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I sosia dei famosi Ecco chi sono

«ABBIAMOAVU­TOVITE PARALLELE SENZAMAI INCONTRARC­I», DICE MICHELE PINO, INARTE MISTER A X .« MI FERMANO PER STRADA EMI CREDONO SOLO QUANDO MOSTRO I DOCUMENTI»

- di Leda Balzarotti

Ha la stessa passione per i tatuaggi di J-Ax, il look, il cappellino perennemen­te calato in testa e quella stessa aria scanzonata: sembra in tutto e per tutto il rapper, invece è il suo sosia, Mister Ax, al secolo Michele Pino. Difficile per un “doppio” possedere, oltre al volto, anche le qualità artistiche di colui a cui si rifà, eppure Mister Ax è un concentrat­o di caratteris­tiche del suo ispiratore: somiglianz­a di viso, di gestualità e un certo eclettismo innato che sul palcosceni­co gli permette di reggere il confronto con l’originale. Per strada poi non nega un selfie a nessun fan del più celebre “gemello”. Possiamo confermarl­o: dal vivo la somiglianz­a sorprende quando l’abbiamo incontrato per l’intervista, prima delle attuali restrizion­i, molte persone si voltavano per salutarlo. Anche se Michele Pino tiene a sottolinea­re che fa di tutto per chiarire sempre la sua vera identità. «È iniziato tutto dieci anni fa», racconta, «avevo ormai archiviato il sogno di sfondare con la mia musica, facevo il dee-jay e me la cavavo sul palcosceni­co tanto da tentare la strada del cabaret nei panni del fratello di Totti. A un provino per il Laboratori­o di Zelig più mi guardavano piùmi dicevano che ero la copia precisa di J-Ax. Uno degli autori,

Renato Trinca, mi ha incoraggia­to a mettere a punto questo personaggi­o. Decisivo è stato poi l’incontro con Massy Pipitone, il Tony Manero della trasmissio­ne Colorado; quando ci siamo conosciuti tra noi è stata sintonia immediata, come due vecchi amici. Ci siamo ritrovati a casa sua e in una notte abbiamo dato vita a Mister Ax».

Come sono stati i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo? «Ho fatto mille mestieri, non conto le porte chiuse in faccia. La gavetta è stata dura: mangiare panini e dormire in macchina per risparmiar­e, serata dopo serata, mi ha insegnato a non mollare mai. Tra una parodia e l’altra del rapper ho messo sempre più a fuoco Mister Ax, la passione per la musica è tornata prepotente, ho studiato, ho provato a remixare i pezzi di J-Ax, e le sue canzoni sono diventate il cuore pulsante di uno spettacolo che ho portato in giro per l’Italia contando sempre e solo sulle mie forze, inventando­mi giorno dopo giorno anche manager, costumista, fonico. E ha funzionato».

Sul web spopola il video Parlare Male di Fedez e J- Ax e Tro

di Giacomo varseli alle Spalle Hawkman; come è nata la collaboraz­ione con il sosia di Fedez, Axenzio?

«Le cose hanno iniziato a marciare, ho conosciuto Axenzio ( al secolo Francesco Vinci, ndr) e con lui ho girato l’Italia macinando serate lungo lo Stivale. Ci siamo buttati, abbiamo avuto molti riscontri, poi proprio come J-Ax e Fedez anche noi abbiamo avuto dei dissapori e ci siamo allon

tanati. Nel frattempo ho mosso i primi passi in television­e, con il grande Gerry Scotti nella trasmissio­ne Avanti un altro su Canale 5, poi ho partecipat­o a I soliti ignoti su Rai 1 con Amadeus».

La sua vita sembra correre parallela a quella di J-Ax.

«Vite più che parallele, senzamai incontrarc­i. Siamo cresciuti entrambi a Cologno Monzese, abbiamo perfino fatto le stesse scuole superiori, poi lui ha preso il volo con gli Articolo 31. Quando ho iniziato a farmi conoscere il suo staff mi ha chiamato per ammonirmi. Alcuni locali, infatti, per pubblicizz­are i miei spettacoli non segnalavan­o chiarament­e che a esibirsi era il sosia di J-Ax. Da quel momento in poi sono in costante contatto con il suo manager, e devo ricordare a tutti che Mister Ax non è J-Ax. Ma capitano anche fan increduli che cedono solo di fronte alla carta d’identità, quando una sera ho cenato in un ristorante con la mamma di J-Ax i fan sono impazziti chiedendos­i se fosse lui in persona o no (Oggi ha chiesto una conferma a J- Ax e il rapper ci ha detto: «Le imitazioni sono una forma di adulazione quindi mi fa sempre piacere. L’importante è che non ci sia nessun equivoco. Tanta gente conosce la mia musica ma non tutti sono abituati a vedermi dal vivo e quindi qualcuno potrebbe confonders­i. A me fa piacere che lui lavorima non ci devono essere fraintendi­menti», ndr).».

I suoi prossimi progetti?

«Ho in cantiere il mio primo libro Una vita da sosia in cui racconto tutto quello che è successo in questi dieci anni, sto scrivendo uno spettacolo teatrale e sono in trattativa per due film. Da maggio a ottobre sarò in tour in Sardegna».

Ma qual è il suo grande sogno? «Beh, duettare con J-Ax. Nella vita non si sa mai».

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