Vip in classe
BI SI OEZ ALONE TENDEVANO A EMERGERE, BERLUSCONI ERAUNLEADER INERBA, MALDINIERAUNMINI- CAPITANO ELABONINO SI DISTINGUEVA. UNESPERTODI LINGUAGGIO DEL CORPO SVELA DA COSA GLI INSEGNANTI AVREBBERO POTUTOCAPIREDI AVEREDIFRONTEDEI... PERSONAGGI
Riuscite a riconoscerli tra i banchi di scuola?
Riguardare le foto di classe è come tornare a scuola. Si indica il compagno carino e il secchione, la ragazza che faceva innamorare tutti e quella che stava sempre zitta. Poi si cerca di capire come sono diventati, che lavoro fanno, quante mogli/mariti hanno avuto… Pare che dalle immagini si possa cogliere qualche segno in merito. «Negli Stati Uniti», spiega Marco Pacori, psicologo esperto in linguaggio del corpo, «hanno effettuato vari studi sulle foto scolastiche: uno di questi ha concluso che chi ha un’espressione seria corre un rischio cinque volte maggiore di divorziare, l’altro ha rivelato che le persone sorridenti, trent’anni dopo lo scatto, godono di migliore salute, hanno un matrimonio più felice e sono soddisfatte della propria vita». Marco Pacori ha analizzato le posture dei personaggi nelle foto scovate da Oggi, cercando di coglierne i tratti caratteriali ( li trovate nelle didascalie). Noi, ricostruendo le loro storie, abbiamo scoperto che spesso vocazioni e passioni nascono sui banchi. È successo a Claudio Bisio, che frequentava il Liceo scientifico Luigi Cremona di Milano, la stessa scuola di Urbano Cairo (ma ai tempi i due non si conoscevano). «Ci sono arrivato per esclusione, perché mi piacevano le materie scientifiche», ha raccontato l’attore durante un incontro con gli studenti. «L’ho frequentato dal 1972 al 1977: leggetevi la storia di quegli anni, e capirete quanto so di matematica e latino! Però lì ho capito cosa volevo fare da grande. Durante un’occupazione invitammo Dario Fo che fece una lezione sul poeta Cielo d’Alcamo. Quel giorno decisi che volevo fare l’attore». Liceo scientifico anche per Checco Zalone, che all’istituto Sante Simone di Conversano ( Bari), dal 1991 al 1996, mostrava già il suo talen
to. «Era uno studente con la battuta sempre pronta e aveva il chiodo fisso delle imitazioni», hanno raccontato i suoi insegnanti.
Silvio Berlusconi era imprenditore sin dai tempi del liceo classico ai Salesiani a Milano. «Una scuola molto dura, che mi ha forgiato», ha raccontato ilCavaliere. Che a scuola, finiti i compiti, dava ripetizioni ai compagni in cambio di spiccioli («ma li restituiva se il compito andava male», dicono gli amici). E se Matteo Salvini, al liceo classico Manzoni di Milano, mostrava le prime simpatie leghiste, come affermano professori e compagnni, Maurizio Costanzo o, al Giulio Cesare di Roma, muoveva i primi passi nel giornalismo. «È stata anche la scuola di Antonello Venditti e Giorgio Benvenuto», racconta a Oggi. «Ne ho un bellissimo ricordo. Quando ero in terza liceo avevo cominciato a scrivere per La giustizia, ma anche il mio professore di italiano collaborava con Il Popolo. La mattina mi domandava: «A te hanno pubblicato qualcosa? Ame no, porcamiseria!». Roberto Benigni, all’Istituto tecni