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Luca Argentero «Ho una donna perfetta e una bimba in arrivo»

«SPERAVO DI DIVENTARE PADRE E OR AMI CAPITA CON CRISTINA, LA PERSONA STUPENDA CHE HO ALMI O FIANCO ». INTANTO, SU RAI 1, È UN MEDICO ESEMPLARE CHE TORNA ALLA VITA Si amano da quasi cinque anni

- di Michela Auriti

Luca Argentero ha per ora dovuto sospendere le riprese a causa dell’emergenza sanitaria, ma la Rai manda comunque in onda le prime quattro puntate di Doc - Nelle tue mani (dal 26 marzo). Un lavoro importante, per i tanti aspetti che l’attore mette in luce. Senza nascondere, poi, che questo è per lui un momento di straordina­ria felicità: sta per diventare padre.

La serie è tratta da una storia vera, quella delmedico Pierdante Piccioni che dopo un trauma aveva cancellato dalla memoria 12 anni della sua storia. Oggi quel medico, che ha saputo ricostruir­si una vita e una profession­e, è in prima linea a Codogno e Lodi contro il Coronaviru­s (vedi box nella pagine seguenti). Che rapporto avete?

«Pierdante è stato un’inesauribi­le fonte di ispirazion­e e di risposte. Ci siamo messaggiat­i e oggi mi ripete le raccomanda­zioni che tutti ci sentiamo fare. Poche settimane di sacrificio - ma che siano poche è lamia speranza a dirlo - possono aiutarci a uscire più in fretta da questa situazione. Dev’essere un dovere civico rispettare quello che ci viene detto».

Come si è calato nei panni del primario Andrea Fanti? «Oltre al confronto con Pierdante, sono stato osservator­e privilegia­to in un reparto del Policlinic­o Gemelli di Roma. La mia speranza è che i medici, oggi così chiamati al sacrificio, si sentano ben rappresent­ati da questa fiction. È riduttivo definire il loro un lavoro. Stiamo vedendo in questi giorni che si tratta di una vera e propria vocazione».

Cosa le ha regalato questa prova d’attore?

«La sensazione di essere molto fortunato a vivere nelmio Paese. Abbiamo a disposizio­ne una sanità pubblica che funziona, che risponde, che esiste e ciò all’estero non è scontato. L’idea che sia un diritto è una cosa che mi solleva».

C’è mai stato un momento nella vita in cui ha pensato di fare il medico?

«No, non avrei mai potuto. Non sarei capace di vivere quotidiana­mente accanto alla sofferenza altrui. Ho scelto il mestiere opposto, privo di qualsi

« SONO FORTUNATO A VIVERE IN ITALIA. QUI LA SANITÀ PUBBLICA ESISTE EFUNZIONA

asi responsabi­lità nei confronti delle persone. Faccio il pagliaccio: se una battuta non fa ridere, non muore nessuno. Non so se riuscirei a sopportare l’idea di un mestiere dove lo sbaglio può mettere a repentagli­o la vita del prossimo».

Lei a breve diventerà padre di una femminucci­a. Come vive questa esperienza ai tempi del Coronaviru­s? Ha paura?

(ride) «Lei arriverà nella tarda primavera… No, sono ancora più entusiasta, fiducioso e speranzoso. Il nostro sentimento, e parlo anche per Cri ( Cristina Marino, la sua compagna, attrice come l’ex moglie di Argentero, Myriam Catania, ndr), è di gioia pura. Siamo certi che andrà tutto bene. Penso che in questo momento ciascuno stia ripensando le proprie priorità. Quanto è importante avere una casa, oggi che ci chiedono di rifugiarci lì; la salute, messa così in pericolo e l’ambiente. Avendo una piccola vita da accogliere, il mio impegno sarà di renderle il mondo migliore possibile. Ma ognuno di noi può lavorare per un futuro più desiderabi­le».

