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« I Fatti Vostri? Tra poco farò anche il cameraman »

Giancarlo Magalli Il conduttore non molla

- Di Andrea Greco

di A. Greco

Ride di gustoGianc­arlo Magalli, che continua a condurre imperterri­to i Fatti Vostri mentre mille mega produzioni tv chiudono i battenti o vengono rinviate: «Effettivam­ente sono come uno di quei soldati giapponesi che nessuno aveva avvertito della fine della guerra e per trent’anni sono rimasti sul loro atollo aspettando il nemico armati fino ai denti».

Eroico, ma non ha paura?

«In effetti, potrei anche andare dalla produzione e dire loro: “Guardate, io sono iperteso, diabetico e ho più di 70 anni. Se prendo il Coronaviru­s nonmi ricoverano, vado direttamen­te all’obitorio”. Però forse sono incoscient­e. Se la Rai non mi ferma, io non mi fermo. Certo, tante trasmissio­ni sono state chiuse. Ma la maggior parte perché con i limiti che ci sono oggi era diventato impossibil­e realizzarl­e».

E voi invece?

«Noi dei Fatti Vostri siamo come i dieci piccoli Indiani del giallo di Agatha Christie. Ogni settimana perdiamo un pezzo. Ospiti, pubblico, orchestra, una parte dei tecnici e una parte dei redattori. Rimarrò da solo. Giàmi vedo chemi riprendo tenendo la telecamera. Comunque gli ascolti vanno anche bene».

Be’, sono tutti a casa. «Sì, ma sono a casa pure i bambini, e quelli impediscon­o alla nonna di vedere la tv in pace perché vogliono il dvd degli Aristogatt­i ».

Come raggiunge lo studio? «Sull’autocertif­icazione ho scritto “servizio pubblico”, perché in effetti diamo informazio­ni utili sull’attualità. Spero che nessuno mi arresti».

Lei aveva intuito quanto sarebbe stata grave questa epidemia? «Ma no, l’avevo sottovalut­atavalutat­a come tutti. Se l’avessi intu uito sarei in lizza per diventare il l presidente dell’Organizzaz­ione e mondiale della sanità».

Be’, qualche tem mpo fa non era in liz zza per il Quirinale? «Certo, anzi, sa cosa le dico: ppresident­e della Repubblica, Pontefice, Primo Ministro... Il primo posto che si libera mi metto a disposizio­ne, anche semi sembra che ora sia spuntato un rivale pericoloso, un mio vecchio compagno di scuola: Mario Draghi».

Un osso duro: ormai viene invocato come un supereroe.

«Al liceo era un ragazzo tranquillo, simpatico e conmolto gusto per la battuta fulminante. Non mi ero accorto dei suoi superpoter­i, ma aveva già quelquel sorriso stortos che ha oggi. Era uno ch he studiava, senza essere un secchione». s

C’è l’epidemia, la cr risi rischia di sp pazzarci via, di guai g ce ne sono tanti, perché lei e Adriana Volpe non fate pace?

«Elo diceame? Io vorrei chiudere qquesta faccenda, è suuccesso tutto solo perc ché caratteria­lmen te non potevamo funzio onare. Ormai sono passati i anni, perché trascinarc ci in tribunale? In ogni caaso, ho saputo che sta vive endo un momento diffici le, un lutto in famiglia a, e sono sinceramen­te dispiaciut­o».

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