« I Fatti Vostri? Tra poco farò anche il cameraman »
Giancarlo Magalli Il conduttore non molla
di A. Greco
Ride di gustoGiancarlo Magalli, che continua a condurre imperterrito i Fatti Vostri mentre mille mega produzioni tv chiudono i battenti o vengono rinviate: «Effettivamente sono come uno di quei soldati giapponesi che nessuno aveva avvertito della fine della guerra e per trent’anni sono rimasti sul loro atollo aspettando il nemico armati fino ai denti».
Eroico, ma non ha paura?
«In effetti, potrei anche andare dalla produzione e dire loro: “Guardate, io sono iperteso, diabetico e ho più di 70 anni. Se prendo il Coronavirus nonmi ricoverano, vado direttamente all’obitorio”. Però forse sono incosciente. Se la Rai non mi ferma, io non mi fermo. Certo, tante trasmissioni sono state chiuse. Ma la maggior parte perché con i limiti che ci sono oggi era diventato impossibile realizzarle».
E voi invece?
«Noi dei Fatti Vostri siamo come i dieci piccoli Indiani del giallo di Agatha Christie. Ogni settimana perdiamo un pezzo. Ospiti, pubblico, orchestra, una parte dei tecnici e una parte dei redattori. Rimarrò da solo. Giàmi vedo chemi riprendo tenendo la telecamera. Comunque gli ascolti vanno anche bene».
Be’, sono tutti a casa. «Sì, ma sono a casa pure i bambini, e quelli impediscono alla nonna di vedere la tv in pace perché vogliono il dvd degli Aristogatti ».
Come raggiunge lo studio? «Sull’autocertificazione ho scritto “servizio pubblico”, perché in effetti diamo informazioni utili sull’attualità. Spero che nessuno mi arresti».
Lei aveva intuito quanto sarebbe stata grave questa epidemia? «Ma no, l’avevo sottovalutatavalutata come tutti. Se l’avessi intu uito sarei in lizza per diventare il l presidente dell’Organizzazione e mondiale della sanità».
Be’, qualche tem mpo fa non era in liz zza per il Quirinale? «Certo, anzi, sa cosa le dico: ppresidente della Repubblica, Pontefice, Primo Ministro... Il primo posto che si libera mi metto a disposizione, anche semi sembra che ora sia spuntato un rivale pericoloso, un mio vecchio compagno di scuola: Mario Draghi».
Un osso duro: ormai viene invocato come un supereroe.
«Al liceo era un ragazzo tranquillo, simpatico e conmolto gusto per la battuta fulminante. Non mi ero accorto dei suoi superpoteri, ma aveva già quelquel sorriso stortos che ha oggi. Era uno ch he studiava, senza essere un secchione». s
C’è l’epidemia, la cr risi rischia di sp pazzarci via, di guai g ce ne sono tanti, perché lei e Adriana Volpe non fate pace?
«Elo diceame? Io vorrei chiudere qquesta faccenda, è suuccesso tutto solo perc ché caratterialmen te non potevamo funzio onare. Ormai sono passati i anni, perché trascinarc ci in tribunale? In ogni caaso, ho saputo che sta vive endo un momento diffici le, un lutto in famiglia a, e sono sinceramente dispiaciuto».