Ha già idea di che padre sarà? «Cercherò di replicare l’esempio che ho ricevuto. I miei genitori hanno fatto con me un buon lavoro, mi ritengo una brava persona. Adotterò gli stessi principi, in cima a tutti l’amore, il prendersi cura l’uno dell’altro, il forte senso di appartenen­za alla famiglia». «Chiedimi se sono felice» è la sua didascalia a una bellissima foto di Cristina col pancione, postata su Instagram…

«Sono al ventesimo cielo! Ho sempre pensato che un giorno sarei diventato padre, ma un figlio non è una roba che ordini sulmenu. Deve arrivare e questa bimba fa capolino nelmomento migliore possibile, con una persona perfetta e stupenda come Cri».

Ecco, la sua compagna ha dichiarato di volere tre figli.

«E io sono d’accordissi­mo con Cristina. Condivido molto quello che lei dice. Anzi, se trova qualcosa di suo, sappia che la sottoscriv­o».

E allora: ha dichiarato anche che dovevate sposarvi, ma l’arrivo della piccola vi ha spinto a rimandare. C’è una previsione di nozze, oggi?

«In questo momento sono vietati anche i funerali, è difficile rispondere alla domanda: io non riesco a prevedere neanche quello che farò settimana prossima. Ma abbiamo tutta la vita davanti. La nostra priorità, ora, è fare che la piccola nasca in modo sereno e trovi un ambiente ospitale».

Luca, come sta affrontand­o la quotidiani­tà “ai domiciliar­i”? «Anni fa ho scelto di vivere fuoriRoma, dove peraltro torno una buona parte dell’anno per esigenze di lavoro.

La mia residenza è in Umbria: lì ho la casa di campagna, un po’ di terra che mi dà frutta, verdura e un olio pazzesco. Mio nonno, siciliano, diceva che la terra è bassa per tutti. Ricco o povero, devi per forza piegarti se vuoi zappare, raccoglier­e o piantare qualcosa».

Lei, così educato, si è lasciato sfuggire un «vaffa » sui social all’indirizzo di Boris Johnson dopo le note esternazio­ni. «Non vorrei essere nei panni del premier Conte, o dello stesso Johnson, quando si devono prendere decisioni che influiscon­o sulla vita di milioni di persone. Però è doveroso comunicarl­o nel modo giusto. Uno può anche pensare all’idea dell’immunità di gregge, magari ci sono teorie scientific­he da considerar­e… ma prima di rivolgersi al proprio popolo, e quindi al resto dell’Europa, bisogna riflettere. Penso che Johnson si sia espresso nel peggior modo possibile. Siamo tutti sulla stessa barca. Io credo che se non si trova una soluzione collettiva, non usciremo presto da questa faccenda ».

In tempi migliori, lei è stato recluso nella casa del Grande

Fratello 3. Che ricordo ne ha? «Mi sono divertito molto, poi tutto è nato da lì. Mi hanno preso per Carabinier­i e dopo una settimana sul set ho detto a me stesso: “Se questo dovrà essere quello di cui vivrò, sarò un uomo felice perché mi piace un sacco”».

Che effetto le fa il GF Vip?

«Lo ammetto, non ho grande familiarit­à. Però noi eravamo ragazzi presi dalla strada, molto diversi uno dall’altro e senza agenti. Cazzeggiav­amo come avremmo fatto fuori da lì. Oggi già la definizion­e Vip indica persone abituate alle telecamere e quindi tutto diventa spettacolo. Rispettabi­le, ma che c’entra poco con ciò che eravamo».

Ma non avevate un copione scritto dagli autori?

«Macché! Nessuno è in grado di recitare per tre mesi, figurarsi dei ragazzini!».

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mani. La fiction è ispirata alla storia del medico Pierdante Piccioni che, per un trauma, perse 12anni dimemoria.
IN REPARTO PER FICTION Roma. Luca Argentero, 41, nella serie Doc- Nelle tue mani. La fiction è ispirata alla storia del medico Pierdante Piccioni che, per un trauma, perse 12anni dimemoria.

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