Qual è la lezione della natura che si sta riappropriando degli spazi?
LE DOMANDE DI OGGI CONGLIUMANI IN ISOLAMENTO, GLI ANIMALI TORNANONEI LUOGHI DOVE ERANO SCOMPARSI
Di fronte a un nemico invisibile solo i sapiens si ritirano, giustamente, nelle case, mentre il resto dei viventi si riprende gli spazi liberati. Lo avevamo giànotatoai tempideldisastronucle
are di Chernobyl: attorno alla città di Prypiat, abbandonata dopo il 1986 per la radioattività, la natura è esplosa e la regione ospita attualmente la massima biodiversità europea, da ogni tipo di pianta boreale, alle aquile, agli orsi. Ai tempi diCovid-19 leareemetropolitane diventano terra di riconquista da parte di quelle specie che, solomezzo secolo fa, ne erano le sole legittime proprietarie. Attraverso i corridoi ecologici dei parchi urbani, la rete naturale torna a diffondersi e una “reazione selvosa” si riappropria perfino dei manufatti abbandonati. Anche l’aria della pianura padana, il distretto più inquinato d’Europa, si bonifica, come avvenuto nello Hubei, inCina. E leacquedifiumi, laghie lagunesi liberanodai veleni delle attività
produttive. Non è questo il modo che auspicavamo, ma sarebbe un gravissimo errore non tenere conto della lezionecheci sta impartendo lanatura.
Dobbiamo cogliere l’occasione per una riconversione delle attività produttive in senso ecologico, anche per evitare future pandemie che si giovano della distruzione della natura consentendo il salto di specie che sarebbe fisiologicamentecontenuto e limitatose i sapiens non turbassero quegli equilibri.