Il re dei narcos
FIGLIO DI UN EMIGRANTE CAMPANO, SALVATORE MANCUSO GOMEZ HA FINANZIATO IL SUO ESERCITOCOL TRAFFICODI COCA. SATUTTODI TUTTI. E SAANCHE A CHI PARLARNE
Il boss Mancuso è atteso in Italia
NEL LIBRO ZERO, ZERO, ZERO SAVIANO LO DESCRIVE COME UN PONTE TRA SUDAMERICA E CALABRESI Roberto Saviano,40
Il Coronavirus sta bloccando tutto e tutti. Ma nei prossimi giorni un passeggero molto speciale potrebbe attraversare l’oceano Atlantico per arrivare inItalia. Lo aspettanomagistrati, reparti investigativi e servizi che guardano a lui come una miniera di informazioni. In Italia pochi conoscono il nome di Salvatore Mancuso Gomez. Gli ha dedicato qualche pagina Roberto Savianonel libro Ze ero, Zero, Zero, è stato citato nelle croonache dei corrispondenti dall’Ammerica Latina ed è finito in qualchhe inchiesta di magistrati della dire-d zione antimafia come Franccesco Curcio o Nicola Gratteri. Pocco per un personaggio del suo callibro. Poco rispetto a unuomo rimaasto per oltre dieci anni al centrro dei più importanti traffici di droga e armi, che ora potrebbe dare un contributo fondamentale per smascherare gli affari della criminalità organizzata internazionale. Figlio di un emigrante italiano originario di Sapri, Salvatore Mancuso Gomez, non è unmafioso. È nato il 17 agosto del 1964 a Monteria, in Colombia, ha studiato negli Stati Uniti e nel 1988 quando è tornato in patria ha trovato la sua terra straziata dalla guerra civile. Ribellandosi al padre che voleva rispedirlo in Nord America, a metà Anni 90 ha preso le armi per combattere le Farc, le Forze armate rivoluzionarie, di ispirazione comunista.
ACAPODI 35 MILAUOMINI
Ha creato le Auc, Autodenfensas unidas de Columbia, e coi nomi di battaglia di El Mono e Triple Cero ( Triplo zero) è arrivato ad avere ai suoi ordini un esercito paramilitare di 35 mila uomini. È stato il braccio armato del potere politico ed è stato protagonista di una sporca guerra, senza esclusione di colpi, finché a un certo punto ha smesso di rispondere agli ordini, e come il comandante Kurtz di Apocalypse Now, ha preso il controllo di una regione coperta di foreste nell’ovest del Paese, finanziando l’acquisto di armi col
traffico di droga. La famigerata pasta di coca, che per stessa ammissione di Mancuso venivamandata in giro per il mondo in quantità industriale, quantificata dalle agenzie statunitensi in 1.200-1.500 tonnellate all’anno, per un giro d’affari di 7 miliardi di dollari. Più di qualsiasi narcos, compreso il leggendario Pablo Escobar Gabiria o El Chapo Guzman.
Nel 2004, avviato il processo di pace in Colombia, l’Auc è stato sciolto, e Mancuso che avrebb bbe voluto sedersi al tavolo delle trattative,t nel 2008 è stato arrestat to, estradato negli Stati Uniti eri in chiuso in carcere ad Atlanta. Mancuso, come lo ha definito un inquirente americano « è un’enciclopedia » e senza essere un pentito, in questi anni ha dato agli inquirenti al di qua e al di là dell’Atlantico informazioni e chiavi di lettura importanti per venire a capo di colossali traffici illegali. Ha avutouna condanna a trent’anni che s’è ridotta a poco più di un terzo e a metà 2019, avendo anche la cittadinanza italiana, ha chiesto attraverso l’avvocato romano Fabio Federico, di poter espiare gli ultimi mesi di condanna in Italia. Il ministero della Giustizia ha subito approvato la richiesta, ma le autorità americane non hannomai autorizzato il trasferimento del detenuto eccellente. La scarcerazione era prevista per venerdì 27 marzo, ma l’ondata di contagio che s’è abbattuta sull’America ha bloccato tutto, spostando in avanti ogni genere di provvedimento. Anche da uomo libero, Mancuso ha ribadito la volontà di rientrare inItalia, e la nostra rappresentanza diplomatica di Miami s’è già messa in movimento per organizzare il trasferimento. Ma i giochi non sono ancora chiusi e su Mancuso sono anche puntati gli occhi delle autorità colombiane, che ora vorrebbero riportarlo a casa. «Vogliono tappargli la bocca», dice una persona vicina a Mancuso, «per evitare rivelazioni sulle compromissioni presenti e passate del potere politico col traffico di droga».
PER P POTERLO IN CONTRARE IL PRROCURATORE ANTIMAFIA A GR RATTERI ERA ANDATO A BOGOTÀ NicolaGratteri, Ni 61