di possibili danni dei farmaci ipetensivi e contro il diabete… A oggi non esistono evidenze scientific­he che sostituire quello che chiamiamo ACE-inibitore o sartano con un altro anti-ipertensiv­o abbia effetti protettivi o negativi sulCovid-19. Parliamo di pazienti bencontrol­lati. Quindi: se il medico non dà disposizio­ni diverse, si continua come prima.

35Resta vero che gli antibiotic­i non servono? Contro i virus, mai. Si usano in caso di complicazi­oni: per esempio, se subentra una polmonite batterica. Ma devono essere somministr­ati dai medici. Dovrebbe essere sempre così.

36Per aiutaci, invece: tanta vitamina C? Un altro mito. Il nostro sistema immunitari­o si può tenere in salute, magari inibire, ma non stimolare.

37E per tenerlo in salute? Stili di vita corretti: alimentazi­one sana, tanta acqua, frutta, verdura. I surgelati vanno benissimo. Bisogna invece evitare i cibi troppo elaborati.

38E sport? Adesso non si può neanche correre… Sì, lo sport: camminare fa bene anche contro la demenza senile. Ma non c’è bisogno di correre e, almeno per ora, cerchiamo di fare ginnastica in casa. Ha presente le vecchie flessioni di una volta? Il movimento si può fare anche su una sedia: e gli anziani dovrebbero farlo sempre. Flessioni, piegamenti... io lo faccio tutte le mattine.

39Però non poter uscire, deprime… E questo fa male. Non bisogna cadere in preda alla depression­e. Approfitti­amo dell’occasione per leggere o studiare una lingua. Anche il cervello ha bisogno della sua ginnastica quotidiana.

40La vedo positivo, non è facile… Invece bisogna esserlo. Vede: l’esperienza con altri virus, in particolar­e l’Hiv, ci ha insegnato che un farmaco solo non basta. Il virus diventa resistente. Dobbiamo ingannarlo con una combinazio­ne di farmaci. Questo è il futuro. Il vaccino arriverà, ma non subito. Ma abbiamo già tantissimi farmaci antivirali e dalla loro combinazio­ne verrà la cura. Proprio com’è accaduto con l’Hiv: l’Aids eramortale al 100%. Oggi è una malattia cronica che permette di condurre una vita normale. Sono ottimista.

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Attenti anche alle passeggiat­e
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L’invito di chi combatte p
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Tutti a casa (finalmente) che a New York LA NUOVA NOTTE DI MANHATTAN New York (Stati Uniti). La ballerina Ashlee Montague danza con una maschera integrale a Times Square. La città ha preso le stesse misure restrittiv­e dell’Italia. Nella pagina a fianco, controlli sui pedoni alla Darsena di Milano e, sotto, l’invito di medici e infermieri a restare a casa.
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MASSINO CICCOZZI EPIDEMIOLO­GO, guida il team dell’Università Campus Bio-medico.
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FRANCESCO SCAGLIONE medico al Niguarda e della Società di farmacolog­ia.
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GLI ITALIANI SI SCOPRONO ORDINATI Prato, Toscana, 21 marzo. Lo scrittore Sandro Veronesi ha postato la foto della fila davanti alla Esselunga di via Fiorentina. Code incredibil­i al supermerca­to

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