HUNZIKER E BONGIORNO
PARLIAMO A CHI È COSTRETTO ALLA CLAUSURA CON UN PARTNER VIOLENTO: VI AIUTEREMO
Diversi articoli di giornalemi hanno fatto riflettere sul fatto che, in questi tempi di clausura forzata, chi subisce violenza in casa è letteralmente in balìa dimariti e compagni: le vittime sono sottoposte a una pressione psicologica che non riesco nemmeno a immaginare. Come possono trovare la forza di denunciare, e non perdere la speranza, in una situazione così? Gennaro
Tutti noi stiamo vivendo un periodo difficilissimo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19: siamo incerti, disorientati, spaventati dal diffondersi di un virus del quale ancora gli scienziati sanno molto poco. Il distanziamento sociale - una delle principali misure sanitarie adottate per arginarlo - implica la necessità di restare a casa, evitando spostamenti non giustificati e quindi contatti con altre persone che possono favorire il contagio. È importantissimo rispettare colmassimorigore qualunque direttiva ci venga impartita: in questomomento, è la prima cosa da fare. So perfettamente che per molte donne la difficoltà è accresciuta dal fatto che le inevitabili tensioni dovute a una convivenza praticamente ininterrotta - e in un clima di ansia generalizzata - possono più facilmente sfociare in violenza domestica. Questa situazione le rende ostaggio di violenze quotidiane proprio nella casa in cui sono costrette - ora più che mai - a stare, quella casa che per loro non rappresenta affatto un luogo sicuro: in modo diverso, ma anche lì rischiano la vita.
Mi rivolgo a tutte le donne: se sentite che la vostra incolumità è in pericolo, denunciate! Nonèvero- comeè statodettoda alcuni - chefinchédura l’emergenza sanitaria non si può fare nulla per aiutare le vittime di violenza, denunciare è sempre possibile. E se avete bisogno di consigli, di sostegno legale e/o psicologico, ci sono enti specializzati a cui fare riferimento, tra i quali anche Doppia Difesa; la nostra Fondazione sta continuando a svolgere le sue attività consuete anche inmodalità di lavoro agile, ricevendo richieste di aiuto soprattutto per mezzo di email, letteree/ofax (per informazioni, www. doppiadifesa.it), visto chequando si è
costretti sotto lo stesso tetto con un uomoviolento usare il telefono diventa difficile. Chi ci scrive viene ricontattato nel più breve tempo possibile e, a seconda dei casi, riceve consulenze legali e psicologiche telefoniche e/o concollegamenti Skype: viamailèpossibile concordare un appuntamento, all’orario in cui si prevede di riuscire a parlare contranquillità. Nei limitiimposti dallemisure normative emergenziali in materia di giustizia, Doppia Difesa sta inoltre svolgendo le attività pendenti di assistenza in giudizio, penale e civile. Purtroppo la violenza domestica resta un’emergenza nazionale, comeha ricordatoproprioloscorsogennaioanche il ProcuratoregeneraledellaCorte diCassazione: DoppiaDifesa continua a fare il possibile per contrastarla, anche in questi difficilissimi tempi.
Infine, il miopensierova anche alle donne che svolgono da casa il lavoro che prima svolgevanoinufficio, ritrovandosi adover contemporaneamenteaccudire i figli che non possono andare a scuola, occuparsi dellacasaemagariancheaiutare i genitori; sarebbe bello se questa situazione rendessemariti e compagni più consapevoli e collaborativi, e che li facesse rimanere tali anche quando l’emergenza sarà rientrata, speriamo il prima possibile.