Maurizio Battista
Con la sua quarantena ci fa sorridere
«ANNA HA 3 ANNI E HA PRESO IL CONTROLLO: SO A MEMORIA TUTTI GLI EPISODI DI PEPPA PIG », SCHERZA IL COMICO .« AD ALESSANDRA INVECE HO PROVATO A FARE DELLE AVANCE MA MI HA RISPOSTO :“SOLO SE PRIMA FAI IL BAGNO NELL’ ALCOL ”. ALCOL ”. L’ HO PRESO P PER UN RIFIUTO»
IlCoron navirus ci ha azzerato anche l’umore. AAlloraabbiamo chiestoaun comico, MMaurizioBattista, di scriverci un diario dedella sua “quarantena” che portasse, in tanto dolore, qualche sorriso. Maurizio o, che a fine emergenza tornerà in tv conP Pocodi tanto( tre appuntamenti in prima seratasuRai2), s ha fatto di più: ci ha fa atto ridere, piangere e pensare
allo sstesso tempo. A.P.
Prim mo giorno.
La cconvivenza già è ’ na maledizion ne. Immaginatelaconvivenza coa atta: non può che finire inuna cat tastrofe. Dopo un’ora che mi fis ssava in silenzio, stamattina mia m moglie ha chiamato i due vicini di pianerottolo: uno ha un cane e l’altro fa il fabbro. Al primo ha proposto: “Che glielo presti il caneamiomarito? Vuole farsiungiro…”; al secondo ha chiesto: “Quanto cemetti a cambià la serratura?”. ’ Nnamo bene... Quindi il mio riassunto è: speriamo bene, siamo fiduciosi anche se tutti i pensieri sono col groppo in gola e il groppo in testa. Un abbraccio a tutti dal naviganteMaurizio Battista.
Secondo giorno. Ancora segregati a casa, io, mia moglie e mia figlia. All’inizio ero io che organizzavo la vita della ragazzina: Anna, 3 anni e mezzo e abbastanza energia da far marciare due centrali elettriche. A oggi è lei che ha preso il dominio su tutto. Comanda lei. Intantogliepisodi di Peppa Pig li so tutti amemoria. Sto andando avanti con Masha e Orso: ho visto sia la nuova stagione in3Dsiaquellevecchie, moltopiù chiare. Ora stiamo finendo la collezione diMosciMosci… Sonodeipupazzettidi plastica che mi hanno invaso casa, solo che non costano poco, i Mosci Mosci. Diciamoche“moscimosci” è il tipo, ma ilcostoèpiù“duri duri”. Ci aggiorniamo adomani. È tuttocosì strano, leoresono
TRA9MESI CI SARÀ UN PICCO DI NATALITÀ? PER ME È GIÀ TANTO SE CI SARÀ IL NATALE
tante e non sai che fa’… La prossima volta chemi dicono «Voglio stare qualche giorno a casa», ci litigo.
Terzo giorno. Onestamente le cose da fare sono finite. Cominciamo a rifare le cose già fatte ma più de ’na volta… Nel frattempo si usano cose che non si eranomaiusate. Per esempioleAppper fare la spesa. Non avreimai pensato di ordinare al supermercato dei peperoni su un’app e sto a imparà pure questo. A livellodi alimentazionesonoallaseconda settimanadi broccoletti… In tutte le salse: con le patate, con le salsicce, nella pizza, broccoletti ripassati in padella, broccoletti sullabruschetta, col riso. Alla fine di questa speriamo breve clausuraorganizzeròun“broccoletti day” in cui simangerannosolobroccoletti… Poi non li voglio più vedè manco nei quadri de Arcimboldo. Comunque rimanendo in campo di broccoletti, un po’… sto a sbroccà!
Quarto giorno. Dicono che tra nove mesi ci sarà un picco di natalità. Per me è già tanto se tra novemesi ci sarà il Natale… Hoprovato a faredelleavance amiamoglie, e leimiha risposto: «Solo seprima ti faiunbagno nell’alcol denaturato!». L’ho preso per un rifiuto. Domani torno alla carica, anche se, dopo tutti questi giorni di quarantena, lei per me non è più una donna, è ’ na parente stretta. E poi non mi sento proprio in forma. La reclusione non mi dona, sta venendo la ricrescita persino a me: vado a memoria, ero riccio e castano chiaro. Se ricompaio simile a Mika, non dite che non vi avevo avvisato.
Quinto giorno... Una cosa che comincia a darmi fastidio sono le canzoni sui balconi e la musica sparata a palla anche perché c’è poco da festeggià. Pure la frase «Andrà tutto bene» non è che mi convinca troppo. Perché «tutto bene» non potrà andare… Al massimo potrà andare «meno male» di quanto stia andando ora. Lo so, sono un comico e dovrei tirarvi su: ma come si fa a fare i giullari con queste notizie? In 10 giorni è la settima volta che faccio i broccoletti… Stessi a diventà broccolettodipendente?
...Quattordicesimo giorno. Be’, pensavamo sarebbe durata meno di una settimana e invece chissà quanto durerà. In questi giorni una delle cose che si fanno più facilmente è pensare. E pensi, pensi e ripensi e difficilmente pensi al positivo, vojo dì, a cosa belle… Ma oggi pensavo: quando usciremo - non si sa se tra un mese, due mesi, quello che Dio vuole - saremo sicuramente cambiati, io penso in meglio perché avremo raggiunto la consapevolezza delle tante cose che avevamo prima, della bellezza spiccia che abbiamo sempre dato per scontata. Ora ci siamo resi conto che tuttoquestohaunvalore, anche lecosepiùpiccolecome la libertà di andare a prenderci un caffè, fare una corsa, uscirecon il cane… Primaerano solamente “cose normali” o addirittura dei doveri. Ora sono vita. Speriamo di ricordarcene, sempre.